BRONZO
CON DEDICA
Il
bronzo storico conquistato dagli azzurri olimpici
ha un sapore particolare. La dedica è scontata,
il pensiero va al nostro connazionale Enzo Baldoni
rapito e poi giustiziato dai terroristi iracheni.
Solita storia, solita guerra. Il destino poi ha
voluto che fossero proprio l’Italia e l’Iraq a
contendersi l’ultimo gradino dell’amaro podio,
due nazioni avverse, vittime e carnefici allo
stesso tempo, due facce della stessa medaglia. Non
so fino a che punto si possa parlare di partita
vera, il clima pesante e surreale era palpabile in
campo e sugli spalti, i cuori azzurri colmi di
rabbia e di sconforto cercavano con volontà di
riacciuffare la condizione psicofisica. Pirlo e
compagni alla fine ci sono riusciti, ottenendo la
posta in palio giocando a modo loro, avvalendosi
di una professionalità davvero notevole. Ma
veniamo alla partita e al dovere di cronaca. Il
divario tecnico era palese già dai minuti
iniziali, l’italia con estrema facilità si
inseriva con Giardino e Pirlo nel tenero reparto
difensivo iracheno inventando all’8’ il gol
partita. Il milanista rubava palla al limite
dell’area, con un paio di dribbling si portava
sulla sinistra ed effettuava un delizioso cross
per la testa di Gilardino. Il portiere avversario
non era molto sicuro nell’uscita e
l’attaccante azzurro appoggiava in rete
indisturbato. Doverosa la dedica, l’azzurro
alzava gli occhi al cielo. Per tutto il primo
tempo gli undici di Gentile giocavano con
scioltezza cercando il raddoppio in varie
occasioni, ma bisogna dire che gli iracheni si
proponevano in attacco con continuità e talvolta
risultavano essere anche pericolosi grazie alle
disattenzioni difensive di Ferrari e Bovo. La
difesa non è mai stata impeccabile in questo
torneo, senza dubbio il reparto che ha
pregiudicato la corsa all’oro degli azzurri.
Nella seconda metà del match l’Iraq cercava il
pareggio grazie alla bravura di Qusay, l’unico
attaccante dotato di buona tecnica, ma un
Pelizzoli in gran forma sventava tutte le insidie
irachene. Una punizione di Pirlo quasi allo
scadere e qualche buono spunto di Del Nero
caratterizzavano le fasi finali del match.
Sicuramente non è stata una partita spettacolare
ma bisognava aspettarselo dopo i tragici eventi
delle ultime ore. Un plauso agli azzurri, per
90’ messaggeri di pace.
Salvatore
Maiorino 27/8/2004