--------------------------IL PUNTO--------------

 

E' DEL COSENZA L'UNICO RUGGITO

Nella giornata dei pareggi, ben sette su dieci gare, è stato un turno interlocutorio in chiave salvezza. A parte il successo importantissimo del Cosenza sulla Triestina, tutte le squadre invischiate nella lotta per la sopravvivenza, hanno balbettato.  Male il Napoli che continua, gestito da Colomba, a non vincere in casa, malissimo il Bari che perde a Lecce, fortunato il Genoa che contro un Venezia in dieci ha rischiato più volte di capitolare.

Pari doveva essere il risultato e pari è stato come previsto. Non è bastato il miraggio della vetta per schiodare Siena ed Ancona dalla situazione iniziale e, come spesso accade nei match attesi in maniera spasmodica, si è giunti alla salomonica divisione della posta in palio. Un  pari senza reti tutto sommato giusto, salutato positivamente da entrambe le compagini: il secondo posto in coabitazione è infatti salvo e le quinte si trovano ora a cinque punti.

 La Salernitana, fallendo un calcio di rigore con Luiso che le avrebbe certamente assicurato i tre punti, da' un calcio forse definitivo alle residue utopie di salvezza ed il Palermo probabilmente dopo questo ennesimo passo falso dovrà abbandonare qualsiasi velleità di promozione. 

Tre punti che fanno classifica per il Cosenza contro una Triestina in caduta libera. I calabresi battono la Triestina e tornano in corsa per la salvezza, per i giuliani invece una battuta d'arresto che porta adesso a sei i punti di ritardo dalla Sampdoria. La fame di punti dei rossoblù alla fine ha deciso la partita e premiato Salvioni (nella foto), dopo lo scivolone di Bari, che ha disposto in campo i suoi in funzione di un obiettivo irrinunciabile, conquistare la vittoria, e vittoria e stata ed anche meritata.

Il più drammatico derby di Puglia degli ultimi tempi, con il Lecce impegnato nella lotta della promozione e il Bari in quella della salvezza, reca la firma di Camorani: l'ex salernitano all'inizio di ripresa approfitta di un mezzo pasticcio in cui sono impegnati nel tentativo di rinviare il pallone Battistini e Collauto e spedisce il pallone in rete sbloccando una partita che sino a quel momento non aveva offerto alcuno spunto pregevole nè sul piano tecnico nè su quello agonistico:Lecce e Bari fin lì avevano infatti badato quasi unicamente a controllarsi.

Un tempo e un punto a testa. Il pareggio senza reti fra Catania e Sampdoria non dà l'accelerazione che etnei e doriani cercavano, ma permette a entrambe le formazioni di tenere, almeno per il momento, le posizioni. I catanesi guadagnano una lunghezza sul quint' ultimo posto, i liguri restano in testa in attesa del posticipo fra le inseguitrici Siena e Ancona.

Il Venezia resiste in dieci uomini per tutto il secondo tempo e strappa un meritato pareggio contro il Genoa, a fine gara fischiato lungamente dai propri tifosi. A dire il vero, il Venezia seppur in dieci è andato molto più vicino alla segnatura dei Grifoni. Male, molto male la squadra di Torrente, che appare davvero barcollare paurosamente dopo le sciagurate cessioni di gennaio. 

Giusto pareggio fra Ascoli e Cagliari al termine di una partita nervosa con tre espulsi e otto ammoniti. Un punto che soddisfa maggiormente gli isolani, meno gli ascolani, che comunque tornano a far punti dopo tre sconfitte consecutive.

E' un pari che lascia l' amaro in bocca al Livorno l'1-1 di oggi al Liberati con la Ternana giunto al 89esimo, dopo il gol siglato da Protti dieci minuti prima. La gara fortemente è stata condizionata dal vento, tanto che l'arbitro aveva addirittura meditato di non farla disputare.

Il pareggio avrebbe forse fotografato meglio il match, poichè ad un primo tempo di marca siciliana, il Vicenza ha contrapposto una ripresa altrettanto spregiudicata (tre punte e due mezze punte in campo) e di chiara supremazia. Sul piatto della bilancia in favore dei ragazzi di Mandorlini, la voglia matta di reagire ad un momento no, ed il peso specifico dell'attacco fin qui spesso aggrappato al solo Schwoch. Il Messina è comunque punito oltre i suoi demeriti, ha subìto un gol puerile (tutti a protestare, mentre il Vicenza batte la punizione e manda in porta Marcolini), è sopravvissuto ad una espulsione e ad un rigore, ma è finito vittima dei suoi ingenui errori. Anche nel convulso finale, tre vicentini liberi di saltare davanti a Cesaretti, in occasione del gol beffa, hanno evidenziato un' incredibile superficialità difensiva. Questa incapacità nel difendersi avvale la scelta che poteva sembrare impertinente di Oddo, ma che si era rivelata vincente. Nella ripresa, in dieci uomini, la difesa ad oltranza e la totale rinuncia all'azione offensiva è stata fatale,  sebbene i gol veneti sono arrivati nell'ultimo quarto d'ora.

 

Vincenzo Letizia                                                    16/03/2003

 

 

INDIETRO