17/3/2005
(dagli
inviati Michele Caiafa e Vincenzo Letizia)
– Gennaro Scarlato entra in sala stampa con un’aria
sicura e nello stesso tempo rilassata, figlia di
questo periodo positivo della formazione napoletana.
La prima questione riguarda il nuovo modulo con l’
impostazione della difesa a tre. Vediamo su questo,
cosa ne pensa il capitano del Napoli: “Abbiamo
cambiato l’assetto difensivo formando una difesa a
tre. Con questo nuovo modulo, noi difensori siamo
più protetti dal centrocampo e si evita soprattutto
che le maglie difensive si allarghino troppo. Poi ho
anche la possibilità di imbastire la manovra
partendo da dietro, cosa che ho fatto anche quando
giocavo nella Ternana. Adesso tra l’altro mi sento
anche molto bene, perché ho superato anche l’ultimo
problemino fisico che mi stavo portando dietro da un
po’ di tempo”. Gli facciamo notare che nella
conferenza stampa di presentazione del suo nuovo
film, De Laurentiis ha auspicato di voler formare un
Napoli fatto di napoletani e lui risponde: “L’idea
del presidente è una cosa eccezionale, anche perché
credo, che in Campania e nel Lazio ci siano i
migliori talenti del calcio nazionale, e quindi era
davvero un grosso peccato che le giovani promesse
campane erano costrette ad emigrare per incapacità
organizzative, specie del settore giovanile del
Napoli. Adesso sono altresì convinto, che con il
nuovo stampo societario, con un presidente
eccezionale, un bravissimo direttore generale, e con
la presenza in società di Giuseppe Santoro, un vero
talent scout nel panorama giovanile, vedrete che i
giovani campani ed in particolare quelli napoletani,
difficilmente scapperanno dalla città”. Sul
recupero di posizioni in classifica nel finale di
questo campionato, il difensore azzurro la pensa
così: “Sono dell’avviso che dobbiamo cominciare
prima a vincere noi le partite, possibilmente tutte
le partite che mancano alla fine del campionato, in
modo tale che se Rimini ed Avellino avranno un calo
noi saremmo lì pronti ad agguantarli in classifica”.
Infine gli chiediamo se il Napoli soffra
maggiormente le partite interne o quelle esterne e
lui replica così “Sicuramente fuori casa il 1°
obiettivo è quello di non beccare goals, quindi la
manovra di gioco è più accorta ed il baricentro più
arretrato. In casa invece dobbiamo cercare di
sgominare l’avversario che viene, nella maggioranza
dei casi, a difendersi. La nostra manovra di gioco
si sposta quindi in avanti per cercare di fare rete
e quindi la difesa corre qualche rischio in più. Ma
signori miei, non c’è problema, noi siamo pronti a
tutto”. Determinatissimo. |