CHE
AMAREZZA
Il
sabato e la domenica del
pallone italiano hanno messo
in risalto una serie di
schifezze, concedetemi
questa licenza non tanto
poetica,
e cioè: insulti,
tafferugli, tentativi di
invasione, aggressioni,
risse, con la ciliegina
finale del ferimento del
portiere del Messina. Tutto
questo è stato davvero
orribile, non si inizino a
scaricare le colpe, i
presidenti ed i dirigenti
non vedano congiure ovunque,
basta con la sottocultura
del sospetto. I giocatori si
ricordino che sono in campo
per giocare, basta con le
risse e le sceneggiate. Noi
giornalisti cerchiamo sempre
di sottolineare ciò che è
giusto nel bene e nel male,
essere obbiettivi il più
possibile e non troppo di
parte. I tifosi facciano sì
che per loro sia ancora un
gioco. Il gioco del calcio
sta vivendo dei momenti
difficili, non voglio in
questo articolo analizzarli,
ma ci sono troppi segnali
negativi: il signor Sensi
parla di associazioni a
delinquere nel campionato, i
tifosi cercano di invadere
il campo, Mannitta del
Messina che viene colpito da
un folle in libertà, i
continui battibecchi dei
dirigenti, l’infelice
uscita di Serena a “
Controcampo “ ( Per le
accuse ci vogliono le prove
), l’infelicissima
dichiarazione di Gaia De
Laurentiis che augura la
retrocessione alla Lazio, la
manata di Panucci
all’addetto stampa
dell’Inter e mi scuso se
ne ho dimenticata qualcuna,
non metto quello che vedo
settimanalmente nei
campionati minori. Sono
tutti comportamenti che
stanno piano piano
distruggendoci il calcio,
fatto ormai da troppa gente
senza passione se non quella
per gli affari e lo stanno
trasformando in una brutta
guerra.
LUIGI
PETAGNA
18/11/2002
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