• ESCLUSIVA PIANETAZZURRO – MISTER PENSABENE: “CERCHEREMO DI METTERE IN DIFFICOLTA’ GLI AZZURRI” •

5/10/2005

(MICHELE CAIAFA) – Abbiamo intervistato, in esclusiva per “PianetAzzurro”, l’allenatore del Gela Andrea Pensabene, in vista della gara di domenica del Napoli contro la squadra siciliana. Il tecnico siculo, che da giocatore ha fatto tanta serie C nelle squadre dell’ex Trinacria, l’odierna Sicilia, esordisce così: “Siamo contenti di ricevere domenica il Napoli. In città c’è un’attesa spasmodica per l’evento. Non dimentichiamoci che questo è il Sud e qui si tifa sempre Napoli, al di fuori della fede di ognuno per la propria squadra, che di solito è quella della propria città”.

Allora mister, quali sono gli obiettivi stagionali del suo Gela?
- L’obiettivo è unico. Noi siamo una neo-promossa in serie C1 e quindi il nostro scopo è quello di ottenere la permanenza in categoria. Siamo stati inseriti in un girone molto difficile, perché a mio parere il girone B è più tosto di quello A. Qui oltre alle nobili cadute, e mi riferisco al Napoli ed al Perugia, c’è la presenza di ben sei squadre toscane, che sono compagni sempre molto ostiche da affrontare. Ma noi ci proveremo a salvarci, cercando di giocare al massimo delle nostre qualità, del resto come stiamo già facendo in queste prime cinque giornate del torneo.

Caro Pensabene, come pensa di affrontare gli azzurri nella gara di domenica?
- Domenica cercheremo di mettere in difficoltà i primi della classe del Napoli. In che modo? La metteremo sull’agonismo, ma questo non significa che ci chiuderemo in difesa, perché facendo così, non faremo altro che facilitare i partenopei, che prima o poi il goal lo fanno. Al contrario noi cercheremo di giocare in maniera offensiva, del resto è questo il nostro modo di fare calcio. Cercheremo noi, almeno per domenica, di arrivare al livello degli azzurri. Anche se sono consapevole che non sarà assolutamente facile.

Mister, ma lei è ancora arrabbiato per il pareggio di domenica subito sul campo del Manfredonia al novantaseiesimo minuto?
- Per la verità era il novantottesimo minuto di gioco. Si, sono ancora arrabbiato, perché per quella gara hanno designato un arbitro che è nato a dieci km da Manfredonia (altro scherzetto del sempre bravo!! Macalli). Noi eravamo sul due a zero, ed ho avuto tanto l’impressione che una volta accorciata la distanza da parte dei pugliesi, la partita non sarebbe terminata fin quando il Manfredonia non avesse pareggiato la gara. Che brutta cosa.

Lei ha anche affrontato due domeniche fa la Sangiovannese, capolista del girone. Avete perso per 5-3 in casa loro. Come avete trovato questa squadra.
- Come dicevo ad inizio intervista, la Sangiovannese è una squadra toscana, e come tale è una buona squadra. E’ formata da giocatori giovani molto bravi e da un leader, tale Ciccio Baiano, che nonostante le trentotto primavere passate, è ancora in grado di fare la differenza in campo, soprattutto in serie C. Poi in panchina c’è Piero Braglia, un tecnico molto bravo. Penso proprio non sia una meteora. In occasione di quella partita, noi eravamo passati anche in vantaggio, ma poi siamo stati costretti a cedere davanti alla loro forza d’urto.

Pensabene, tornando al Napoli, quale calciatore preferirebbe togliere alla squadra napoletana?
- Mi verrebbe dire tutti, ma mi sa che mi tocca rispondere. Vorrei togliere Calaiò, anche se è in un periodo in cui non sta trovando facilmente il goal, ma è sempre un grande bomber. Ma se proprio devo scegliere, non verrei vedere in campo il regista Fontana, l’anima del centrocampo partenopeo.

 

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