CAFFARELLI:
"SOGNO DI GUIDARE IL
NAPOLI"
Intervista
esclusiva da parte di
PianetAzzurro
all’allenatore degli
Allievi del Napoli Luigi
Caffarelli. Vecchia
gloria del calcio Napoli,
Caffarelli ha vissuto
all’ombra del Vesuvio il
periodo d’oro degli
azzurri ed è stato compagno
di Diego Maradona. Oggi da
allenatore sta raccogliendo
ottimi risultati con i suoi
giovani. Quest’anno la sua
squadra è l’unica
rappresentativa azzurra che
sta dando soddisfazioni.
Caffarelli,
anche quest’anno la sua
squadra sta andando molto
bene ed è l’unica
selezione del Napoli che sta
ben figurando. Ci racconta
questo miracolo?
“Una
buona stagione. Attualmente
siamo primi in classifica e
stiamo raccogliendo grandi
soddisfazioni che giovano a
tutto l’ambiente. Però è
ancora tutto aperto. A soli
due punti ci sono tre
squadre molto affiatate come
Bari, Lecce e Salernitana
che ci daranno filo da
torcere. Quindi bisognerà
comunque tenere alta la
concentrazione ed evitare
passi falsi. Il nostro
obiettivo è quello di
qualificarci per le finali e
ritengo che il Napoli possa
riuscirci. E’ difficile
fare un paragone con
l’anno scorso perché
siamo andati anche al di là
delle nostre previsioni. Non
dimentichiamo che abbiamo
centrato la semifinale con
la Roma. Oggi molti di quei
giocatori sono approdati
nella Primavera e stanno
facendo bene. Ciò mi
riempie di orgoglio e vorrei
che quest’anno succeda la
stessa cosa. E’ vero che
il risultato è sempre
importante; però il mio
primo obiettivo è quello di
preparare al meglio i
ragazzi in vista del
passaggio in Primavera”.
Si
aspettava un campionato così
splendido?
“Ogni
anno parto sempre con
ambizioni di vertice e quasi
sempre riesco a centrare
l’obiettivo prefissato.
Anche quest’anno stiamo
seguendo questa falsariga ed
abbiamo la possibilità di
migliorare. Mancano due
partite alla fine ed abbiamo
la possibilità di chiudere
il nostro girone davanti a
tutti”.
Da
giocatore ha avuto la
fortuna di vivere il momento
di massimo splendore del
Napoli. Anni splendidi e
forse irripetibili. Ci
faccia rivivere quei momenti
e soprattutto ci parli del
suo rapporto con Maradona.
“Anni
bellissimi che rappresentano
la storia di questa società.
Tutto iniziò il 1984 quando
il Napoli prese Maradona e
pian piano costruì quello
che poi è sotto gli occhi
di tutti. Con Diego avevo
uno splendido rapporto così
come con tutti i miei
compagni di squadra. Era un
ragazzo semplice che dava
tutto per la squadra e per i
suoi compagni. Non è mai
stato presuntuoso, anche se
poteva tranquillamente
permetterselo. Una persona
eccezionale non solo sul
campo, ma anche fuori”.
Allenando
gli Allievi vive a stretto
contatto con i giovani. Ci
sono stati dei cambiamenti
nella formazione di un
giocatore rispetto a quando
giocava lei?
“Sicuramente
i tempi sono cambiati.
Soprattutto a livello
sociale. Credo che questi
cambiamenti sono molto
negativi. Oggi si vedono
molte situazioni di vita
facile in cui si cerca
subito di raggiungere il
top. Da una parte è
positivo perché aumenta le
motivazioni del giovane
calciatore; però può
rilevarsi anche dannoso
perché spesso chi cerca di
bruciare le tappe rischia di
perdersi”.
Chi
tra i giocatori che
attualmente allena ha la
possibilità di sfondare in
futuro?
“Non
mi va di fare nomi perché
l’esperienza insegna che
nel settore giovanile puoi
avere un grande talento; ma
costui una volta arrivato in
Prima Squadra non riesce ad
esplodere e finisce nel
dimenticatoio. Quindi
ritengo giusto restare con i
piedi per terra senza
eccedere in previsioni che
poi possono rivelarsi anche
sbagliate. Sicuramente negli
anni scorsi ho visto molti
giocatori arrivare
addirittura in Prima Squadra
e questo è un gran
risultato perché vuol dire
che io e gli altri tecnici
delle giovanili abbiamo
lavorato bene. Sotto
quest’aspetto il Napoli
ogni anno riesce sempre a
far esordire in Prima
Squadra uno-due
giocatori”.
Lo
scorso anno ha allenato
anche Maradona jr. Può
diventare un buon giocatore?
“E’
un ottimo ragazzo che
possiede grandi qualità
tecniche. Ma non deve
sentire le pressioni dovute
al nome che porta. Può
diventare un buon giocatore
se riuscirà ad essere
sempre umile senza montarsi
la testa e farsi prendere
dalla voglia di strafare. Le
sue qualità tecniche non si
discutono, ma deve
migliorare sotto l’aspetto
caratteriale. Ma è giovane
ed avrà tutto il tempo”.
La
situazione societaria del
Napoli come sappiamo tutti
è molto critica e le nuove
norme emanate da Figc e Lega
sono molto rigorose. Quanto
rischia oggi il Napoli?
“Sicuramente
il Napoli oggi non vive un
momento di splendore dal
punto di vista societario.
Però come tutti sappiamo è
un problema generale che
riguarda tutto il calcio,
non solo il Napoli. Devo
dire che le ultime
dichiarazioni di Matarrese
sono molto preoccupanti
perché le nuove regole
rischiano di fare molte
vittime. Però lo ripeto, il
Napoli rischia allo stesso
modo di molte società di A
e di B”.
Secondo
lei Naldi fa bene a
continuare
quest’avventura?
“Non
conosco le sue possibilità
economiche. Però se ha
deciso di andare avanti vuol
dire che ha la forza di
sostenere da solo questa
società. Finora il suo
lavoro bisogna apprezzarlo
perché è sempre riuscito a
venir fuori da solo a
qualsiasi tipo di problema.
Dal canto mio ho un buon
rapporto con il presidente.
Spesso viene a guardarci e
si complimenta con noi per
l’ottimo lavoro che stiamo
svolgendo”.
Secondo
Caffarelli il Napoli da dove
dovrebbe ripartire?
“Prima
di tutto bisogna capire su
che basi allestire il nuovo
programma. Bisogna fare
chiarezza sin dall’inizio
sugli obiettivi.
Quest’anno si è cercato
di andare subito in A e sono
sorti alcuni problemi che
hanno fatto fallire il
progetto. Credo che questa
stagione possa fare da
esempio su come impostare le
prossime. Difficile che
Naldi ripeta gli stessi
errori”.
Simoni
potrebbe essere la persona
giusta con cui stilare
questo programma?
“Credo
di sì perché stiamo
parlando di un allenatore di
grande esperienza e con un
palmares ricchissimo. Però
bisognerà vedere se gli
obiettivi del Napoli e
quelle di Simoni
coincidono”.
Quali
sono le ambizioni di
Caffarelli allenatore?
“Sogno
di guidare il Napoli anche
se resto con i piedi per
terra. Sono al Napoli da
sette anni ed ho raccolto
grandi soddisfazioni ed
elogi. Oggi il mio obiettivo
è far crescere quanti più
giovani possibile, poi si
vedrà. Lo ripeto, mi
farebbe molto piacere
allenare il Napoli, una
società che mi ha dato
tanto e di cui non nascondo
di essere un grande
tifoso”.
Alessio
Borrelli
30/3/2004
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