CARRARO:
UNA GESTIONE FALLIMENTARE
Dicono
che sia di coccio e forse mai nessun soprannome è
parso più appropriato.
La
vicenda “Serie B”, fin dal suo nascere, con il
ricorso di Gaucci al termine di Catania –
Siena, è stata gestita nel peggiore dei modi.
Ma
tutta l'attività della Federazione della gestione Carraro
è stata un vero disastro. Il cocktail di sconquassi,
dallo scandalo passaporti alla ribellione senza
precedenti dei presidenti di serie B, passando per
l'inconsistenza politica a livello FIFA e
l'umiliazione della Nazionale nel campionato del
mondo, fanno rabbrividire.
Il
tutto aggravato da palesi conflitti d'interesse, come
la presidenza di Medio Credito Centrale, con cui ha
dovuto fare i conti, purtroppo, anche il Napoli, a
causa dell'acquisto sciagurato della società da parte
di Corbelli, che usufruì proprio di un
finanziamento di MCC e che è poi stato accollato
sulle spalle di Naldi.
Carraro
siede anche nel consiglio d'amministrazione di
Capitalia, che ormai controlla numerosi club di
primaria importanza del calcio italiano.
A
parte i suoi potenti amici, in primis Cesare
Geronzi, presidente di Capitalia, ma anche Silvio
Berlusconi e la famiglia Agnelli, tutti
sono contro Carraro, dai semplici tifosi, sempre più
nauseati dallo spettacolo deprimente offerto dai
potenti del calcio, ai parlamentari, sia di
opposizione che della stessa maggioranza di governo.
Ma
lui non conosce compromessi. Dopo aver incassato il
decreto che ha salvato il calcio dalla sommossa di
piazza, invece di scegliere la soluzione più
semplice, ossia ammettere il Catania in B per un
torneo a 21 squadre, ha voluto strafare, con
un'arroganza ancora maggiore che in precedenza.
La
B dev'essere a 24 squadre, se si salva il Catania di
Gaucci si salvano tutti. Niente retrocessioni.
Questo
il diktat che ai presidenti della B vera, non quella
per decreto, proprio non va giù, sia per questioni di
principio, importantissime, che per motivi economici,
altrettanto sacrosanti.
Irremovibile.
Ha rifiutato persino l'àncora lanciatagli da Galliani,
equilibrista più che mai in questa fase: le 5
promozioni in serie A e le 3 retrocessioni in serie B
si potranno attuare solo a partire dall'anno prossimo.
E
intanto la B è bloccata, la serie A ha rischiato fino
all'ultimo di iniziare con una settimana di ritardo,
la Coppa Italia è totalmente falsata.
Le
società si ritrovano ad aver programmato abbonamenti,
campagna acquisti, preparazione per un certo tipo di
torneo ed invece ne dovranno svolgere un altro
completamente diverso, interminabile, massacrante.
E
poi ci sono squadre che sono state più scarse e
giustamente retrocesse e che in maniera arbitraria e
senza una valida giustificazione giocheranno ancora
nella stessa categoria di chi, invece, si è salvato
sul campo.
Ma
non è finita. Il Cosenza, fallendo, ha aggiunto altro
pepe alla vicenda. Chi ammettere in B? In C1 ci sono
due gironi, chi scegliere tra Martina e Pisa? Niente
paura, ci pensa Carraro. Dal suo magico cilindro pesca
la Fiorentina, a suo tempo regalata per due lire a Della
Valle, con la fantasiosa motivazione dei “meriti
sportivi e territoriali”.
Ma
all'epoca del fallimento, non fu già per “meriti
sportivi e territoriali” che invece di ripartire dai
campionati dilettanti fu ammessa in C2?
Eh
si, è proprio di coccio!
Rino
Scialò
31/08/2003
|