E'
GIA' FINITA?
La
gara di Avellino per il Napoli è molto importante.
Il derby è derby, la sfida con il lupo torna dopo
tanto tempo e in città si vuol far bella figura. Tutti
hanno voglia di vittoria al cospetto di quell'
odiato maramaldo che fumava imperterrito ad ogni
disgrazia partenopea. Forse però chi sente
-chi sentirà- di più questa gara è -sarà- Andrea
Agostinelli. Scelto per riportare il Napoli in A, il
(troppo) giovane tecnico romano in questo
primo frangente di stagione ha dimostrato che
non è un tecnico da Napoli. Al di là degli
infortuni -realtà effettuale- dell'arbitro Palanca
-realtà contingente- e di milleeuno altri di
quelli che secondo molti non sono che alibi, c'è la
classifica, specchietto per le allodole di nessuno.
Impietosa, una manna che cade sulla testa dell'ex
allenatore del Piacenza. Due miseri punti in tre
giornate sono il "la" per quanti gli
cantavano il miserere fin da giugno, quelle
persone hanno avuto ragione. Perché Napoli è come
un transatlantico Titanic, inaffondabile
all'apparenza. Ma che fa acqua. E per il Titanic fu
scelto personale navigato. Questo personale però
poi non si rivelò all'altezza. Parafrasando,
il Napoli non si è affidato a gente navigata (la
scelta contraria comunque non avrebbe garantito
il risultato) ma ha affidato il barcone ad un
neo-patentato le cui esperienze marinaresche prima
di quest' anno si erano limitate a
"barchette" (Astrea e Pistoiese), a
"moto d'acqua" (Ternana) e a
"navette" (Piacenza). Nulla a che vedere
con il transatlantico Napoli, che per essere
condotto in porto ha necessità di un capitano di
lungo corso che abbia già respirato l'aria
dell'oceano e dell'avventura. Però non possiamo
addossare tutte le colpe al presidente Naldi, che
stretto l'accordo con il responsabile del
"navigare informati", direttore di tanti
Terminal sparsi per l'Italia pallonara, si è dovuto
rimettere alle sue decisioni. Troppo debole in quel
momento il Napoli-società per fare di testa
propria, un volo pindarico avrebbe condotto la
società azzurra a fare i conti con signori vestiti
in giacca e cravatta con lo stemma della Federazione
sul petto. E, in quel caso, con cattive intenzioni
perché "scortati" dalla forza pubblica.
Così il presidente Naldi si è dovuto
rimettere alle intenzioni di questo esimio
direttore, che guarda caso oltre che a essere
prodigo di consigli riesce anche a collegare
pensiero-parola-essere in un secondo, concretizzando
le sue idee in nomi ed uomini. Primo passo: il
Napoli va rifondato. "Facciamolo con una
squadra di giovani. Ci vuole allora un allenatore
giovane" pensò il direttore che nel
frattempo consultava il suo carnet. Ecco
Agostinelli. "Ora i giocatori. Paro, Sculli,
Lavecchia....". Ma un momento, questi
ragazzi piano piano andavano altrove.
Evidentemente il "direttore" nel frattempo
aveva pensato che questi giovanotti non
avrebbero potuto reggere la pressione di Napoli.
"Contrordine, rifacciamo tutto da capo.
Tutto o quasi, l'allenatore ha già firmato."
Ahi! "E allora - pensa il direttore- qui
ci vogliono i giocatori con la "G"
maiuscola". Eccoli. Zanini, Olive, Montervino,
Carrera, Savoldi. "Al resto provvederà il
tempo" -avrebbe poi pensato il direttore.
Non sbagliandosi di molto. Forse che il "direttore"
pensava che presto o tardi questi ragazzi avrebbero
trovato l'amalgama giusta per far volare il Napoli?
Probabilissimo. O forse intendeva quello che si
sta verificando? Chissà. Sta di fatto che se il
Napoli dovesse perdere ad Avellino, il direttore non
si sarebbe sbagliato. "Al resto penserà il
tempo". Già. E il tempo ci sta
pensando infatti. L'inesperienza di Agostinelli non gli
ha consentito di operare serenamente le sue scelte.
Non si è potuto imporre, anche -e soprattutto-
perché non supportato da una società dalla
quale non è stato scelto. Dunque, inutile andare
avanti stando a queste premesse. Ecco perché
già da sabato sera potrebbero esserci novità.
Agostinelli sulla graticola, il Napoli non lo fa
capire ma già si sta guardando intorno. Il primo
nome: De Canio. Da scartare. Perché è un uomo del
"direttore", perché la sua storia è
troppo complessa per una serie B e a maggior
ragione un matrimonio con questo Napoli sarebbe
incestuoso. Secondo nome: Vavassori. Da
scartare. Perché non è adatto alla situazione, non
fa al caso di questo Napoli. Neanche lui. Eccoci
allora a due nomi da tenere d'occhio. Il terzo:
Simoni. Da valutare molto attentamente. Gigi è
stato l'ultimo allenatore a fare bene bene a Napoli.
E nessuno lo ha dimenticato. Ha dimostrato che è
ancora un allenatore, lo ha fatto nello scorso
campionato con l'Ancona. A Napoli verrebbe di corsa,
lo avrebbe fatto lo scorso giugno, lui e il Napoli si
cercarono ma il galantuomo Simoni era
sicuro che avrebbe rigiocato la A, che avrebbe
riaffrontato l' Inter. Bravo il saggio Pieroni a
cacciarlo, i risultati sono sotto gli occhi di
tutti. Altro nome da prendere in seria
considerazione, è il quarto. E l'ultimo, perché è
inutile sfogliare la margherita quando si sa che i petali verdi
sono giocoforza pochi. Nedo Sonetti. Anche lui
cercato da Naldi a giugno, non se ne fece nulla
perché perché chi lo sa. "Nondum matura erat", mettiamola
così. Adesso i tempi sono favorevoli, eccome
se non lo sono. Il Nedo è il tecnico giusto
per questo Napoli. Ha tirato fuori il Cagliari
dalla C rischiando addirittura di trovarsi in A
lo stesso anno. Ha preso per mano un Palermo in
crisi di identità portandolo ad un passo
dall'empireo, Zamparini lo ha fregato
licenziandolo dopo averlo confermato a voce. L'uomo
giusto al posto giusto in un campionato di B non
trascendentale ma neanche pauperizzato. Non è oro,
insomma, ma neanche ferro. Il futuro del Napoli
ruota attorno ad un filo, mosso dal boemo, ai cui
estremi ci sono due uomini "traditi" in
cerca di riscatto. In mezzo al guado, l'ultima
tremenda prova per Agostinelli. Avellino ultimo
grado di una parabola discendente, Andrea lo sa e
vorrebbe smentirci tutti invertendo la rotta. Manca
il pilota, gli azzurri senza attaccanti. Non
sarà facile, il Napoli lo sa ed è in stato
d'allerta. Sottovoce.
Marco
Santopaolo
16/09/03
ACQUISTI
|
CESSIONI
|
TRATTATIVE
|
Portanova
|
D
AD
|
Messina |
Montervino |
FP |
Ancona |
Zamboni |
D
AD
|
Udinese |
Savino |
FP |
Lecce |
Vargas |
D |
Svincolato |
Sogliano |
D
AD
|
Perugia |
D’Angelo |
FP |
Chievo |
Aldair |
P |
Svincolato |
M.
Vieri |
A
CC
|
Juventus |
Martinez |
FP |
Udinese |
Scarchilli |
C |
Svincolato |
Tosto |
D
CC |
Piacenza |
Troise |
P |
Bologna |
Boghossian |
C |
Svincolato |
Zanini |
A
AD
|
Como |
Di
Vicino |
AD |
Salernitana |
Turci |
P |
Sampdoria |
Marcolin |
C
AD |
Piacenza |
Mancini |
FC
|
Pisa |
Romario |
A |
Svincolato |
Bernini |
C
AD |
Sampdoria |
Pavon |
FC |
|
Manitta |
P
AD |
Messina |
Villa |
FC |
|
Brivio |
P
AD |
Genoa |
D'Agostino |
CC |
Chievo |
Cvitanovic |
D
AD |
Genoa |
Russo |
P |
Crotone |
Olive |
C
AD
|
Bologna |
Bocchetti |
CC |
Piacenza |
Savoldi |
A
AD
|
Reggina |
Gragnaniello |
P |
Giugliano |
Argentati |
P
AD |
Vigor
Senigallia |
Maisto |
P |
Gubbio |
Montervino |
C |
Ancona |
Filocomo |
P |
Latina |
Montesanto |
C |
Ascoli |
Storari |
AD |
Messina |
Carrera |
D |
Atalanta |
Ciotola |
AD |
Torres |
|
|
|
Di
Roberto |
AD |
Torres |
|
|
|
Stellone |
P |
Reggina |
|
|
|
Baldini |
AD |
Genoa |
|
|
|
Mancino |
P |
Teramo |
|
|
|
Cristiano |
|
Ascoli |
FP=Fine
Prestito; P=Prestito; CC=Comproprietà; AD=
Acquisto Definitivo; FC= Fine Contratto;
L=Libero |
A=Attaccante;
C=Centrocampista;
D=Difensore;
P=Portiere
|
FORMAZIONE (4-3-3)
Manitta
,
Portanova, Sogliano, Bonomi
, Tosto; Vidigal
, Olive, Marcolin; Zanini
, Dionigi,
Savoldi.
|
|
|