--------------------------IL PUNTO--------------
CAGLIARI
CATANIA E PIACENZA: ACUTI NEL DESERTO Per
non scontentare nessuno in vista del Santo Natale, le compagini di B che
respirano l'aria dell'alta classifica decidono di non farsi male. La
ventesima giornata di serie B si chiude con una grande abbondanza di
pareggi che renderanno entusiasmante il campionato alla ripresa nel 2004
ma anche con colpi significativi. Grazie
a Zola e a Suazo, il Cagliari rientra nel giro
importante battendo quella che fra qualche tempo potrà diventare una
potenziale concorrente: il Genoa. Di certo sarà dura
per De Canio recuperare i punti persi in questa prima metà del
campionato, e soprattutto sarà possibile solo se Preziosi interverrà
in maniera concreta sul mercato. Il
Piacenza schianta il Verona, 3-1 (Riccio,
Beghetto e Tarana, Adailton per gli ospiti) che annichilisce gli
scaligeri la cui dirigenza sta considerando la posizione di Walter
Salvioni. Restano in piena zona-C1 i gialli, e Pastorello non sa più
che pesci pigliare. Gli emiliani invece entrano nel lotto delle
"magnifiche quattro". Il
Catania ci prende gusto a vincere e grazie a Delvecchio
si rifà sotto. Si ferma così la corsa del Bari di
Bepi Pillon, che era riuscito in queste ultime giornate a raccogliere
punti importanti per uscire dalle sabbie mobili. Sorride Gaucci, di meno
Matarrese che fino al 2004 vedrà la sua squadra a due lunghezze dalla
salvezza. Vittoria
importante della Salernitana, che grazie a Longo da
continuità al proprio cammino e si porta a nove lunghezze dalla
quartultima posizione. Si interrompe la lunga serie positiva del
Venezia, che riesce comunque a mantenere una buona posizione di
classifica. La schiarita societaria gioverà oltremodo agli arancioverdi. Colpo
importante della Triestina ad Ascoli:
Tesser salva la panchina da sicuro siluramento grazie a Moscardelli,
Godeas ed Aquilani, il gol di Mastronuzio non serve ad evitare
ad Ammazzalorso l'amarezza della prima sconfitta in serie B. Tre punti
vitali per gli alabardati, occasione gettata alle ortiche per i
marchigiani. Il
Pescara ha vita facile sull'Avellino,
conta vincere e con Calaiò non è mai un problema. Iaconi ritrova il
sorriso dopo molto tempo, Zeman chissà cosa starà pensando visto che
le distanze dalla quintultima sono rimaste invariate. Se Casillo non
interverrà sul mercato, la contestazione di piazza renderà Gennaio un
mese difficile. Atalanta
e Ternana è tutta in due minuti, il tempo che qualcuno
cominciasse a credere alla prima sconfitta della capolista (Zampagna
all' '88') e che si disilludesse velocemente (Budan all' '89'). Il punto
è accolto con il sorriso da entrambe ma soprattutto dagli umbri, vicini
ad un colpo gobbo che con la testa li avrebbe mandati in A. Nell'altro
big-match della giornata, Palermo e Messina
non gettano la maschera e si nascondono dietro un bel paio di occhiali.
Lo 0-0 del Barbera, per la verità, delude le attese di molte persone
che si attendevano lo spettacolo, ma soddisfa appieno le due squadre che
rimangono nel treno che porterà al paradiso, unica fermata. Nella
contestazione della Maratona, il Torino pareggia 1-1
contro il Livorno (Protti e Ferrante). La continuità
degli amaranto manca ai granata, ancora fuori dal gruppo che conta.
Tempi duri per Ezio Rossi, la società dovrà intervenire in
entrata perché quello della A è un obiettivo che, dopo le figure
barbine di quest'anno, non si può fallire. Il
derby veneto fra Vicenza e Treviso, si
conclude con un pareggio (1-1, le firme di Ganci per i
biancocelesti e Jeda per i biancorossi) che muove la classifica e
che accontenta soprattutto gli ospiti, per i quali il limbo è
sinonimo di feste felici. Il Vicenza dovrà iniziare il 2004 sotto la
stella di una società sana e stabile. Rastelli
toglie le castagne dal fuoco a Fascetti, riparando alla prodezza di
Raimondi che aveva fatto gongolare Gustinetti. Non è né un concentrato
di facezie né una filastrocca, semplicemente la lettura sintetica
dell'1-1 fra Como e Albinoleffe, due
squadre che restano in tensione (soprattutto i lariani) per una
posizione difficile. Napoli
e Fiorentina si ritrovano in una serie non consona né
a blasone né a storia ma affrontano la realtà con un pari dalle firme
illustri: i gol di Riganò e Graffiedi - un ex - per i viola e di Zanini
e Tosto per gli azzurri fissano il risultato su un 2-2 che impone una
riflessione i due patron. Per andare in A, bisogna spendere, spendere,
spendere. Marco Santopaolo 15/12/2003
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