I
"VOLTI"
DEL
NOSTRO
CALCIO:
FERRARA:
UN
PROFESSIONISTA...DA
LIBRO
CUORE
Questa
settimana
la
scelta
di
dedicare
la
nostra
rubrica
a
Ciro
Ferrara
è
dettata
da
motivi
"commerciali"
in
quanto
il
"terzino
d’acciaio"
raggiunge
le
450
gare
in
serie
A.
Nonostante
ciò
è
veramente
difficile
scrivere
del
ragazzo
napoletano,
simbolo
dei
nostri
due
scudetti
senza
farsi
travolgere
dalle
ragioni
del
cuore.
Non
possiamo
prescindere
dalle
doti
tecniche
di
Ciro,
marcatore
irreprensibile
agli
esordi
e
centrale
d’eccezione
ai
nostri
giorni
con
una
evoluzione
che
solo
i
veri
campioni
sono
in
grado
di
compiere
e
che
li
rende
capaci
di
durare
nel
tempo.
Per
i
napoletani
Ferrara
è
il
simbolo
che
ha
accettato
di
lasciare
la
squadra
solo
per
il
suo
bene,
continuando
così
a
restargli
fedele;
in
tempi
dove
domina
il
"dio
denaro"
questa
convinzione
è
incrollabile
e
dimostra
tutto
ciò
che
il
calcio
rappresenta
al
di
fuori
del
business.
Alla
Juventus
Ciro
ha
dato
un
apporto
incredibile,
rappresentando
un
punto
fermo
di
una
difesa
impermeabile
per
molti
anni
e
anche
quando
sembrava
ormai
vecchio
e
superato
dalle
nuove
leve,
Lippi
è
stato
costretto
a
richiamarlo
per
rinsaldare
una
terza
linea
scricchiolante.
Ci
piace
ricordare
una
piccola
gaffe
di
Ciro
in
un’intervista
prima
della
gara
di
oggi:"comunque
in
fondo
siamo
solo
a
quattro
punti
dal
vertice",
dimenticando
che
i
punti
erano
già
6.
A
nostro
modesto
avviso
dietro
questo
errore
si
legge
in
Ferrara
il
disinteresse
per
i
numeri
e
la
passione
solo
per
il
"campo";
la
capacita’
di
scordare
i
calcoli
e
gettare
i
muscoli
sul
terreno
di
gioco
e
il
cuore
oltre
l’ostacolo.
E’
per
questo
che
nella
nostra
mente
rimane
di
Ciro
un’immagine
un
po’
contrastata,
ma
indelebile:
un
professionista
irreprensibile,
si,
ma
da
libro
cuore.
Francesco
Spada |