Lo
avevamo disegnato tutti allo stesso modo, questo
Napoli. Con un napoletano bergamasco in panca.
Evidentemente, il momento astrale non deve essere
dei migliori per Giovanni Vavassori. Ha sfiorato
la panchina dell'Ancona prima e del Napoli poi.
Come due anni fa, come l'anno scorso. Eppure,
neanche questa volta c'è riuscito.
Storia
di un mezzogiorno di fuoco, di una telefonata di
Pier Paolo Marino a Giampiero Ventura che comunica
al trainer genoveseche ha appena rescisso il
contratto con l'Udinese e si sta mettendo in
macchina verso Napoli: "Giampiero, un posto
per te c'è sempre: se vuoi salire...". E
Ventura non si è lasciato piegare. Lui, 56 anni,
non ha paura delle sfide nel profondo sud. Perché
è qui che ha già vinto. E, se non bastasse, è
in C1 che ha già trionfato. Storia del '96, il
Lecce vola in B dopo un anno di C1. L'anno prima
era già in B, riconquistata in un attimo, così
come la massima serie: doppio salto, tripudio
Ventura che lascia il salento per sbarcare
sull'isola. E' Cagliari-mania. Con Cellino c'è
subito feeling, è subito un'altra promozione.
Giampiero il mago stavolta resta, si gode la
massima serie al fresco della Sardegna. E in
A ci resta, ma una stagione. Perché non resiste
al richiamo di quella Sampdoria di cui aveva
indossato la casacca fino a 25 anni, quando un
terribile infortunio alla schiena fu
l'involontaria anticamera di una fulminante
carriera di allenatore.
Bastano
pochi anni spesi all'ombra del dilettantismo per
approdare nel calcio prof, con un' Entella portata
dai campi di terreno a quelli in erba della C1.
Due anni con la modesta Centese, modesti anche i
risultati. Poi Pistoia, dove c'è da ricostruire
sulle macerie di un fallimento. Al secondo colpo,
è C2,una C2 dignitosa. Così come più che
soddisfacente è l'esperienza con il Giarre,
quarto alla fine di un campionato esaltante. Ecco
la B, con Zamparini a Venezia. Primo anno da
sballo: sesto posto. Poi il solito Zampa gli fa la
festa: lo esonera, lo richiama per riesonerarlo
ancora. La telefonata di Semeraro è un sedativo
per i suoi nervi: Lecce è il progetto, Lecce è
il programma. Quello che vuole il Napoli di oggi,
con il quale Giampiero deve dimenticare la
delusione con la Samp e l'ultima esperienza con il
Cagliari. Tenendo conto anche della salvezza al
fotofinish dell'Udinese nel 2002. Marino non
dimentica, ecco perché gli ha dato un passaggio
per Napoli. Ma attenzione: Giampiero a Napoli non
è di passaggio, spera di fermarsi a lungo. Almeno
fino alla A, due anni tout court. Gregucci e
Vavassori hanno fatto l'autostop, non hanno
trovato chi li potesse portare all'ombra del
Vesuvio.
Buon
viaggio Giampiero, che sia buono per te e per i
napoletani: tu il passaggio l'hai avuto da
un'autista competente ed affidabile.