E'
rimasto male chi
pensava che la longa
manus di Franco
Carraro avesse confini
nazionali. E' proprio
vero che le
ramificazioni della
mafia non hanno
limiti. Si pensava che
l'illustre banchiere
potesse spingersi fino
all'Alto Adige, fino
all'estrema Sicilia,
ma mai e poi mai
qualcuno osava
immaginare che
l'organizzazione a
delinquere (il calcio
italiano) avesse
alleati anche
oltralpe. Proprio lì,
da un'amena residenza
ginevrina, un collega
di mala del presidente
federale che risponde
al nome di Seep
Blatter fa sentire la
sua voce attorno a
Ferragosto. Il signor
Blatter è nient'altro
che il capo della
Fifa: l'uomo di calcio
più potente al mondo,
in soldoni. Persino
quando l'Italia fu
cacciata dalla Corea
da un obeso
sudamericano Blatter
rimase incollato alla
sua poltrona (così
come il suo collega
italiano, impegnato in
alcuni CdA delle sue
banche), segno che
alcune seggiole sono
tarate per taluni
fondoschiena. Persino
quando l'Italia fu
funestata dagli
scandali doping e
passaporti, faccende
internazionali, da
Ginevra non arrivò
nessun segnale,
nessuna nota di
biasimo verso chi
candidamente insabbiò
il tutto dietro chissà
quali scopi. E neanche
quando lo scorso anno
il Catania sconvolse
tutto l'ordine
sportivo smuovendo
tutti i Tar del
centro-sud si udì
neanche uno spiffero
dalla fredda Svizzera.
Così come, dopo il
papocchio, non
partirono raccomandate
di biasimo destinate a
Via Allegri. L'allegro
mittente prende invece
la penna quando c'è
di mezzo il Napoli.
Succede qualche giorno
dopo la notifica di un
provvedimento che
mette sotto inchiesta
Franco Carraro, una
denuncia penale per il
non aver adempiuto ad
un'ordinanza di un
Tribunale. Carraro
prova a dare scacco
matto a Napoli in due
mosse: prima esegue
l'ordinanza del
Tribunale che gli
impone il blocco di
Coppa e campionato,
trincerandosi dietro
il paletto del
"però
vedremo". Poi, da
buon paggio, invoca in
aiuto il cavaliere che
gli passa una lancia
sotto forma di
missiva. "Caro
amico" essa
recita "hai il
mio sostegno nella
vicenda, c'è una
legge che vieta di
ricorrere ai Tribunali
civili e chi lo fa è
soggetto ad azioni
disciplinari".
Firma in calce, Joseph
Blatter. Una firma in
calce che arriva perché
c'è stato chi ha
osato toccare la
mafia, e allora il
clan sferra il
contrattacco chiamando
in aiuto il superboss.
Anche Blatter tempo fa
fu indagato, ora lo è
Carraro. Deciso più
che mai a negare la B
al Napoli, e a dargli
al massimo la C1 quasi
fosse un contentino.
Se è discutibile la
chiusura a riccio
della Federcalcio
verso una città che
ha dato anche troppo
al calcio italiano
(rispetto a contrade e
a borghi medievali, la
cui storia è spuma e
polvere ma che hanno
ricevuto tanti calci
quanti successi
ottenuti) è
inconcepibile
l'intervento del
presidente della Fifa
quando l'Italia ha le
sue regole studiate
appositamente per
evitare il caos.
Evidentemente, però,
Carraro ha paura di
perdere (forse le
leggi danno ragione al
Napoli?) e allora scomoda
il compagno di merenda
per chiedere aiuto.
Ora vuole rispettare
le regole travalicando
gli iter giudiziari
proprio lui, fautore
di indiscusse atrocità
sportive sopra
menzionate e ancora su
quella poltrona. Un
passaggio della
lettera, tra l'altro,
è eloquente di come
il banditismo sia
finito col pregnare
tutta l'organizzazione
pallonara. A nome
dell'organismo del
calcio mondiale
desidero esprimerle le
più vive
congratulazioni e
l'incoraggiamento
personale a continuare
questo lavoro di
rimessa a nuovo del
calcio di club e di
risanamento delle
finanze dei club
italiani al fine di
garantire l'integrita'
e l'onesta' delle
vostre competizioni
nazionali. Nota a
margine: se il pallone
non è scoppiato, è
stato solo perché i
presidenti hanno
immesso nelle casse
sociali più di mille
miliardi del vecchio
conio. E per quanto
riguarda l'integrità
e l'onestà delle
vostre competizioni
nazionali, beh,
diciamo che il
calcioscommesse è un
degno specchio di una
Federazione che
dovrebbe essere
commissariata
all'istante. In
assenza di interventi
dall'altro (ma
Petrucci è in ferie?)
non ci resta che
constatare l'ennesima
vergogna perpetuata
ancora una volta ai
danni dei napoletani e
che testimonia come il
banchiere Carraro non
abbia pudore di certe
amicizie e di certe
azioni. E lo sfascio
continua,e nessuno
muove un dito. Che
schifo! Che mafia!