25/3/2006
(MICHELE CAIAFA) –
“Attenzione a parlare troppo
di programmi futuri. Per
carità, e’ anche legittimo
farlo, ma noi addetti ai
lavori sappiamo bene che i
pericoli sono sempre dietro
l’angolo” – queste le prime
dichiarazioni del tecnico
del Napoli Edy Reja, nella
consueta conferenza stampa
pre-partita del sabato, che
continua – “Con degli
scontri diretti che dobbiamo
ancora affrontare, non
possiamo pensare ad altro
che affrontare gara per
gara”.
- Caro mister, ma questo
campionato dovrà per forza
concludersi il 7 maggio dopo
la trasferta di Lanciano?
“No, questo no. Dobbiamo
essere sempre concentrati,
ma è chiaro che, se
proseguiamo con questo
passo, qualche gara prima lo
riusciamo a concludere
questo torneo”.
- Mister, per domani allora,
squadra che vince non si
cambia?
“Certo, squadra che vince
non si cambia. E’ questo un
vecchio adagio del calcio,
ed io mi sto adeguando a
ciò. Difatti con il nuovo
assetto mi trovo bene, non
vedo perché dovrei cambiare.
Mariano Bogliacino interdice
ed imposta, sta facendo
molto bene nel nuovo ruolo.
Abbiamo anche trovato nuovi
equilibri sulle fasce
laterali del campo, grazie
anche all’ottimo lavoro
svolto sugli esterni da
Trotta e Capparella”.
- Anche Calaiò sembra tutto
un altro calciatore…
“Quando conobbi lo scorso
anno Emanuele, lui era un
giocatore di scarso
movimento, che si piantava
in area di rigore ed
aspettava che gli giungesse
la palla. Ma nel calcio
moderno le cose non
funzionano così. Anche
l’attaccante deve sempre
partecipare alla manovra di
gioco. Per giocare a certi
livelli, bisogna migliorare
dal punto di vista dinamico.
E questo Calaiò lo ha fatto.
Adesso Manu aiuta la
squadra, si sacrifica,
muovendosi parecchio. Ha
imparato a giostrare su
tutto il fronte offensivo,
anche sulle fasce, in modo
tale che non dà più tanti
punti di riferimento agli
avversari. Quindi è vero,
Calaiò è migliorato tanto,
ma ha ancora dei margini di
miglioramento”.
- Pure Fontana sembra che
stia accettando bene questo
periodo di panchina…
“Fontana è un calciatore che
ha fatto molto bene. Ora sta
recuperando completamente
dall’infortunio che ha
subito ed accetta senza far
problemi il fatto di dover
fare panchina. Quindi oltre
ad essere un bravissimo
giocatore, sta anche
dimostrando di essere un
eccellente professionista,
senza creare problemi
all’interno del gruppo”.
- Appunto il gruppo. Ma
allora quel ritiro dopo la
trasferta di Castellamare di
Stabia fece proprio bene?
“Il ritiro fece bene, ma non
solo. Ci furono una
miscellanea di combinazioni
che ci portarono di nuovo a
fare bene come prima della
sosta natalizia. Ma
soprattutto la cosa più
importante è stato il
cambiamento di mentalità. E’
stata questa la nostra vera
forza in quest’ultimo
periodo. Adesso dobbiamo
mantenere la costanza di
questi risultati vincenti”.
- Napoli contro Barcellona
il 1 Agosto per festeggiare
gli ottant’anni della storia
del club azzurro. Sogna di
esserci?
“Quello è il calcio
Stellare, il calcio che
sogna la città. Per il
momento rimaniamo con i
piedi per terra, affrontiamo
queste ultime partite di
campionato, e poi per il
futuro si vedrà. Di certo le
ambizioni del club sono
grandiose, a Napoli ci sarà
da divertirsi. Per quel che
mi riguarda…Beh, è naturale
che mi farebbe piacere far
parte del roseo futuro
partenopeo…”
Non ci resta altro da dire
che: chi vivrà, vedrà…
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