CALCIO
ITALIANO NEL CAOS
Le
istituzioni del nostro calcio
sono in seguito alla querelle
del “caso Catania” oramai
in ginocchio. Infatti quello
che doveva essere un caso
chiuso il 7 di giugno, con la
fine del campionato di serie B
che avrebbe sancito sul campo
la retrocessione degli etnei
in terza serie, si sta invece
protraendo fino a questi
giorni e non si conosce
arrivati a questo punto,
quando vi sarà la parola fine
a questa tribolata vicenda di
politica
Giudiziaria-calcistica.Come già
detto nei nostri precedenti
articoli sulla vicenda, il
pastrocchio è causa del
presidente della FIGC Carraro
il quale mai avrebbe dovuto
permettere che una sentenza
Caf fosse appellata da un
altro organo quale la Corte
Federale, così come mai
avrebbe dovuto permettere che
una società affiliata alla
federazione adisse per
questione calcistiche la
giustizia ordinaria senza che
per questa violazione della
clausola compromissoria gli
fosse comminata una
penalizzazione in termine di
punti, invece si è proceduto
ha comminare Solo una multa
alla società e all’
inibizione del presidente
Gaucci. La situazione si è
deteriorata visto lo
stillicidio di sentenze che i
vari tribunali amministrativi
stanno emettendo giorno dopo
giorno, con l’aggravante che
i tempi per mettere fine a
questa intricata vicenda sono
oramai al limite, dato che si
avvicina la data del 31 luglio
nella quale (in questo caso
usare il condizionale è
d’obbligo) dovrebbero essere
creati i calendari della serie
A e B. Tuttavia la
compilazione degli stessi è a
forte rischio visto che, oltre
al Catania stanno creando
problemi alla Federazione e
alla Lega Calcio, le altre tre
società retrocesse: Genoa,
Cosenza e Salernitana, le
quali con le loro invettive
promettono battaglia qualora
ci fosse una serie cadetta a
21 squadre. In pratica queste
società chiedono il blocco
delle retrocessioni e il
conseguente ripescaggio. Il più
agguerrito su questo fronte è
il presidente della
Salernitana Aliberti il quale
ha proposto ricorso al Tar di
Salerno al fine di ottenere il
blocco totale delle
retrocessioni. Proprio in data
odierna il Tar ha rinviato la
decisione definitiva sulla
questione al prossimo 28
agosto, in attesa della
sentenza del Tar Catania
prevista per il 25/07. Intanto
ieri si è svolta
un’infuocata assemblea di
lega, in cui la maggioranza
delle società si è opposta
all’allargamento del
campionato non solo a 24 ma
anche a 21 squadre, al punto
che il presidente del Cagliari
Cellino si è fatto portavoce
della volontà delle altre
squadre di non scendere in
campo contro il Catania. Il
presidente della Lega Galliani
però ha aggiunto che le
sentenze dei tribunali vanno
rispettate e pertanto ha
aperto la porta ad una serie B
a 21 squadre. Nemmeno
la mediazione del governo con
l’intervento del ministro ai
Beni Culturali Urbani ha dato
l’esito sperato. Difatti
nell’ incontro a cui hanno
partecipato il sottosegretario
Pescante, il presidente del
Coni Petrucci, il presidente
della FIGC Carraro e il suo
vice Abete, si è convenuto
che il Governo potrà emettere
un decreto al fine di
garantire l’autonomia
dell’ordinamento sportivo
dall’ intrusione della
giustizia ordinaria con
l’obbligo però della FIGC
di far iniziare i campionati
di calcio regolarmente alle
date stabilite, al fine di non
danneggiare i vari concorsi a
pronostico. Il Governo invece
nulla potrà decidere sulla
sorte del Catania, il Ministro
Urbani ha precisato che”
questo non è compito suo ne
è compito del governo, il
compito di riscrivere le
classifiche spetta agli organi
competenti”.
A
cura di Luigi
Giordano
25/07/2003
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