CIRO
FERRARA
E
NAPOLI
Come
già
successo
in
occasione
dell’amichevole
estiva
contro
la
Juventus
anche
durante
Napoli-Ternana
di
ieri
sera
è
stato
esposto
in
curva
uno
striscione
“contro”
Ciro
Ferrara.
Perché
il
giocatore
napoletano
che
ha
vinto
in
assoluto
più
di
tutti
con
gli
Azzurri
(2
scudetti,
1
coppa
Italia,
1
Supercoppa
italiana
e
1
Coppa
Uefa)
subisce
attacchi
così
violenti?
L’origine
non
è
comunque
recente;
già
in
occasione
di
Napoli-Juventus
del
1997
partirono
cori
offensivi
contro
di
lui.
Ciro
non
si
scompose
più
di
tanto
e
da
buon
napoletano
dichiarò:
“Non
mi
aspettavo
questa
accoglienza,
ma
ormai
è
successo;
comunque,
amici
come
prima”.
Poi
l’anno
scorso,
in
occasione
di
un’intervista,
non
gli
fu
perdonata
la
sincerità
quando
ammise
che
avrebbe
preferito
(come
pare
avverrà)
un
futuro
dirigenziale
nella
Juventus,
piuttosto
del
ritorno
al
Napoli,
vista
la
situazione
incerta
in
cui
versa
il
Club
azzurro.
In
coscienza,
si
può
dargli
torto?
Tra
le
tante
contraddizioni
della
nostra
città
c’è
un
po’
d’invidia
verso
i
concittadini
“emigrati”
che
hanno
avuto
successo
fuori
dai
confini
partenopei
e
questo
sentimento
supera
a
volte
l’orgoglio
che
dovremmo
avere
verso
chi
ci
ha
così
ben
rappresentato
addirittura
nella
Juventus,
da
sempre
la
Regina
d’Italia.
Ciro
ha
disputato
ben
10
campionati
con
la
casacca
bianconera,
è
ancora
inserito
nell’undici
di
partenza
a
quasi
37
anni
suonati,
ed
è
stato
scelto
come
“testimonial”
da
due
importanti
aziende
italiane
forse
perché
non
ha
mai
avuto
atteggiamenti
da
divo.
Tutto
questo
significherà
qualcosa
o
no?
Quando
fu
sostituito
nel
corso
dell’amichevole
sopra
citata
il
suo
volto
lasciava
trasparire
una
enorme
amarezza,
un
misto
di
delusione
e
rabbia
nel
sentirsi
insultare
per
l’ennesima
volta.
Il
suo
fare
distaccato
che
evidenzia
la
sua
origine
borghese
(è
nato
a
Posillipo),
la
sua
voglia
di
migliorarsi,
basta
a
giustificare
tutto
questo?
Ciro
è
comunque
(e
ben
venga
la
retorica)
un
napoletano,
uno
di
noi.
Forse
quella
sera
avrà
anche
pianto
in
cuor
suo.
Ma
(e
siamo
sicuri
di
questo)
l’amore
per
la
sua
città
non
gli
sarà
venuto
meno
neanche
per
un
momento.
Come
farebbe
un
vero
napoletano.
Noi,
da
innamorati
dei
colori
azzurri,
speriamo
sempre
in
un
suo
ritorno.
E
voi?
Emanuele
Orofino
21/11/03