• EDY REJA: “IL NAPOLI DEVE VELOCIZZARE E VERTICALIZZARE IL GIOCO PER AGGIRARE LE DIFESE AVVERSARIE” •

4/10/2005

(MICHELE CAIAFA) - “La morte di Franco Scoglio mi ha fatto rimanere allibito, sono rimasto malissimo. Con lui ho fatto il Supercorso a Coverciano per due anni. Avevamo continui scambi di opinione, e ancora lo sentivo alle volte e ci scambiavamo le nostre idee. Era una persona un po’ particolare, anzi singolare, ma era un uomo dalla grande capacità intellettiva e preparatissimo dal punto di vista sportivo-tecnico-tattico. Ripeto, Scoglio era davvero un personaggio capace. Il suo sogno era quello di allenare una grande come l’Inter, altro suo amore oltre a quelli enormi di Genova e Messina e anche a quello per il Napoli oppure la Juventus del suo amico Luciano Moggi o il Milan”. E’ questo il pensiero e il ricordo del “Professore” Franco Scoglio da parte dell’allenatore del Napoli Edoardo Reja all’inizio del solito colloquio settimanale con la stampa del martedì.
Cominciando poi ad argomentare del Napoli, Reja la pensa così: “Domenica abbiamo fatto sicuramente un passo in avanti. Nei primi venti minuti della ripresa ho visto finalmente una squadra maschia, davvero c’è stata una crescita dal punto di vista temperamentale. Poi però dopo la rete del vantaggio, abbiamo iniziato di nuovo a portare tanto palla, e questo non mi è assolutamente piaciuto. Dobbiamo migliorare tanto sotto questo aspetto, bisogna capire che soprattutto nelle partite interne, quando gli avversari si arroccano dietro la linea della palla anche con nove/dieci uomini, la migliore arma per sorprenderli, è quella di effettuare immediate verticalizzazioni per aprire il gioco ai nostri attaccanti e metterli in condizione di vedere bene la porta. Inutile tergiversare tanto con palla al piede, si favorisce solo l’attesa dei nostri avversari – prosegue il trainer partenopeo – che proprio ciò si attendono da noi, per essere facilitati in fase difensiva. Poi devo anche lamentare ai miei ragazzi – continua nella critica l’allenatore friulano – il fatto che con difese ben piazzate come quella di domenica scorsa della Juve Stabia, è inutile fare lanci lunghi per i nostri attaccanti. D’altronde Pià e Calaiò non sono nemmeno dei mostri di testa. Bisogna velocizzare la manovra per aggirare le difese avversarie”. Critico Edy, nonostante la vittoria di domenica, ma è opinione comune tra stampa e tifosi, che queste critiche al gioco della squadra siano giuste.
Si passa alla questione attacco e alla sua scarsa prolificità: “E’ vero, dal punto di vista offensivo siamo poco concreti, non riescono più a realizzare gli uomini lì davanti. Ma ciò che mi conforta è che le nostre occasioni comunque le creiamo, ne abbiamo create tante nelle ultime tre gare, anche se poi abbiamo fatto solo due goal, più altri due annullati ingiustamente dall’arbitro. Ripeto, ci manca solo l’istint-Killer da parte delle nostre punte, ma arriverà anche quello, ne sono sicuro”. Dopo aver usato il bastone, adesso Reja dà la carota ai calciatori del Napoli. Ci sembra anche giusto.
“Bisogna – prosegue il trainer di Gorizia - calarsi nella mentalità della serie C, se c’è bisogno di utilizzare il fioretto lo useremo, ma quando siamo costretti a sguainare la sciabola, dobbiamo farlo”.
Infine si vuol dare uno sguardo alla classifica ma Reja ci blocca subito: “E’ inutile parlare adesso della classifica. Trarremo dei giudizi solo all’inzio del girone di ritorno, perchè solo allora saranno usciti fuori per intero i valori di questo campionato e quindi sarà possibile fare delle valutazioni. Per adesso sono convinto che la Sangiovannese stia facendo più che bene, grazie anche all’onda dell’entusiasmo di questi primi risultati positivi ottenuti. Ma ripeto, sono passate sole sei giornate di campionato”. E sarà vero anche questo…

 

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