24/3/2005
(dal mensile di Marzo Salvatore Palermo)
- Elio Nigro, difensore classe ‘86, è uno dei
giovani più interessanti del settore giovanile
del Napoli. E’ già da un po’ aggregato alla
prima squadra e quindi l’abbiamo incontrato per
farci raccontare come sta vivendo questa bella
esperienza.
Ci racconti come sei approdato in prima squadra?
“Sono arrivato in prima squadra da pochissimo,
sono stato due volte in panchina e una volta in
tribuna. Sarò aggregato a loro fino a quando il
mister lo riterrà opportuno. Mi auguro il più a
lungo possibile. Per ora sono davvero felice,
non mi sembra vero, sto vivendo un’esperienza
molto importante e nello stesso tempo
gratificante”.
Hai sempre giocato nel Napoli?
“La mia esperienza in maglia azzurra non inizia
quest’anno, infatti, con la vecchia società
avevo giocato già due anni. In questa stagione
poi, è stato mister Caffarelli a volermi nel
nuovo Napoli. Giusto come curiosità vi dico che
quello di difensore è un ruolo che sto
ricoprendo da poco, infatti, prima giocavo da
centrocampista centrale”.
Ti aspettavi una così rapida considerazione da
parte di mister Reja?
“Francamente no, non mi aspettavo nulla di
simile. Ci speravo, questo si. Questa esperienza
non fa che avvalorare una mia convinzione ossia
che dando sempre il massimo in termini
d’impegno, si può arrivare dappertutto. Per
meriti miei finora è andato tutto bene e
continuerò a lavorare sodo per migliorare”.
Quali sono le tue aspettative future?
“Giocare nel Napoli è il mio obiettivo primario,
già a partire da quest’anno confido in qualche
presenza. Comunque farò di tutto pur di coronare
il mio sogno: vestire la maglia azzurra”.
Ci segnaleresti qualche elemento del vivaio
azzurro di buone prospettive?
“Nel settore giovanile azzurro, che ora sta
vivendo una fase di allestimento, sono diversi i
giovani di buone speranze che si stanno mettendo
in evidenza. Se dovessi farvi subito qualche
nome, mi vengono in mente: Vitale, Schettino
(anche lui aggregato alla prima squadra),
Pascucci e De Vito”.
Non pensi che i continui cambiamenti di modulo
siano deleteri per una squadra che deve trovare
una certa stabilità in chiave play-off?
“Mister Reja sa quello che fa. Ritengo che lui
decida il modulo in relazione all’avversario che
di volta in volta si trova di fronte.
Considerando il parco giocatori di cui dispone
il Napoli, variare è una cosa che può fare
benissimo. Talvolta però è costretto a cambiare
anche a causa di infortuni e squalifiche.
Comunque il modulo di gioco che preferisce è
senza dubbio il 4-3-3”.
Dove può arrivare questo Napoli?
“In B sicuramente. Non ho dubbi”.
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