• NAPOLI - FOGGIA: IL RESOCONTO DELLA PARTITA •

24/4/2005
(Andrea Saladino)
NAPOLI - FOGGIA 3 - 2: 2° Grieco; 9° Calaiò; 31° Mounard; 47° Pià; 48° Scarlato.

Formazione Napoli (4 – 4 – 2): Gianello; Grava, Scarlato, Ignoffo, Bonomi (32° st Mora); Abate, Montervino, Corrent, Consonni; Calaiò, Pià. A disposizione: Renard, Terzi, Mora, Accursi, Montesanto, Gatti, Esposito.

Formazione Foggia (3 – 4 – 3): Marruocco; Pagliarulo, Tomei, Stefani; Galeotti, Nardini (44° st Pascariello), Catalano, D’Agostino; Mounard, Cellini, Grieco (33° st Cimarelli). A disposizione: Efficie, Di Bari, Filippi, Cirillo.

Arbitro: Velotto di Grosseto

Clamoroso al San Paolo. E’ questa l’espressione, divenuta famosissima grazie alla indimenticabile voce del maestro Sandro Ciotti che così commentò il vantaggio del Catania sulla Juventus al mitico stadio Cibali, che racchiude perfettamente tutte le emozioni provate dagli spettatori dell’impianto di Fuorigrotta durante i 90 minuti della gara giocata contro il Foggia. E’ la sintesi perfetta della partita: amarezza, illusione, delusione, speranza, gioia: tutto ciò si è alternato nell’animo del tifoso azzurro che vedeva il match dagli spalti o dalle poltrone della propria casa. Andiamo a leggere cosa ci ha procurato questo incredibile mix di sensazioni. E’ un Napoli che deve fare a meno di Gaetano Fontana, regista e perno del centrocampo azzurro. Di conseguenza Reja opta per un 4 – 4 – 2 con Corrent e Montervino centrali, Abate e Consonni sulle fasce laterali, e con Pià libero di agire ai fianchi di Calaiò. Ricordiamo che in panchina si rivede Claudio Terzi mentre Sosa è, come ben sappiamo, indisponibile. Mister Morgia presenta il Foggia col solito 3 – 4 – 3, squadra molto ben preparata atleticamente, e con il trio d’attacco Mounard – Cellini – Grieco sempre pericoloso per la difesa azzurra. Pronti – via e il Napoli crea subito il primo pericolo alla porta dei satanelli: discesa di Montervino, cross al centro, il tiro al volo di Pià termina a lato della porta difesa da Vincenzo Marruocco, ex Salernitana. Sul successivo rilancio del portiere, il pallone arriva sulla trequarti campo del Napoli: punizione per il Foggia, batte rapidamente Catalano, il passaggio è per D’Agostino. Il cross rasoterra del numero 3 foggiano è diretto al centro dell’area, dove i difensori azzurri perdono di vista sia Cellini che Grieco. E’ proprio Gennaro Gaetano Grieco, napoletano ex Parma, a insaccare il pallone alle spalle dell’incolpevole Gianello con un tiro all’altezza dell’area piccola. Il vantaggio inaspettato del Foggia porta alla reazione del Napoli non solo in termini di velocizzazione della manovra di gioco ma anche di eccessiva rudezza ed atleticità negli interventi. Grande nervosismo in campo, ed uno dei protagonisti in negativo si rende Francesco Montervino con alcune entrate al limite del regolamento e col rischio dell’ammonizione. Al 3° Calaiò prova subito a rimettere in parità il risultato, ma il suo sinistro è parato. Sottolineiamo la grande prestazione di Ignazio Abate soprattutto nei primi 45 minuti di gioco. L’esterno destro scuola Milan con la sue accelerazioni e le sue finte improvvise mette spesso in imbarazzo la difesa rosso – nera. Al 26° una punizione battuta da Corrent permette una bella parata a Marruocco. Consonni, Corrent, Calaiò: sono i nomi dei giocatori che si sono alternati alla battuta dei calci d’angolo e delle punizioni. Nessuno è riuscito a creare seri pericoli, facendo notare ancor di più l’importanza che riveste Gaetano Fontana in questa squadra. Al 30° una bella triangolazione Abate – Calaiò – Pià libera al tiro il giovane attaccante brasiliano, che però si attarda troppo col pallone tra i piedi e guadagna solo un angolo. Al 35° viene ammonito Nicola Corrent: sarà costretto a saltare Martina – Napoli. Al 37° la più grande occasione per il pareggio del Napoli: grande percussione di Abate che si incunea facilmente in area, passaggio all’indietro per l’accorrente Calaiò che, con tutta la porta a disposizione, centra in pieno il capitano foggiano Tomei. Al 40° una bruttissima entrata da tergo di Grava su Mounard provoca l’ammonizione del terzino destro azzurro: si accende una rissa in campo, che vede tra i più attivi Marruocco, Montervino e Tomei. Ritornano in mente le antiche ruggini tra i calciatori azzurri e il francese: il discusso “applauso” ironico alla tifoseria partenopea da parte di Mounard dopo un gol segnato nella gara d’andata (la sconfitta più pesante per il Napoli Soccer) non è ancora stato dimenticato. L’arbitro Velotto ci mette un po’ di tempo per calmare gli animi, e saranno tre i minuti di recupero alla fine del primo tempo. Un Napoli nervoso e frettoloso, problemi a cui Reja porrà rimedio durante l’intervallo. Gli azzurri rientrano in campo con una mentalità diversa, anche se il nervosismo in campo non accenna a diminuire. Gia al 2° un cross di Abate mette Consonni di fronte a Marruocco. Il centrocampista ex Spal spara addosso al portiere. Identica azione 2 minuti dopo: il colpo di testa di Consonni è ancora troppo alto. I 180 secondi che vanno dal settimo al nono saranno tra i più emozionanti della partita, un preludio ai minuti di recupero finali: prima Calaiò viene anticipato da Marruocco in maniera non proprio pulita (una gamba alzata ai limiti del regolamento e quasi sul viso del centravanti azzurro, nessuno si sarebbe scandalizzato se l’arbitro avesse decretato il rigore), poi è Consonni a provarci. Sul contropiede rosso – nero Mounard mette Cellini davanti Gianello: l’attaccante riuscirà a cogliere il palo da una posizione in cui era molto più facile segnare che sbagliare. Il Napoli non si perde d’animo, riparte con veemenza e arriva ai limiti dell’area di rigore: Corrent difende un buon pallone, passa a Bonomi, il terzino sfodera un cross perfetto per la testa di Calaiò, che con uno stacco imperioso insacca alle spalle di Marruocco. 1 – 1 e palla al centro. Il Napoli riparte più convinto di prima: al 13° Pià ha la grande occasione per portare in vantaggio il Napoli, ma sciupa incredibilmente tirando fuori da posizione centrale. Al 17° bella sforbiciata di Corrent su cross di Montervino, si difende bene Marruocco. Al 19° tiro di Nardini, Gianello devia in angolo. La partita procede senza particolari emozioni, fino ad arrivare al 31° minuto: un errore di Bonomi, che vuole per forza controllare un pericoloso pallone sulla linea laterale dell’area di rigore arrivando a farsela sottrarre, da il via al cross di Nardini per la testa del solito Mounard: Gianello non può nulla. Davvero una maledizione questo francese per il Napoli, il Foggia è nuovamente in vantaggio. Reja decide di sostituire proprio Bonomi inserendo Mora. Il Napoli sembra non crederci più di tanto: una punizione di Mora al 36° termina altissima. Al 40° il Foggia rischia di andare sul doppio vantaggio: Nardini parte da centrocampo, trova una prateria dinanzi a se ed arriva fino il porta, Gianello si oppone alla grande. Ed è forse proprio questa azione a dare la scossa agli azzurri: seguono minuti in cui il Napoli porta la propria pressione costantemente nella metà campo avversaria, ma non riesce ad essere precisa nei passaggi. Fino ad arrivare nei minuti di recupero: al 47° un lancio dal centrocampo mette in condizione capitan Scarlato di “spizzicare” di testa all’altezza del limite dell’area di rigore foggiana: il passaggio viene perfettamente controllato in uno spazio strettissimo da Inacio Pià, che si gira e con un rasoterra batte Marruocco. E’ la rete del 2 a 2, il Napoli potrebbe accontentarsi di questa rimonta ma il pubblico vuole di più: e lo otterrà. Nel giro di 50 secondi il Napoli è nuovamente in area rosso – nera: Pià si incunea bene partendo dalla fascia sinistra, si accentra e passa a Scarlato; il capitano scocca un tiro di esterno che incontra la mano di Pagliarulo e si insacca alle spalle dell’esterrefatto Marruocco. 3 a 2 e partita finita. Grande prova di forza degli azzurri, capaci di vincere una partita che era praticamente già persa. Sono queste gare che mostrano la vera potenza del gruppo azzurro, una squadra ottima tecnicamente e che non demorde mai. Una squadra alla quale riescono le imprese più disparate, perché non credere in una rimonta? Per le altre squadre sembrerebbe impossibile,ma a Napoli sembra non esistere questo termine.

Le Pagelle

GIANELLO: 6,5 – Decisivo in varie occasioni, quando praticamente da solo salva la porta dai tiri insidiosi di Nardini. Infonde sicurezza a tutta la squadra, sui due gol non poteva nulla. Incolpevole.

GRAVA: 5 – Mounard gli sfugge da tutte le parti, è costretto spesso a ricorrere al fallo per fermarlo. Stranamente impacciato, provoca con quel brutto fallo da tergo la rissa che vede coinvolti vari giocatori e che, purtroppo, aizza gli animi anche dei tifosi. Da rivedere.

SCARLATO: 7 – Il voto scaturisce dalla media tra i primi 90 minuti giocati (6) e gli ultimi tre (8). Mette lo zampino sulla rete della vittoria, ed è autore dell’assist per Pià. Ci crede fino alla fine, caricandosi sulle proprie spalle il peso della difesa e dell’attacco. Determinante.

IGNOFFO: 5.5 – I 2 gol scaturiscono da gravi disattenzioni difensive. Un pesante passo indietro, se ricordiamo che il reparto arretrato era il punto fermo della squadra. Per i playoff occorre ben altra concentrazione. Si può fare di più.

BONOMI: 5.5 – E’ bravissimo nel fare il cross che permette a Calaiò di segnare, ma da una sua grave disattenzione nasce la rete del momentaneo vantaggio foggiano. In difesa non si devono vedere questi errori, quando è il momento di gettare il pallone in tribuna bisogna farlo. Altalenante. Dal 31’ st MORA: 6 - E’ la mentalità della squadra a cambiare, e lui contribuisce con la sua spinta costante sulla fascia.

ABATE: 7 – E’ una trottola, corre per tutto il campo come un forsennato. Il Milan ha prodotto nel vivaio il futuro Serginho, meno tecnico ma più disciplinato tatticamente. Le sue discese provocano più di un grattacapo alla difesa rosso – nera. Bip-Bip.

MONTERVINO: 5,5 – Molto nervoso, non tira mai la gamba indietro, nel bene e nel male. La rabbia toglie lucidità al gioco, è impreciso nei passaggi. Ma ha il grande merito di recuperare sempre quando sbaglia. Ringhio.

CORRENT: 5.5 – E’ più tecnico rispetto a Montervino, e di conseguenza mister Reja gli consegna le chiavi del ruolo di Fontana. Tenta di surrogarlo, assumendosi anche la responsabilità dei calci piazzati. Non è il suo ruolo, e si vede. Deve ritrovare il ritmo partita. In crescita.

CONSONNI: 6 – Si propone molto in attacco, si inserisce nelle azioni offensive, è tra i più attivi della squadra. Ma ultimamente sbaglia un po’ troppo sotto porta. Comunque è sempre una garanzia. Propositivo.

CALAIO’:6 – Finalmente si sblocca, ma il vero Calaiò (intendiamo quello di Pescara) deve ancora trovare la strada per Napoli. Il colpo di testa è da vero bomber, i numeri il ragazzo li ha eccome, deve solo essere sicuro dei suoi mezzi e non essere frettoloso sotto porta. Se l’arciere ricomincia a colpire il bersaglio, per gli avversari è finita. Speriamo bene.

PIA’: 7 – Sgusciante, tecnico, veloce. Aveva ragione Pierpaolo Marino quando diceva che ci saremmo innamorati del suo modo di giocare. E’ il classico giocatore brasiliano, con in più una grinta formatasi nel suo lungo percorso in Italia nelle giovanili dell’Atalanta. Protagonista nelle reti che hanno regalato la vittoria al Napoli. Decisivo.
 

 

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