CREDO IN
ME
Si
è svolta oggi la presentazione ufficiale del tecnico Franco
Scoglio. Questo il saluto del presidente Toto Naldi
ai giornalisti presenti in sala stampa: "prima di tutto
voglio ringraziare Franco Colomba e Giampiero Marchetti per
il massimo impegno che hanno messo in questa società. Sono
sicuro di riuscire a continuare il programma che ho iniziato
assieme a Scoglio e al nuovo direttore sportivo che verrà".
Il presidente chiarisce che non saranno diminuiti i prezzi
dei biglietti per incoraggiare i tifosi a riempire lo
stadio: "la società non ha bisogno di finanziamenti da
parte dei tifosi. Ai tifosi che hanno dimostrato di essere
comunque vicino alla squadra chiedo di dare il suo
contributo venendo allo stadio pagando il biglietto, non c'è
bisogno di iniziative popolari, la realizzazione del
progetto finanziario iniziato ad agosto va avanti. E poi per
quel che riguarda i biglietti ridotti dobbiamo anche
rispettare gli abbonati che hanno già pagato". E ora
le dichiarazioni di Franco Scoglio: "grandissimo
rispetto per la stampa, senza voi giornalisti non esisterei
nemmeno io. Come ho già detto arrivo in questa squadra con
12 anni di ritardo, speriamo di fare belle cose assieme, è
retorica lo so, perchè lo meritano il presidente, la
squadra, la città. Potevo restare a divertirmi facendo il
commentatore e prendere un sacco di soldi, ho preferito
buttarmi in questa nuova avventura. Ci sono le prospettive
per fare un ottimo lavoro. Io la classifica non la guardo
dall'alto in basso ma di traverso; comunque non è così
drammatica, si può rimediare. Colomba ha avuto più partite
in trasferta, a me rimangono quelle in casa, se avesse avuto
più partite in casa sicuramente avrebbe fatto meglio, è un
ottimo professionista. La cosa più importante è toglierci
da questa posizione, dopo di che potremo pensare a toccare
le prime otto posizioni della classifica e ad arrivare in
A". Cosa dirà ai giocatori?: "parlo poco, dico
sempre ai giocatori: se parlo più di otto minuti
interrompetemi. Prima della partita parlo solo tre minuti,
invece sul rettangolo di gioco parlo solo io. Io non alleno
insegno, fa parte del mio DNA. So che ora mi chiederete come
giocherà il Napoli ma dovrete scoprirlo da soli, in tre o
quattro settimane spero di poter ottenere il Napoli che ho
in testa. " Aspetta dei rinforzi?: "non vado alla
ricerca di nomi altisonanti, ma di gente che realizza il mio
credo tattico. Vado controcorrente, credo moltissimo nel
lavoro che faccio. Se fosse solo per i nomi ora il Napoli
dovrebbe essere nei primi posti. è
importante l'aspetto economico ma il volere è
importantissimo. I tempi non possono essere lunghi". Ma
conosce gli attuali giocatori?: "ne conosco parecchi ma
non ho visto le partite. Bisognerà capire perchè giocatori
che in passato hanno fatto 15 gol adesso non ne fanno più".
è vero che
ha chiesto ai giocatori di rinunciare alle ferie?: "ho
chiesto di rinunciare a qualche giorno, solo 3 o 4 giorni e
poi partire, è importante presentarsi il 6 gennaio con
un'identità definita. Di questo comunque dovrò parlarne
con giocatori e presidente. Il presidente sta facendo cose
importanti ma devono venire i risultati, cioè il
raggiungimento della A e progetti ambiziosi riguardo la A,
cioè poter competere nella massima serie che non significa
poter competere con Juve, Inter e Milan. Il primo obiettivo
è toglierci da questa posizione poi penseremo agli altri
progetti. Sono un allenatore atipico: non ho mai giocato a
calcio e non ho mai visto un pallone, in passato ho fatto
cose belle e cose brutte ma ora bisogna pensare al presente.
A me piacciono gli allenatori con le idee come sono Zeman,
allenatore col quale in passato ho avuto qualche screzio, e
Sacchi. Se io ho idee? Non devo esserlo io a dirlo, lo
direte voi giudicando il mio lavoro. Alla fine della partita
mi presento sempre ai tifosi, a Genova mi presentavo sotto
la curva dei grifoni anche quando perdevamo perchè comunque
davamo l'anima. L'importante è dare il massimo, io utilizzo
solo giocatori con tre palle, quelli con due non mi
interessano. Mi presenterò sempre in sala stampa, sia in
caso di vittoria che in caso di sconfitta, l'importante è
non dare colpe ai giocatori: bisogna tener presente che se
giocano male è solo colpa mia".
17/12/02
A
cura di Raimondo E. Casaceli
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