CHI
HA UN PO' DI SENNO SCAGLI LA PRIMA
PIETRA
Si
parla di tante belle cose quando c'è
di mezzo il Napoli. Progetti, idee,
piani. Di tutto di più. Cose
bellissime, troppo belle. Fortuna
che c'è ancora qualcuno che non si
arrende di fronte all'incubo che
tutto ciò sia solo utopia pura. La vista
di certi "spettacoli"
fa perdere la flebile fiammella
della speranza che resta per
ipotizzare che possa esserci un
futuro per il calcio a Napoli, e non
per il Calcio Napoli. Che non ci sia
futuro per questa società è
risaputo. Il sigillo finale, un
bruttissimo venerdì sotto ogni
profilo. Innanzitutto il San Paolo,
quasi vuoto. Si dirà: il freddo, il
giorno feriale. Non si dice mai però:
i biglietti, il Napoli. Un tagliando
dei distinti euro 22. Non che con
l'incasso di qualche migliaio di
biglietti si possa sperare di
risolvere uno stato di morosità
perenne. Anzi, tenere i prezzi
ad uno standard accettabile e in
proporzione allo spettacolo offerto, quantomeno
servirebbe a non perdere ancora
quei clienti che da qualche anno a
questa parte sono in fuga dai colori
azzurri. Tralasciamo l'aspetto del
vile denaro e consideriamo però
fatti di importanza maggiore perché
toccano il sentimento dell'uomo. Un
gesto del Calcio Napoli ha infatti
intristito. E con gli aggettivi ci
fermiamo qui perché, ahinoi, la
pietà è un sentimento che talvolta muove
l'uomo verso il prossimo. E
anche perché non ci va sinceramente
di strumentalizzare l'episodio. Di
solito eravamo abituati a vedere in
ogni partita interna la
gigantografia di Sergio Ercolano, il
povero tifoso morto per seguire una
partita del Napoli, insieme ad uno
striscione che onorasse la sua
memoria. Ebbene, nonostante la
protesta, anche contro il Verona la
Curva B aveva deciso di omaggiare la
memoria di Sergio, pensando di
esporre in una zona che sarebbe
rimasta vuota per una protesta
simbolica e civile lo
striscione ("Sergio forever
together") e di mettere la
gigantografia di Sergio a bordocampo.
Tuttavia, un "solerte
funzionario organizzativo" del
Calcio Napoli, rispondente al nome
di dottor Cassano, ha vietato ad un responsabile
dei tifosi della Curva B, Carlo
Sanfelice, di esporre la
gigantografia. Questo quanto
riferito dallo stesso Sanfelice
e confermato dallo stesso Capasso. Il
motivo? Per i problemi creati alla
società
(?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!)
con la contestazione. Con una civile
contestazione. Con una contestazione
in silenzio. Con una contestazione
legittima. Il Calcio Napoli, non
potendo fare nulla per evitare una
civile protesta del pubblico (verso
il quale si sta comportando in
maniera tale da tenerlo lontano
mille miglia dal San Paolo) si è
vendicato cinicamente facendo male
un'intera città. Una ripicca
indegna. Stop. Meglio non andare
oltre. Senza contegno, senza
ritegno, queste persone non meritano
commento. Uno schifo. E' uno schifo.
E' una vergogna. E' una vergogna. E'
una vergogna. E poi? Striscioni
polemici contro la società e i
giocatori. Scontri in curva A prima
tra tifosi stessi e poi tra tifosi e
forze dell'ordine. La rottura
totale. Per colpa di chi? Lasciamo
stare. Solo un appello, mentre
l'agonia del Napoli continua e la
vittoria non arriva. Un solo
appello, con un filo di voce. Chi ha
ancora un po' di senno, chi ha
ancora un minimo di senno, scagli la
prima pietra.
Marco
Santopaolo
23/1/2004
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