BAMBOLE,
NON C’E’ UN EURO
E’
iniziato uno strano mercato di
gennaio, tutti vorrebbero
comprare, le solite voci danno
centocinquanta giocatori a
questa o quella squadra, la
sensazione è che gli affari
non si faranno, poiché in
fondo le società non hanno
denaro da investire. Gli
ultimi trasferimenti saranno
appena qualche prestito e
pochi scambi. I deficit sono
piuttosto elevati, in serie A
si parlerebbe di due miliardi
e mezzo di euro, non ci
saranno più, almeno in tempi
brevi, grandi acquisti con
contratti esosi. Le grandi
squadre stanno attente al
bilancio e non fanno tuffi nel
vuoto, si paga una politica
sbagliata negli anni scorsi,
quando l’acquisto più che a
rinforzare adeguatamente la
rosa, era fatto per aumentare
gli abbonati allo stadio:
questo è il prezzo che pagano
soprattutto i cosiddetti
piccoli clubs, sempre più
numerosi, perché il divario
fra le società che non
possono fare acquisti
milionari e gli altri, solo
tre o quattro, è aumentato.
Si torna un po’
all’antico, non quello che
desideravo io in un “
Pianeta calcio “ di qualche
mese fa, con pochi che si
contenderanno i titoli, i casi
Modena, Chievo, Empoli hanno
insegnato ed insegnano che
grazie ad una gestione oculata
e con una scelta di giocatori
in erba si può fare bene, ma
non credo si possa vincere
qualche titolo. E’ un
esempio tuttavia da seguire
per salvare la società da una
crisi, le voci di possibili
fallimenti e di altri casi
Fiorentina ( Dio ce ne scampi
) potrebbero essere vere e
sarebbe bruttissimo assistere
ad altre patetiche telenovele
con finale non lieto. E’ una
situazione forse voluta dalle
stesse società, dai loro
contrasti soprattutto per il
rinnovo contratti sulle
televisioni, anch’esse in
crisi con riflessi immediati
sul campionato. Bisognerebbe
fissare dei limiti nei
compensi dei giocatori, che
loro ovviamente hanno
rifiutato. Pure le riforme
progettate per la serie C e la
serie B non hanno trovato
consensi, ma sarebbero utili
per ridurre i costi.
Senza una regolata il
pallone può scoppiare, a
dispetto delle previsioni.
di
Luigi Petagna
09/01/2003
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