• LA PARTITA: NAPOLI-EMPOLI 1-3 •

17/2/2008

Napoli: Gianello, Grava, Cannavaro, Domizzi, Savini (26' st Calaiò), Blasi, Pazienza, Hamsik (14' st Sosa), Mannini (33' st Santacroce), Lavezzi, Zalayeta. A disp. Navarro, Montervino, Gargano, Bogliacino. All. Reja
Empoli: Bassi, Antonini, Marzoratti, Piccolo, Tosto, Buscé, Marianini, Marchisio (1' st Pratali), Budel, Giovinco (38' st Saudati), Pozzi (22' st Moro). A disp. Balli, Rincon, Giacomazzi, Abate. All. Malesani
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo
Marcatori: 21' pt Pozzi (E), 37' pt Mannini (N), 21' st Pozzi (E), 36' st Budel (E)
Note: espulsi nell'intervallo Zalayeta (N) e Piccolo (E) per reciproche scorrettezze all'imbocco dello spogliatoio. Espulso al 28' st Domizzi (N) per fallo da ultimo uomo.

(DALL'INVIATO GIUSEPPE PALMIERI / foto di Felice De Martino)- La carica dei cinquantamila per spingere il Napoli verso un successo imporante in una di quelle gare che non sono di cartello, ma lo diventano per la splendida cornice di pubblico che il San Paolo sa offrire. L'Empoli arriva nel capoluogo campano in buona forma, con Malesani che a sorpresa schiera Tosto titolare sulla fascia sinistra. Gli azzurri battezzano il nuovo 4-3-3 con Lavezzi e Mannini a giostrare ai lati di Marcelo Zalayeta. Sarà una disfatta.
Il freddo sembra congelare lo spettacolo nei primi venti minuti di gioco, passati con il Napoli a faticare sette camicie per trovare spazi e soluzioni offensive che non arrivano e i toscani accorti in difesa e rapidissimi nel proiettarsi in avanti. Mannini sembra a suo agio nella propria posizione naturale, mentre Giovinco incanta la platea e fa ammattire Grava. Il fantasista scuola Juve ci prova con un destro al 14' che esce alla sinistra di Gianello. Mentre la squadra di casa cerca in tutti i modi di farsi venire qualche idea per superare la difesa empolese, arriva il vantaggio toscano. Giovinco libera Pozzi in area con uno splendido lob, e il bomber ex-Napoli batte Gianello da pochi passi lanciando l'Empoli in vantaggio. Cinquantamila del San Paolo ammutoliti e Napoli che sembra ancora in ghiaccio. Hamsik cerca di suonare la carica con qualche percussione, ma riesce a sbagliare dall'altezza del dischetto quando Bassi gli respinge sui piedi una punizione di Domizzi, mandando alto. Giovinco replica con una magia su punizione che sfiora il palo, ma è il preludio al pareggio azzurro. Contropiede in velocità con Lavezzi servito da Hamsik che crossa rasoterra al centro e trova Mannini a centro area che insacca il pallone del pareggio. Il San Paolo spinge e gli azzurri provano a sfondare con Hamsik che non trova però fortuna nelle sue folate offensive.
Il primo tempo finisce sul risultato di uno ad uno, ma è il peggiore dei mali. Negli spogliatoi comincia la cronaca di un pomeriggio grottesco, oscuro. Zalayeta e Piccolo litigano e l'arbitro Mazzoleni lascia entrambi sotto la doccia, espulsi. La nuova situazione spegne la spinta positiva dei partenopei del finale di primo tempo e le squadre stagnano a centrocampo per un'altra ventina di minuti, con lampi che arrivano dal solito, incantevole Giovinco. Al minuto 14' Reja perde la partita. Fuori Hamsik dentro Sosa, con il centrocampo che diventa a due contro la mediana a cinque empolese che dilaga. Al 21' arriva l'invevitabile catastrofe. L'Empoli affonda, liscio clamoroso di Cannavaro che cerca un tacco improbabile in area di rigore e Pozzi batte per la seconda volta Gianello con un sinistro sul secondo palo, che gli costa anche l'infortunio. Due a uno per gli ospiti che prendono saldamente in mano la partita davanti ad un Napoli impotente. Entra Calaiò con l'ultimo boato del pubblico, ma la buona volontà del palermitano non basta. Giovinco e Marianini ci provano dalla distanza con poco successo. Al 29' altro capitolo della catastrofe partenopea. Domizzi si fa scappare Giovinco, per atterrarlo aspetta di essere ultimo uomo e viene espulso. Altra gravissima ingenuità di una difesa che si credeva espersa ed è stata massacrata dal ragazzino scuola Juve. Al 32' Lavezzi, unico sufficiente, si inventa un numero su Tosto, ma Reja dà un'altra botta al Napoli. Fuori Mannini dentro Santacroce, un difensore. Inspiegabile con la squadra sotto in casa. I tentativi partenopei sono sterili ed al 37' cala il sipario sull'era del tecnico goriziano nel capoluogo campano. Saudati scappa ancora via ai difensori azzurri, il suo tiro è respinto da Gianello e insaccato da Budel a porta vuota. Tre a uno e gara in ghiaccio nel gelo dei cinquantamila del San Paolo che abbandonano le tribune non prima di invocare l'esonero di Reja e di protestare per la prova incolore dei propri beniamini. Non succede più nulla con i toscani che controllano e ottengono un successo corsaro importantissimo, che mancava da tempo immemore alla squadra di Malesani. Mentre il Napoli esce clamorosamente umiliato, soprattutto tatticamente, nel giorno del varo dell'invocato 4-3-3. Reja rischia l'esonero lampo negli spogliatoi da parte di De Laurentiis che sarà sconvolta dalla prova incolore della sua squadra appena rinforzata con ingenti investimenti. Sarà bene dare una scossa alla squadra attesa ora da un ciclo decisivo per tutta la stagione. Per evitare ulteriori catastrofi.
 
LE PAGELLE DEGLI AZZURRI:
 
Gianello 6: Becca tre gol, senza avere troppe responsabilità in nessuna delle segnature.

GRAVA 5: E’ un calciatore generoso, ma la serie A obiettivamente non è la sua categoria.

CANNAVARO 4: Disastroso e non è la prima volta che gli capita quest’anno. Forse sarebbe opportuno concedergli qualche settimana di riposo.

DOMIZZI 5: Lentezza avvilente quando Giovinco gli scappa via e lo costringe al fallo da ultimo uomo, giustamente sanzionato con l’espulsione dal signor Mazzoleni.

SAVINI 5: Il nuovo modulo, in teoria, avrebbe dovuto favorirlo. Invece, la sua è stata una prova precaria dal punto di vista difensivo ed inguardabile in fase di spinta. Ma Savini è questo: prendere o lasciare, oltretutto lui è un difensore centrale e non un terzino fludificante.

PAZIENZA 4,5: Giocatore dai piedi ruvidi e dalla lentezza disarmante. Almeno Gargano corre…

BLASI 5: Non è nel suo periodo di forma atletica migliore e in certi casi la generosità non sempre è sufficiente.

HAMSIK 5,5: Non stava giocano la sua migliore gara, è però indubbio che è l’unico calciatore del Napoli che può accendere la luce in mezzo al campo. Un errore imperdonabile averlo tolto dal campo oggi.

MANNINI 6: Si batte con ardore e segna il gol, facile, del momentaneo pareggio azzurro. Ma non sembra un giocatore che può valere 8 milioni…

ZALAYETA 5: Nel primo tempo praticamente non si vede mai, poi decide di farsi togliere dalla mischia dall’arbitro, litigando nel sottopassaggio con Piccolo al termine del primo tempo.

LAVEZZI 7: Fa praticamente tutto da solo, assist, tiri, serpentine, scatti. Ma purtroppo i compagni non lo assistono: la squadra è eccessivamente lunga e non accompagna il gioco offensivo adeguatamente.

SANTACROCE S.V.: Che senso ha fallo entrare sul vantaggio empolese per poi dirottare Grava sull’out sinistro? Misteri del calcio, o forse, misteri di Reja…

CALAIÒ S.V.: E’ vero, gioca pochi minuti per mettersi in mostra, ma fa’ poco o nulla per dar torto a Reja che praticamente non lo vede proprio…

SOSA 6: Ci mette come al solito tutta la determinazione e la forza atletica di cui è capace. Purtroppo i rifornimenti sugli esterni sono nulli, anche con il cambio del modulo.

ALL. REJA 5: Si fa imporre il cambio modulo, mentre avrebbe dovuto sbattere i pugni sul tavolo e pretendere dal mercato un terzino sinistro ed un regista per continuare la sua strada tattica fatta di pragmatismo e concretezza. Probabilmente a pagare sarà soltanto lui, mentre le colpe delle recenti disfatte del Napoli sono da ricondurre a qualcun altro. Quest’oggi si è avuta la dimostrazione che non sono i moduli a fare la differenza, ma gli uomini in campo. Infatti, se al Napoli manca, come mancano, un regista ed un terzino sinistro, questo sarà evidente sia col 4-3-3 che col 3-5-2. Una cosa è certa: per giocare col 4-3-3 le distanze devono essere più corte in campo, mentre il Napoli era oggi troppo lungo.

DIGGÌ MARINO 3: Nel recente mercato invernale si è sbagliato tutto o quasi. A Reja servivano due esterni bassi e un regista. Invece, sono stati spesi molti soldi, troppi, messi a disposizione dal generosissimo De Laurentiis, per non coprire nessuno di queste tre voragini e imporre a Reja un cambio modulo che non aveva e non ha giustificazione viste le caratteristiche e il DNA della squadra azzurra.

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