(MICHELE
CAIAFA) – “E’ inutile negarlo cari
amici, tutti lo dicono e lo penso anche io
da allenatore del Napoli: siamo insieme alla
Juventus la squadra favorita di questo
torneo cadetto” – questa la primissima
dichiarazione e che dichiarazione,
rilasciataci dal tecnico del Napoli, mister
Edoardo Reja, che prosegue “E’ inutile
negarlo, siamo sulla bocca di tutti gli
esperti di calcio dopo le ottime prestazioni
in amichevole e nelle gare di coppa Italia,
soprattutto dopo quella vittoriosa contro la
Juve. Però attenzione, non ci siamo solo noi
e la squadra torinese, ma anche altre
compagini saranno in grado di lottare per la
promozione alla massima serie come il Genoa,
il Bologna ed anche il Rimini, compagine
poco indicata dagli esperti ma che ha fatto
una campagna di rafforzamento importante
spendendo 6 milioni di euro”.
- Dunque, caro mister, finalmente sabato si
inizia?
“Sì, finalmente si comincia. E subito
vedremo le prime differenze tra il
campionato ed il cosiddetto calcio d’agosto.
Per prima cosa, affronteremo la prima gara
ufficiale di questa stagione non più sotto i
riflettori del San Paolo, dove siamo stati
molto efficienti e belli, ma di pomeriggio.
E questa sarà una prima verifica importante.
La seconda verifica da fare è quella che
ritengo la più importante, sarà quella di
constatare come si comporteranno i miei
ragazzi nell’affrontare compagini come
potrebbe essere il Treviso, che non ti
consentono di fare gioco perché cercheranno
di bloccare tutte le nostre fonti. Finora
abbiamo disputato solo match contro
formazioni, vedi Juve ed Ascoli in coppa,
che ci hanno permesso di esprimere sempre il
nostro calcio. Questa qui, quindi, sarà una
verifica fondamentale da fare per me”.
- Ed allora in ottica di queste difficoltà
che potreste accusare, cosa chiederà ai suoi
ragazzi?
“Chiederò a tutti meno tocchi in campo e
meno leziosità, ma più grinta. Inoltre
bisogna ancora migliorare la fase difensiva
e quando non siamo in possesso palla,
bisogna equalizzare maggiormente le nostre
energie durante l’intero arco delle gare.
Non può esistere il fatto che uno corre 50
ed un altro 10.
- Ci sono ancora dei miglioramenti da
apportare quindi alla manovra di gioco, però
ormai non ci sono più incertezze sul modulo
4-3-1-2…
“Assolutamente no. I miei ragazzi sono stati
bravissimi, dopo le incertezze iniziali, a
metabolizzare questo modulo. L’apporto alla
causa dei miei giocatori è stato
fondamentale, perché un allenatore, bravo
che sia, può provare mille e più moduli e
schemi, ma se i suoi calciatori non li
condividono, è solo tempo perso. Ma questo
non è tutto, perché il mio Napoli sarà
camaleontico, cioè in grado di mutare il suo
atteggiamento in campo di partita in partita
o addirittura nella stessa gara, come è già
accaduto contro Juventus ed Ascoli, avendo
io in panchina gente molto duttile”.
- Ok il Napoli camaleontico, ma in che
condizione fisica arrivano gli azzurri alla
prima di campionato?
“Siamo all’80,90% della condizione fisica.
Sono fiducioso sulla condizione dei miei
ragazzi in questa prima fase del campionato
perché abbiamo avuto modo di testare le
nostre batterie nelle due gare di coppa
Italia che si sono disputare nell’arco dei
120 minuti. A dire il vero questa cosa mi
preoccupa anche un po’, perché di solito le
mie compagini entrano in condizione non
subito all’inizio del torneo. Invece i miei
li ho visti fin troppo pimpanti, perciò
spero che non ci siano spiacevoli sorprese
al momento in cui i punti diventeranno
davvero importanti, cioè da marzo in poi. Ma
io ho tanta fiducia in questa squadra e nel
lavoro fin qui svolto, quindi sono sicuro
che faremo bene durante l’arco dell’intera
stagione. Certo, ribadisco, sarebbe meglio
non salire per forza da subito in vetta, per
evitare che alla lunga poi si ceda, perché
la stagione di B è davvero lunga”.
- Per concludere caro mister, sabato arriva
il Treviso, che formazione prevede di
schierare?
“La solita formazione che si è vista in
coppa Italia. Bogliacino è completamente
recuperato ed al posto delle squalificato
Montervino ci sarà Amòdio e non Trotta,
perché Ivano è per me più un giocatore di
fascia”.
Ed allora mister Reja, in bocca al lupo a
lei e ad i suoi ragazzi, che sappiano
riportare, dopo quest’annata agonistica, la
città di Napoli nel calcio che davvero che
le compete cioè: la serie A.