CAPRI NON VUOLE FLORO FLORES

 

 

 

Il Capri (Eccellenza) va, vince ed è primo, eppure, contraddizione apparente, i tifosi non sono contenti, non sentono più loro la squadra, non la amano più, quel Capri che è emigrato e di caprese ha soltanto il nome. Il suo trasferimento al “ Collana “ ha fatto sì che avvenisse un distacco nettissimo dai suoi supporters: è stata diffusa alla stampa una lettera, firmata Aldo Di Pino, ma approvata da tutto il nucleo fedelissimo della tifoseria. Da questa emerge tutto il dispiacere, il malumore, l’amarezza di un pubblico che si sente tradito: “ …Ritenevo meritevole questa persona di appoggio…”  “ …ma qualche dubbio cominciò ad affiorare in me ”… oggi quel dubbio è diventato certezza per colui che ritenevo persona, fino a prova contraria meritevole di ogni considerazione, HA PRESO IN GIRO TUTTA LA COMUNITA’ CAPRESE “. Alcune delle amare parole dei tifosi; Floro Flores aveva fatto delle richieste al comune, per giocare al “ S. Costanzo “, il sindaco Ciro Lembo aveva fatto il possibile, nella lettera è scritto a questo proposito : “ NEL GIRO DI TRE ORE ha ottenuto tramite il sensibile,  disponibile e sempre attivo sindaco il TOTALE SGRAVIO di spese della squadra per il viaggio e per il vitto “. Nessuna risposta sembra e quindi Floro Flores aveva deciso probabilmente a prescindere di andare a giocare al “ Collana “. La lettera prosegue : “… spero di trovare tutti d’accordo nell’ auspicare che quest’ ingegnere e la sua corte ci lascino in pace e vadano via definitivamente da Capri perché persone dagli sportivi capresi INDESIDERATE! “ Il Capri era intenzionato a giocare sull’Isola azzurra solo la coppa, ma il comune ha cercato di togliergli il permesso. La società ha comunicato che non verrà comunque, causa qualche danno procurato da ignoti, porte rotte e reti tagliate. Ora, pur condannando quest’ultimo episodio, ci sentiamo di comprendere l’ amarezza dei capresi, ingegnere, ci consenta, lei è il proprietario e può fare quello che vuole, ma portare via la squadra non le porterà benefici, le partite giocate al Vomero  hanno portato poco pubblico e sarà sempre così. Ai napoletani il Capri come calcio non interessa, sono legati alla squadra del  loro paese o  quartiere.  Capri non potrà mai essere la seconda squadra della città di Napoli. Il marchio Capri, che lei dice di voler portare in giro,  è comunque un patrimonio dei tifosi. Lei ha cambiato i colori, ha portato via la squadra, nonostante proclami affetto per l’ isola non è riuscito a fare avvicinare a lei la gente. Il bilancio in parità è un bel progetto, ma ci sono grandi società di serie A che non ci riescono, con ingenti introiti, se voleva un appoggio economico ulteriore avrebbe dovuto coinvolgere imprenditori del posto più che cercare il comune. Si legge nella citata lettera:  “ Floro Flores verrà ricordato quale responsabile di aver fatto scomparire dall’ isola il calcio di livello superiore, non ha compreso il mio augurio a lui di meritarsi LA ISCRIZIONE ALL’ ALBO D’ ORO DELLA CITTA’ DI CAPRI E LA NOMINA A COMPONENTO DEL SENATO DELLA CULTURA DI CAPRI…Perché ha acquistato il Capri ? “ E’ la malinconica fine di una storia che è durata due anni, due campionati, il primo tribolato, con la cacciata di Di Pasquale quando il Capri era terzo, poi con un buon quarto posto, che poteva essere l’inizio di un idillio fra Floro Flores ed i tifosi, che premiarono anche il presidente per il torneo ben disputato.  Ora il distacco è totale, non si potrà facilmente ricomporre.

 Luigi Petagna                                             10/10/2004

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