È
da un paio di giorni che,
passeggiando per le strade
assolate della città, mi
accorgo di non essere
attorniato dai soliti
cartelloni pubblicitari
che costeggiano i
marciapiedi. La biancheria
intima, il paradiso del pc,
il cinema a luci rosse,
hanno involontariamente
lasciato il posto ai volti
sorridenti e paffuti di
due potenti rivali. Due
personaggi che lottano per
un unico scopo: il trono
cittadino in ambito
prettamente(?) sportivo.
Il sig. Gaucci appare
rubicondo, fiero ed
impettito in quella foto
all’altezza del primo
semaforo di Via Marina,
con il pollice alzato a
sottolineare uno slogan
che definirei
berlusconiano. “Un
Totti per Tutti”.
Sullo sfondo del
cartellone elettorale,
alla sua Destra, si
intravedono alcuni amici
che contano. Amici che
sostengono la sua
candidatura. Il sig. De
Luca, al secondo
incrocio di Corso Umberto,
sfoggia un sorrisetto
furbescamente napoletano,
una semi pelata che
potrebbe insidiare il
Galliani, un baffetto
brizzolato volutamente
sbarazzino. Lo slogan è
riciclato a dovere.
“Un Presidente Operaio
per una Squadra
Operaia”. Sullo
sfondo, rigorosamente a Sinistra,
si intravedono altri amici
che contano. Continuando
la mia scarpinata mi
accorgo di avere le tasche
piene di volantini
elettorali. Sarà pure che
la mia immaginazione
supera di gran lunga la
realtà, a causa del caldo
e soprattutto per il
susseguirsi di tristi
eventi, ma è in atto una
vera e propria campagna
elettorale fuori stagione.
Siamo abituati nostro
malgrado a subire la
politica in tutte le sue
salse, in ogni luogo e in
ogni ambito, dalle scuole
alle fabbriche, dai
condomini ai bar sotto
casa. La politica fa
girare il mondo, a volte
ci fa girare anche altro,
ma ha la sua grande
importanza. E nello sport,
nel calcio soprattutto, è
davvero così
indispensabile? C’è
bisogno di tutto questo
per mandare una palla in
rete? Evidentemente si.
Troppi interessi, soldi da
poter sfamare i paesi
dimenticati da Dio, le
televisioni, i manager e
le percentuali, i
presidenti megalomani. Non
sappiamo ancora chi vincerà
questo scontro
all’ultimo sangue, quale
sarà la fazione politica
che la spunterà
sull’altra, bisognerà
aspettare le prossime ore
la decisione sul fitto del
ramo d’azienda. Se il
Napoli dovesse ripartire
dalla C1 potrebbe
spuntarla il già
presidente del Siena,
poiché napoletano e più
vicino come filosofia di
vita al sindaco Iervolino.
Se così fosse auguriamo
al candidato pelato un
buon lavoro. Se dovesse
spuntarla il candidato
panciuto lo stesso.
L’importante è lavorare
per il bene del Napoli,
l’unica cosa per la
quale siamo tutti
d’accordo, qualunque sia
il nostro credo politico.