--------------------------IL PUNTO--------------

 

ATALANTA SPRINT, BARI NELLA POLVERE

   

Pochi gol nella settimana tornata di un gran premio che si fa sempre più avvincente. Pochi ma buoni. Al punto da sistemare alcune situazioni e di romperne altre.
 
L'emozione del gol, che cambia la vita. Anche un pareggio a reti bianche però può essere un toccasana. Lo ha provato Agostinelli, lo 0-0 contro la Triestina concede al suo Napoli e a lui stesso una bella boccata di O2 puro. Deludono invece gli alabardati, le malelingue dicono che Moscardelli sia soltanto un fuoco di paglia. Saranno smentiti.
 
Altro 0-0 che vale è quello fra Ternana e Torino, due squadre che a giugno difficilmente rimpiangeranno il risultato del Liberati. Restano appaiate al secondo posto, a braccetto, tredici - punti - tredici che dopo sette giornate sono un bel bottino.
 
All'Atalanta però piace la perfezione, e così Mandorlini vincendo a Verona per 2-0 porta a "punti 2" la media stagionale. Quattordici mattoni presi contro sette aziende diverse, non c'è che dire, è un bel lavoretto. Prima sconfitta invece per il Verona: ce ne saranno molte altre.
 
Tornando a parlare di ottica, risultato ad occhiali anche a Bergamo, dove era però impegnata l'Albinoleffe. Contro il Venezia i punti sarebbero potuti essere tre, ma l'impressione è che per una squadra come quella di Gustinetti, alla prima esperienza in serie cadetta, tessere il maglione con ago e filo faccia sempre bene, per la macchina da cucito bisognerà aspettare. Va avanti a piccoli passi anche il Venezia, buono il punto anche per Gregucci.
 
Un match che a dispetto della carta si annunciava interessante e determinante per certi oscuri equilibri era Treviso-Catania. Ha vinto Buffoni per 2-1, con i veneti che continuano a mantenere un'imbattibilità insperata. Primo stop lontano dal Massimino per Colantuono, che avrà una settimana di tempo per ricaricare i suoi.
 
Pesante battuta d'arresto della Fiorentina in un match che si sarebbe dovuto disputare in serie C. Tulli manda via i tecnici presenti in tribuna all'Arechi che si sarebbero dovuti accomodare sulla panchina di Pioli se la Salernitana avesse perso al piccolo trotto. Così non è stato, e se Cavasin piange l'ex tecnico della primavera del Chievo ride.
 
Sotto bordate assordanti di fischi l'Avellino lascia il Partenio, battuto dal Vicenza grazie a Jeda. I veneti passano di rigore, rigorosissima è la delusione che ha preso i supporters biancoverdi. Zeman non può mascherare i limiti di una squadra modesta, lo avevamo detto a lo ribadiamo. Disco verde invece per Iachini, che guadagna qualche giorno di tranquillità.
 
E un bonus sembra esserselo conquistato meritatamente anche Patania, il suo Messina ha ben imbrigliato il Cagliari che ha rischiato la capitolazione al Celeste. Zola non basta, il concetto è chiaro, e quando Gianfranco sbaglia il rigore decisivo il Cagliari non vince. Per l'ex tecnico di Andria e Martina un nuovo esame mercoledì a Livorno. Altrettanto duro.
 
Infatti il colpo della giornata sembra averlo messo a segno proprio Mazzarri, che espugna il Del Duca per 1-0 grazie a Lucarelli con la complicità del portiere di casa Micillo. Ascoli-Livorno è 0-1, ma sembra che l'Ascoli abbia perso due volte: prima della partita il presidente Roberto Benigni ha lasciato lo stadio per protesta contro i suoi tifosi, che hanno lanciato in campo tre bombe carta. "Ostaggio di pochi delinquenti". Parole già sentite.
 
Dall'Oglio, neo-proprietario del Como, si gusta ben 4 gol alla sua prima uscita da presidente. I cambi di Fascetti cambiano volto alla gara, e il Piacenza, avanti di due gol, si fa rimontare. Altra panchina salvata, ma per il tecnico viareggino i prossimi appuntamenti saranno decisivi.
 
Così come decisiva sarà la trasferta di Vicenza per Marco Tardelli, il cui Bari contro un Genoa redivivo subisce la quarta sconfitta consecutiva. Il tecnico viene anche espulso insieme a Spinesi, per proteste contro l'arbitro. Non solo il rigore c'era, ma anche l'espulsione di mister e bomber: serataccia per i galletti, gloria invece per Gigi De Canio, la cui mano già si intravede in una squadra che potrà fare bene.
 
Ha tremato fino alla fine, ma in "zona Cesarini" è riuscito a regalare ad una platea impagabile tre punti importantissimi. Il Pescara ha tenuto scacco al Palermo fino alla fine, ovvero fino a quando il signor Pepe si è ricordato di quanto fatto a Teramo lo scorso anno e ha insaccato la palla del 2-1. Il Palermo è lassù, il Pescara cade ma con onore, e al momento la classifica non preoccupa più di tanto. Mercoledì però c'è la Fiorentina.
 
 

27/09/03

Marco Santopaolo    

 

 

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