24/4/2006
(MICHELE CAIAFA) – “Siamo
tutti contenti per la
promozione in serie B. Certo
non è stata un’impresa
galattica, parafrasando
termini da Real Madrid, ma
comunque era essenziale
abbandonare la categoria
della C1, un acquario
piccole e pieno di piranha,
per poter far spiccare il
volo al progetto Napoli
targato Aurelio De
Laurentiis. Finalmente
adesso viene il bello”.
Queste le prime
dichiarazioni del deus ex
machina del progetto
azzurro, il direttore
generale Pierpaolo Marino.
- Direttore, è notizia di
stamani, che la Lega Calcio
Professionisti ha ratificato
per la serie B un numero
massimo di giocatori da
avere in rosa pari alle 22
unità, ai quali si potranno
aggiungere 4 calciatori del
proprio settore giovanile,
più un numero illimitato di
under 21. Non è una buona
notizia pensiamo per lei,
visto che proprio in questi
giorni si sta impegnando al
massimo nel calciomercato
per poter comprare quei
giocatori da utilizzare in
chiave futura ed ovviamente
per il prossimo campionato
di B. Come si regolerà
adesso, visto che, come
ribadisce ad ogni occasione,
verrà riconfermato quasi in
toto il blocco di giocatori
attuale componente la rosa
partenopea che già sfiora
più o meno la cifra delle 22
unità?
“Sapevo già che c’era
nell’aria questo tipo di
svolta nel campionato
cadetto. E’ parecchio tempo
che per ovvi motivi non
frequento più la Lega dei
professionisti, ma qualche
notizia mi giungeva
comunque. Devo dire che non
sono d’accordo con questo
tipo di ratifica, perché con
un campionato lungo come
quello della B, che ha anche
aumentato il numero di
squadre partecipanti da 20 a
22, questo tipo di delibera
è in netta contraddizione
con il numero elevato di
squadre iscritte al torneo.
Ci sono molti turni
infrasettimanali da
disputare e non ha senso
aver ridotto in maniera così
sensibile la rosa dei
giocatori a disposizione di
una società. E’ un
controsenso. Comunque devo
dire che leggendo bene il
nuovo regolamento, mi pare
comunque che si possa
acquistare anche più di 22
giocatori, ma poi ci sono
delle penali da dover
pagare. Vedremo bene e
valuteremo la situazione, ma
mi sento di dire al momento,
che forse qualche penale per
aver comprato qualche
calciatore in più, il nostro
presidente dovrà pur
pagarla”.
- Da un argomento saltiamo
ad un altro: ma non c’è
proprio nessuna possibilità
che il Napoli venga
ripescato in serie A?
“A tal proposito dico una
sola cosa: non ci dobbiamo
pensare, perché non possiamo
permetterci di bruciare le
nostre energie mentali in
un’altra estate fatta da
pensieri di ripescaggio. Da
manager che costruisce un
qualcosa mattone su mattone,
io mi augurerei di no,
perché mi piacerebbe poter
crescere con tutto il resto
della società, passo dopo
passo, per arrivare poi a
traguardi davvero
importanti, di natura
internazionale. Ma da
direttore generale
partenopeo dico di sì,
certamente ci farebbe
piacere riuscire a giocare
già dal prossimo anno in
serie A. Faremo di certo un
primo campionato
d’assestamento, poi
dall’anno seguente, si potrà
anche alzare la posta in
gioco”.
- Domenica ci sarà la festa
promozione in un San Paolo a
porte aperte…
“Sono proprio contento di
ciò. Il popolo napoletano
merita di festeggiare con i
propri beniamini che
scendono in campo. E poi
sono felice anche perché,
alla partita, potrà
presenziare il presidente De
Laurentiis, che per come ci
ha seguiti ed incoraggiati
durante tutto l’arco
stagionale, merita alla
grande questo primissimo
successo della sua gestione
societaria”.
- Appunto caro direttore:
promozione ormai messa in
cassaforte. Ma come si
prepara il Napoli ad
affrontare il futuro?
“Costituiremo una società
molto più strutturata ed
articolata, e daremo spazio
alle idee del nostro
presidente sul mercato
globale, con tutti i
progetti tecnologici che ha
in mente. E posso assicuravi
che sono pensieri grandiosi,
da grande imprenditore, che
una volta messi in atto, beh
che dire, i tifosi azzurri
potranno davvero sognare…”.
- Confermerete Reja sulla
panchina del Napoli. Lo
sapete che erano venti anni
circa che un allenatore non
sedeva sulla panca
partenopea per tre anni
consecutivi?
“Sì lo sapevo, perché
l’ultimo allenatore che
sedette per più anni sulla
panchina azzurra, fu proprio
Ottavio Bianchi, che portai
proprio io a Napoli.
Comunque tornando
all’attualità e parlando di
mister Reja, ritengo
importante per due motivi
aver confermato il tecnico
friulano sulla panchina del
Napoli. Il primo motivo
riguarda il nostro progetto.
E’ essenziale che in un
programma importante ci sia
una certa continuità tecnica
e Reja su questo è
avvantaggiato rispetto ad
altri allenatori, perché
conosce già la rosa attuale
dei calciatori ed inoltre si
è ambientato nella realtà
partenopea. Prendessimo
anche Mourinho dal Chelsea,
avrebbe comunque da compiere
un periodo di rodaggio di
circa sei mesi in cui i
risultati del campo non
sarebbero di certo
esaltanti. Seconda
argomentazione a supporto
della conferma del mister
sulla panchina partenopea,
riguarda le sue peculiarità
nelle promozioni dalla B
alla A. E’un esperto in
questo campo e quindi noi ci
aspettiamo che metterà
questo tipo di esperienza al
servizio del Napoli”.
- Infine caro direttore, non
possiamo lasciare i nostri
lettori a bocca asciutta per
quel che concerne il
mercato. Ci dica qualcosa,
al proposito per esempio di
Paolo Cannavaro, Christian
Bucchi…
“Per quanto riguarda le voci
su Paolo Cannavaro, sono
felice anche io che ci sia
questa trattativa con il
ragazzo ed il suo
procuratore. Cercavo Paolo
già tre anni fa, quando ero
D.G. all’Udinese, ed adesso
sono sempre più convinto che
alla sua età, 25 anni, potrà
tranquillamente seguire le
orme del fratello Fabio. Se
dovessi riuscire a
prenderlo, scusate la
modestia, mi dirò un bravo
da solo. Siamo anche sulle
tracce di Christian Bucchi,
ma non è l’unico nostro
obiettivo per quel che
riguarda l’attacco.
Certamente la punta che
arriverà, dovrà avere un
curriculum da ottimo
cannoniere. Noi gli
attaccanti bravi già li
abbiamo, quindi bisogna
acquistare qualcuno che ci
faccia fare un ulteriore
salto di qualità. E lo
stesso tipo di valutazione
verrà fatto per gli altri
acquisti che faremo. Saranno
tutti elementi che
eleveranno in maniera
sostanziale il tasso tecnico
della squadra. Comunque sto
dragando anche il mercato
estero, quindi non escludo
che qualche operazione possa
essere compiuta pure lì”.
Prospettive allettanti,
carissimi tifosi azzurri…
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