7/10/2006
(RENATA SCIELZO) - Nella notte dell’Olimpico gremito,
come nelle migliori occasioni, nella notte in cui gli
azzurri dovevano necessariamente vincere, nella notte in cui
si temeva qualche brutto scherzo da parte dei tifosi di
parte giallorossa causa polemiche Totti – nazionale, nella
notte in cui lo sciopero dei giornalisti regalava ai
telespettatori una partita priva di cronaca ma effetto
stadio, nella notte in cui De Rossi nel suo Olimpico
indossava la maglia numero 10, bene, in questa notte,
finalmente arriva la prima vittoria per la nazionale formato
Donadoni.
I giochi si decidono nella seconda frazione di gioco. A
timbrare il cartellino e a salvare il Mister, Oddo su rigore
al 24’ e Luca Toni al 33’. L’attaccante viola si conferma
vera bestia nera della retroguardia ucraina. E’ il terzo
goal rifilato alla squadra di Tymoschuk e compagni, dopo le
due perle mondiali.
L’Italia finalmente vince, nel secondo tempo anzi spreca
pure qualcosa, i tifosi tirano un sospiro di sollievo,
Donadoni pure. Noi no. Le scelte del tecnico, nonostante
stasera abbia almeno azzeccato i cambi, non ci convincono e
la squadra così come è stata disposta in campo ci è sembrata
a tratti confusa.
Il primo tempo è stato a dir poco soporifero con un tridente
che non ha stupito con effetti speciali, un Oddo in affanno
e poche interessanti giocate da entrambi i lati, con un paio
di occasioni per parte. Si sono viste una bella
triangolazione Del Piero- Pirlo – Del Piero purtroppo non
finalizzata a rete, un buon intervento del semprevivo,
sempreverde, semprelui, sempresaracinesca Gigi Buffon,
qualche bella palla per Luca Toni, che ha prima impegnato il
portiere ucraino e poi ha spedito di un soffio sopra
l’incrocio dei pali. Il goal tuttavia sembrava nell’aria,
nonostante la squadra non girasse un granché e alcuni
giocatori si muovessero in maniera piuttosto disordinata
lungo il rettangolo di gioco, o perché sordi di fronte alle
indicazioni di Donadoni, o, più semplicemente e, forse, più
probabilmente, perché privi di particolari suggerimenti da
parte del giovane e non convincente mister.
L’Italia poteva fare molto di più contro un’ Ucraina priva
del suo unico giocatore di valore, quello Sheva che tutti
conosciamo e che al Milan stanno ancor piangendo, invece pur
avendo vinto ha dimostrato, soprattutto nella prima frazione
più di qualche pecca e sbavatura. La difesa non è più quella
in formato Germania 2006, Cannavaro ci sembra francamente un
po’ in affanno, De Rossi ha giocato una partita poco
incisiva, Gattuso ha dato tanto come al solito, ma Pirlo, ad
esempio, il tanto osannato Pirlo, ha costruito ben poco. Del
Piero partito bene, ha sprintato per poi esaurire le
batterie dopo poco, giusto e azzeccato a quel punto il
cambio con Di Natale che ha regalato brillantezza.
E’ stato forse il momento decisivo del match, quando ci si
stava immettendo su binari già visti, quando si stava
palesando uno stanco 0 – 0, la mossa Di Natale si è rivelata
azzeccata, l’attaccante dell’ Udinese ha reso il gioco più
frizzante e ha contribuito ad invertire la rotta. Di lì a
poco Toni si procurava un rigore graziE ad un’ingenuità
degli avversari ed era facile per Oddo nel suo stadio
concludere a rete. Rigore perfetto, Italia in vantaggio e
Donadoni tranquillo. Da lì non c’è stata più storia, come
era giusto che fosse, e il match è stato tutto in discesa
per gli azzurri, che più volte, al di là dello splendido
goal di Toni, hanno fatto capolino nell’area avversaria. Nel
finale Donadoni ha dato spazio a Camoranesi, ha concesso a
Luca Toni l’applauso accorato ed il poroporopopopo
dell’Olimpico e ha regalato scampoli di partita a Pippo
Inzaghi.
Tutto è bene quel che finisce bene, recita il titolo di una
famosa commedia shakesperiana, ma noi fatichiamo a lasciarci
travolgere dall’entusiasmo e non abbiamo remore a dirlo.
Donadoni non ci convince affatto: troppi esperimenti, troppi
cambiamenti da un match all’altro, troppo poco ascendente
sui giocatori, convocazioni più che dubbie. Stasera avrà
pure vinto, ma si giocava in casa, in un Olimpico che ha
cantato per 90 minuti (anche se è da segnalare la nutrita
presenza di tifosi avversari laddove a Roma la comunità
ucraina è molto numerosa) e contro un avversario che era più
che alla nostra portata. Adesso viene il bello. Donadoni
riuscirà a costruire qualcosa di buono? Riuscirà a
convincere scettici e tifosi delusi? Riuscirà a riportare
Totti in azzurro? Riuscirà a condurci lontano?
Lo aspettano parecchie prove e un paese che vuole vincere
ancora, cantiamo e continuiamo a sperare. Intanto dagli
altri campi arrivano buone notizie: la Francia va KO…E
scusate se è poco…
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