CARO
CARRARO, STIA ATTENTO...
ci
dedichi qualche minuto
delle sue
infernali giornate
passate in banca. Fra
poco, potrebbero
restarle solo quelle.
Dodici mesi d'estate
per lei in Figc. Non
ci sta molto, quando
c'è è come se non ci
fosse. Vive in trincea
dopo che la carta
bollata ha sommerso le sue
scrivanie. Ha perso lo
scorso agosto su
tutta la linea,
pensava che ributtando
tutti nel calderone
avesse risolto il
problema. La
sconfitta non è
riuscito a
mascherarla, ma è
passata inosservata
perché chi si è
mosso aveva la forza
della ragione, e
basta.
dopo
questo ennesimo
anno condito di amenità
si prepari ad
un'estate più calda.
Non andrà in vacanza,
forse ci andrà da
disoccupato. La coda
della primavera
portoghese le ha
portato un brutto
dispiacere, la faccia
deve averla persa
quando Totti ha
sciacquato quella di
un avversario o quando
Vieri pensava di
giocare a
scapoli-ammogliati. Ha
fatto finta di
dimettersi ben
consapevole che i fidi
scudieri mai avrebbero
rinunciato al loro
condottiero di mille
sconfitte. Cominci a
leccarsi le ferite e
si ricordi che
da oggi in poi sarà
difficile farla
Franca, come usa dire
lei.
Oggi,
16 luglio, il Napoli
poteva morire, ma è
rimasto in vita. I suoi
tifosi hanno capito
quanto fosse stato
vicino il pericolo di
perdere la propria
creatura e si sono
ricompattati. Sa,
presidente, quando si dice
"senza se o senza
ma" risulta
comunque difficile
abbattere le barriere
e le ideologie che
separano le persone.
Ebbene, caro Carraro,
per sua sfortuna Napoli
è riuscita a compattarsi,
sotto l'egida di
quell' "Orgoglio
partenopeo" che
difenderà la città
dalle mire di chi vorrà
affossarla. I
tifosi hanno lasciato
le sigle, le idee, e
si sono riuniti in una
nuova, forte
associazione che porta
il nome di un
sentimento troppe
volte calpestato.
Schiacciato, anzi. Dai
passaporti, dal doping,
dagli arbitri, dalle
squalifiche. Ma prima
non c'era la forza di
opporre resistenza,
ora invece c'è. Ci
sarà. Sopra le
persone e sopra
la passione non si può
passare, questo lei lo
sa e questa per lei
non può essere una
buona serata.
Ci
pensi, Carraro, i
marciapiedi e le
strade di Via Allegri
tutti azzurri con
cartelli che invocano
la sua testa. Questo
il 26 potrebbe
succedere, ma quello
che accadrà il
25 è ancora più
importante. Una grande
manifestazione allo
stadio San Paolo
ricompatterà una
tifoseria che si è
unita nel momento del
pericolo, del bisogno.
Unita per il Napoli,
per il bene del
Napoli, solo ed
esclusivamente per
l'amore per il
Napoli. Sconfinato.
Ebbene,
caro presidente,
questo amore non potrà
essere sconfitto. Stia
attento, non finisca
per giocare con
esso. Le regole ci
sono e vanno
rispettate. Queste
però andrebbero
rispettate da tutti e
dovrebbero valere per
tutti. Il concetto è
fine, così come fine
è il confine che la
scorsa estate divise
la politica dal suo
palazzo quando si
trattò di
controfirmare il
papocchio. Faccia
attenzione,
presidente, perché la
sensazione è che
finalmente sia in
gioco la sua poltrona,
e che una mossa
sbagliata potrebbe
costarle molto caro.
Perché i napoletani
saranno più di 7mila,
i napoletani il 25
saranno 70mila, e se
la manifestazione
piacerà potrebbero
scegliere di replicare
il giorno dopo a Roma.
Ci pensi, che scena
sotto il suo ufficio.
Sarebbe un grande
schiaffo morale. Per
cui, caro Carraro,
faccia rispettare le
regole a tutti.
Nessuno escluso. Perché
se la Covisoc lunedì ci
fornirà un certo
elenco, allora sarà
tutto a posto. ma se
l'elenco sarà un
altro, diciamo "in
scala", allora
non potrà appigliarsi
all'uguaglianza della
legge, perché di
fessi ce ne sono
pochi. Insomma, caro
Carraro, veniamo al
dunque: non usi
certi mezzucci per
favorire uno e
penalizzare l'altro.
La Lazio ha una certa
situazione, lo
sappiamo tutti. E non
è un caso così
facile. E,
soprattutto, il Bari
è retrocesso sul
campo, la serie B
non è un suo diritto. Il
Napoli, invece, l'ha
difesa e conquistata
sul campo. La B è un
diritto del Napoli.
Per
cui, caro Carraro - ed
è il messaggio che le
lanciamo - stia
attento. I
napoletani vigileranno
sulla sua guerra
contro Gaucci. E se
questa avrà solo un
fine vendicativo, i
napoletani se ne
accorgeranno. E allora
difficilmente potrà
evitare che quella sua
poltrona le sia,
finalmente, sequestrata.
17/7/2004 |
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