BIANCHI,
IL SERGENTE DI FERRO
Il
campionato di serie B comincia, le premesse non sono
buone ma sabato, non è ancora detta l’ultima parola,
è finalmente il momento. Il Napoli se la gioca con il
Como
al San Paolo, torna a scontrarsi con i lariani dopo due
anni, in serie B, finì 2-1 per il Como. Nel passato
c’è un allenatore che ha diretto tutte e due le
formazioni, che ha legato la propria carriera a Napoli e
Como: Ottavio Bianchi. L’allenatore ha un buon
curriculum, ha lavorato con l’Avellino, nel campionato
83’-84’, una salvezza ottenuta con pieno merito.
L’anno successivo, 84’-85’, va
appunto
al Como, anche lì conquista la salvezza, è un tecnico
emergente. Il Napoli sta con Maradona entrando
nell’elite del calcio, ha bisogno di un buon
allenatore, Bianchi viene preso nell’85’ e resterà
sotto il Vesuvio per quattro tornei. Un terzo posto, uno
scudetto, una coppa Uefa ed una coppa Italia, un bel
traguardo per una società che non aveva vinto fino a
quel momento; Bianchi
è stato un ottimo tecnico, ma con qualche neo caratteriale,
spesso litiga con dei giocatori, lo spogliatoio del
Napoli non lo sopporta a lungo, Ferlaino sceglie lui
quando lo scudetto viene perso e caccia i ribelli. Ma
Bianchi ha fatto già tanto, dopo un periodo ,
91’-92’, alla Roma, torna nel 92’-93’ come
sostituto di Ranieri a campionato in corsa, il Napoli
finirà all’undicesimo
posto,
non è più tempo di vacche grasse. Ultima sua squadra
è l’Inter, campionato 94’-95’, quattro giornate
campionato 95’-96’: non sopporta più la panchina,
ritorna al Napoli come dirigente, lavora in seguito per
la
federazione.
Luigi
Petagna
04/9/2003