2/6/2007
(ESCLUSIVA PianetAzzurro di
MAURIZIO LONGHI) - A Napoli ha giocato per
ben quattro stagioni, era arrivato all’ombra
del Vesuvio in pompa magna e con l’etichetta
di “calciatore sublime”, ma in maglia
azzurra non è mai riuscito a dimostrare la
sua classe. Il giocatore in questione è
David Sesa (nella foto), il
cui valore non è mai stato messo in
discussione, il suo talento l’ha messo in
mostra a Lecce, a Napoli, però, ha subito un
calo vertiginoso che l’ha “catapultato” in
un limbo dal quale non ha avuto la lucidità
di uscire ritemprato. La piazza partenopea
lo ricorda soprattutto per la sua grande
professionalità, anche se le sue stagioni di
certo non si sono rivelate di gran successo.
Noi di PianetAzzurro l’abbiamo intervistato
per analizzare la situazione di un Napoli
che si appresta ad affrontare questo
delicato rush finale in cui è in gioco la
promozione in serie A.
Allora caro Sesa, partiamo dal passato: lei
a Napoli ha disputato varie stagioni, che
ricordi le vengono in mente parlando della
piazza napoletana?
“Napoli è una delle piazze più belle, non
bisogna mettere in discussione l’importanza
di una città calorosa come quella
partenopea. A Napoli ho passato degli anni
in cui sono stato benissimo, però, la mia
carriera napoletana si è chiusa nell’anno
del fallimento, ora sono contento che si sia
ricompattato tutto l’ambiente che ha grandi
ambizioni. Ricordo che la mia prima partita
con la maglia azzurra, fu un Napoli-Juventus,
dove provai una forte emozione”.
Quando è venuto a Napoli è stato acclamato a
furor di popolo. Con gli azzurri, però, ha
avuto un rendimento discontinuo. Quali sono
state le cause di tutto ciò?
“A Napoli non sono riuscito a dimostrare
tutto il mio valore. Le cause sono derivate
dai numerosi infortuni che mi hanno
tormentato. Poi, nel corso delle mie
stagioni a Napoli, ci sono stati tanti cambi
di allenatore che non mi hanno permesso di
avere uno schema che mi potesse andare a
genio. Mi dispiace che il mio rendimento sia
stato sotto tono”.
Passiamo al Napoli attuale: che ne pensa di
questa squadra che, pur con qualche
difficoltà, si trova a lottare per la
promozione?
“Il Napoli finora ha fatto un grande
campionato, sta tenendo il passo del Genoa
che è una squadra molto attrezzata. Bisogna
dire che la Juventus non deve essere presa
in considerazione, anzi, credo che la
sfortuna degli azzurri sia stata quella di
ritrovarsi in cadetteria uno squadrone che è
stato retrocesso dopo le vicende di ‘Calciopoli’.
Se non ci fossero i bianconeri, il Napoli
sarebbe al secondo posto e in questo momento
conquisterebbe la promozione. La mia
speranza è quella che nelle ultime partite
la squadra prenda i punti che servono per
volare in serie A”.
La squadra di Reja sta lavorando sodo per
conquistare la promozione. Secondo il suo
punto di vista, gli azzurri riusciranno a
centrare il grande obiettivo, benché ci
siano numerose inseguitrici?
“Penso che il Napoli abbia tutte le qualità
per salire di categoria, lo meritano
soprattutto i fantastici tifosi napoletani.
Sarebbe importante centrare un obiettivo
così prestigioso, visto che la serie A è una
meta ambita da molte squadre. Sinceramente
credo che qualche inseguitrice riuscirà a
fare punti affinché si giochino i play off,
naturalmente, nessuna vuole chiudere il
campionato con dieci punti di svantaggio
dalla terza. Però, penso che, anche in caso
di play off, il Napoli parta favorito.
Ritengo che le prime tre della classe, ossia
Juventus, Napoli e Genoa, siano di un
gradino superiore, perciò trovo che le
inseguitrici non abbiano molte chance”.
Una curiosità: qual è il giocatore che più
l’ha colpita nel Napoli?
“Un giocatore che mi ha fatto un’ottima
impressione è stato De Zerbi, che a me piace
tanto per la sua classe. Ha dovuto
combattere con dei problemi fisici, ma è
davvero bravo. Però, ci sono anche altri
giocatori che ammiro in questo Napoli, ad
esempio, non si può non notare il talento di
Calaiò che possiede delle grandi qualità,
così come Bogliacino che è risultato spesso
fondamentale”.
Questo è un momento decisivo della stagione,
in questi casi quanto può essere importante
il calore della gente napoletana?
“Per avere le giuste motivazioni, basta
giocare al ‘San Paolo’ dinanzi ad una
cornice di pubblico spettacolare. In serie B
nessuno vanta una tifoseria come quella
napoletana. C’è da dire che anche in A, il
popolo napoletano è molto invidiato, la
gente di fede azzurra può rappresentare
un’arma in più per la squadra. A Napoli c’è
sempre entusiasmo, non c’è alcun dubbio sul
fatto che la piazza si debba confrontare con
palcoscenici più prestigiosi, perché questa
città merita la serie A ad alti livelli.
Sono convinto che il Napoli dovrà puntare
sempre più in alto anche nella massima
serie, speriamo che alla fine si possa
centrare il traguardo desiderato. L’agognato
scudetto...”.
Ed ecco che il Napoli ha scoperto di avere
un altro tifoso.
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