19/4/2006
(MICHELE CAIAFA) – “E’ una
bellissima giornata di sole,
siamo tutti quanti contenti,
ma la cosa più importane è
che siamo in serie B.
Personalmente poi, sono
felice di aver regalato
questo successo al
presidente, un uomo che
oltre ad aver investito
economicamente nella sua
nuova creatura, ha messo in
gioco a Napoli anche parte
della sua immagine di
imprenditore”. Queste le
prime dichiarazioni di un
finalmente rilassato Edoardo
Reja, nella consueta
conferenza stampa di inizio
settimana, che arriva
stavolta dopo la sbornia dei
festeggiamenti di sabato
scorso per la promozione del
Napoli in serie B. Difatti
il tecnico si presenta ai
nostri taccuini poco parco
di parole e molto propenso
invece ad esprimere concetti
chiari ed importanti.
Intanto ci dice: “I miei
ragazzi devono ringraziare
la tifoseria azzurra, che ci
è stata sempre vicina, anche
nei momenti di difficoltà”.
- Ma un plauso importante
andrà pure anche ai suoi
ragazzi?
“Infatti, non scherziamo.
Loro meritano anche più di
un semplice plauso perché,
quando questo club
raggiungerà i vertici del
calcio mondiale, e sono
sicuro che lo farà presto,
mi farebbe tanto piacere che
questi uomini verrebbero
ricordati anche in futuro,
per avere dato il là alla
scalata del sodalizio
partenopeo verso il calcio
che conta per davvero”.
- Mister, allora parliamone
di questo futuro,
soprattutto del prossimo
anno. Si fanno tanto nomi e
si chiacchiera di tante
trattative. Ma lei cosa e
chi ha chiesto al direttore
generale Pierpaolo Marino?
“Chiariamo subito che l’uomo
mercato è lui, io posso dare
delle caratteristiche. Una
cosa è certa però: Chi verrà
a Napoli non dovrà venire a
svernare. Non ci servono i
mezzi fenomeni della A, ma
giocatori motivati e che
hanno buoni valori morali e
tecnici”.
- Lei è un esperto di
promozioni, soprattutto
dalla B alla serie A. Ne ha
ottenute tre e sfiorato una
quarta con il Torino. Chi
più di lei ci può quindi
dire quanto sia davvero
difficile questo tipo di
torneo?
“La serie B ha un valore
superiore rispetto alla C.
Perciò, completando anche la
risposta di prima, voglio
dire che bisognerà operare
molto bene sul mercato. Le
partite saranno tantissime e
si giocherà spesso tre volte
alla settimana. Perciò
chiederò al direttore Marino
una rosa di 25/26 giocatori.
Comunque io dico che non
sarà facile, anzi la B sarà
durissima. Le attese qui a
Napoli sono grandissime,
come anche la pazienza è
limitata, ma noi dovremo
tutti armarci di buona
volontà e cercare di fare
subito bene. Riportare il
Napoli nella massima serie
sarebbe bellissimo, la
conquista di una mia
Champion’s League personale,
che sarebbe l’onorevole
completamento della mia
carriera di allenatore”.
- Mister qui a Napoli lei è
stato tacciato di non aver
dato un grande gioco alla
squadra. Cosa contraria
successe al Cagliari,
l’ultima squadra che lei ha
allenato prima di approdare
sulla panchina azzurra. Quel
Cagliari ha avuto una
bellissima media
realizzativa di quasi tre
goal a partita. I tifosi
vorrebbero sapere se il
prossimo anno sarà anche un
Napoli spettacolare. Cosa ci
può dire a tal proposito?
“Aspettiamo un attimo a
decidere che tipo di Napoli
sarà. Al momento la mia idea
preponderante è quella di
adottare un modulo con il
fantasista, probabilmente il
4-3-1-2. Il trequartista ha
sempre eccitato i tifosi
napoletani, ma questo è un
concetto ancora tutto da
vedere e da sviluppare. Io
ho comunque sempre giocato
con tre punte lì davanti”.
- Ed in questo modulo per
così dire a rombo, chi sarà
il perno, il regista davanti
alla difesa?
“Penso proprio che sarà
Mariano Bogliacino. Io di
questo giocatore mi sono
innamorato e mi piace molto
il suo modo di giocare
quando parte da dietro. Se
in certi casi si limitasse a
fare delle giocate anche più
semplici, sarebbe il
giocatore perfetto per un
centrocampo a tre. Lui
comunque è un ragazzo umile
ed anche intelligente,
quindi sono sicuro che si
presenterà ai nastri di
partenza della prossima
stagione, avendo limato
anche questi ultimi
difettucci”.
- Benissimo allora per
Bogliacino. Ma ci può fare
anche un altro nome che può
fare la differenza per il
Napoli nella prossima
stagione?
“Si, sicuro un calciatore
importante per il prossimo
anno sarà Inacio Pià. Lui
quest’anno per i vari
infortuni che ha avuto è
stato sfortunatissimo, ma è
dotato di una tecnica in
velocità straordinaria e di
un bellissimo cambio di
passo. Sono convinto che il
prossimo sarà anche il suo
anno, l’anno della
maturazione definitiva”.
- E su Calaiò cosa ha da
dirci?
“Che è stato bravissimo. Ha
capito bene quali erano le
cose da importanti da fare
per poter diventare un bravo
attaccante. Quest’anno è
stato decisivo, se continua
poi a fare le cose come si
deve, sono certo che il suo
destino è segnato”.
- Chiaro ed esauriente nelle
risposte. Ed allora torniamo
a quest’anno, ed a che cosa
pretende ancora dai suoi
ragazzi dopo la promozione
ottenuta sul campo sabato
scorso…
“La vittoria del campionato
con tre giornate di anticipo
mi ha reso felicissimo, ma
non mi ha ancora saziato.
Voglio battere il record dei
punti della serie C del
Perugia di Castagner che
totalizzò ben 71 punti. Noi
ne abbiamo 65 di punti in
classifica e ce ne sono
altri nove ancora a
disposizione da qui alla
fine della stagione.
Possiamo battere il record
ed a questa cosa io ci
tengo. Come tengo anche e
soprattutto a vincere la
Supercoppa di C. Vogliamo
proprio abbandonare questa
benedetta categoria da veri
trionfatori. Ci teniamo
tantissimo. Poi dovessimo
affrontare il Genoa nella
finale dei due gironi,
sarebbe un bell’antipasto
della cadetteria se non si
potrebbe addirittura già
respirare aria da massima
serie, visto il blasone
delle due società”.
- Insaziabile mister. Ma ci
dica, quale delle sue
quattro promozioni è stata
quella che le ha regalato le
maggiori soddisfazioni?
“Sono state tutte
importanti, ma quest’ultima
è stata certamente la più
bella, perché è stata
conquistata in una piazza
importante qual è quella di
Napoli, che ha un fascino
del tutto particolare se non
unico. Allenare qui è
davvero il massimo, sotto
tutti i punti di vista”.
- Per concludere. Lei
accetterà la Porche del
presidente come regalo per
la promozione?
“Certamente sì. Un regalo
dal presidente non si
rifiuta mai. E poi una
persona del calibro del
presidente Aurelio De
Laurentiis, difficilmente si
può incontrare nel mondo del
calcio. E’ lui la vera
garanzia dei tifosi per un
Napoli che in futuro, sono
convinto, mieterà successi
di livello mondiale”.
E con queste frase bella ed
importanti, dolce miele per
le orecchie dei tifosi
napoletani, possiamo anche
concludere qui la nostra
intervista.
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