BILANCIO
DEL MERCATO
Il
Napoli di Scoglio ha subito un bel lifting rispetto a
quello partito a settembre con Colomba, il tutto per
dire finalmente addio alla zona C, analizziamolo
reparto per reparto.
Il
Napoli versa in situazioni economiche disastrose, da
apprezzare quindi gli sforzi di Naldi e Perinetti che
hanno rinforzato la squadra. Colomba in estate aveva
accettato il debole organico ritenendolo erroneamente
competitivo per la promozione, Scoglio ha invece
imposto una rivoluzione, smuovendo così le perduranti
immobilità societarie. Si dirà che si è tornati ai
prestiti di ferlainiana memoria senza costruire
qualcosa di solido, ma c’è da aggiungere che tutto
il movimento calcio è in crisi, gli acquisti veri e
propri in tutto il mercato di A e di B si sono contati
sulle dita di una mano, e quindi non c’è da
stupirsi che sia stato così difficile piazzare
giocatori di valore in giro per tentare di risanare
qualche bilancio. Le società acquirenti hanno sposato
in pieno la mentalità da crisi, quelle venditrici
hanno continuato a chiedere troppo, come conseguenza
tanti scambi e prestiti ma pochi spostamenti di denaro
all’ombra del pallone.
Vediamo
ora come è cambiato il Napoli.
La
difesa: considerando
una difesa a tre, è il reparto che è cambiato di più,
ben due terzi ed un secondo portiere. D’Angelo
sembra proprio il giocatore che mancava per registrare
il reparto, Savino è adatto per giostrare sul
centro-sinistra, ma è un peccato abbandonare in
panchina giocatori come Bonomi e Troise, Scoglio
purtroppo non ama cambiare troppo la sua formazione
tipo. Grave aver ceduto Storari, in estate si
considerava come l’unico colpo di prospettiva fatto
e deciso da Marchetti, il portiere era sicuramente una
garanzia di valore per il futuro ma ne andava rilevata
almeno la comproprietà per stabilirne le basi da
futuro titolare, soprattutto con Mancini in scadenza
di contratto.
Il
centrocampo: parecchio
lavoro in uscita qui, ceduti: Husain, Ferrarese e
Cristiano; sono sbarcati: Marcolin, Martinez, Pasino e
Montervino. Quindi un elemento in più per questo
settore che era anche numericamente deficitario e che
è stato giustamente innovato con elementi dotati
tecnicamente, i primi tre sono titolari fissi
(rilevante la presenza di Pasino, un giocatore così
in grado di dare del tu al pallone, non vestiva da
tempo la maglia azzurra). Il duttile Montervino
potrebbe essere la giusta alternativa a Bocchetti
anche se le sue dichiarazioni non vanno in questa
direzione: “Sono una mezz'ala di destra, che può
ricoprire diversi ruoli da centrale o da mediano a
destra.” comunque si renderà utile anche in altri
ruoli. Resta da valutare la posizione di Montezine e
Sesa, che il professore sembra aver scaricato ma non
è riuscito a piazzare sul calcio-mercato, in realtà
potrebbero venir buoni come riserva di Pasino e Sesa
anche come attaccante esterno nel tridente con il
vertice alto. Il reparto era il punto debole del
vecchio Napoli ed è notevolmente migliorato, certo se
fosse rimasto (anche considerandolo un attaccante
esterno) l’ottimo Ferrarese...
L’attacco:
è
l’unico reparto rimasto inalterato, Stellone va
considerato quasi come un acquisto, è un giocatore
amato e fondamentale per il Napoli, ma và al più
presto affrontata la questione contrattuale del numero
nove azzurro. Positiva anche la mancata cessione di
Floro Flores sul quale bisogna puntare per il futuro.
Da rilevare una certa scarsità nel numero dei
giocatori, schierando, come amerebbe fare Scoglio, tre
punte vere (Stellone, Dionigi e Floro Flores) non ne
siederebbe nessuna in panchina, andava fatta una
operazione di entrata in questo senso.
1/2/03
Raimondo
Miraglia
ARRIVI |
PARTENZE |
FORMAZIONE
ATTUALE |
Savino
d
(Lecce)
Marcolin
c
(Piacenza)
Martinez
cd
(Venezia)
D'Angelo
dc
(Chievo
V.)
Pasino
ca
(Modena)
Montervino
c (Ancona)
Manitta
p
(Messina)
|
Ferrarese
a
(Piacenza)
Husain
c
(River Plate)
Cristiano
c
(Ascoli)
Storari
p
(Messina)
|
3--4-1-2
Mancini;
Bonomi, D'Angelo,
Savino;
Martinez,
Vidigal, Marcolin, Bocchetti;
Pasino;
Stellone,
Dionigi.
|