--------------------------IL PUNTO--------------

 

FIORENTINA IN A, BARI IN C
MA IL VENTO NON E' CAMBIATO

E' filato fino ad un certo punto il teorema del sospetto. La coda del campionato più lungo del mondo lascia rabbia, incredulità, amarezza e sgomento. Da Trieste a Canicattì, da un po' di tempo a questa parte era noto a tutti come la Fiorentina in un modo o nell'altro sarebbe andata in serie A. Figuriamoci come non poteva esserlo: prima la hanno pescata in C2, poi le hanno spianato la strada per la C1, poi le hanno aperto le porte della B allargando il varco d'ingresso e infine l'hanno spinta in serie A, seppur dalla porta secondaria (forse per non attirare sospetti). Storie di rigori negati, rigori regalati, storie di potere, strane storie. Come quella del Perugia: Gaucci prima si lamenta per un campionato intero sugli arbitri, poi fa pubblica ammenda, si rimangia tutto e di colpo vince tre partite salvando la pellaccia ed intascando, male che vada, 5 fruscianti milioni di euro. Le malelingue dei maligni che vedono ancora una volta in Gaucci il più furbo di tutti. Big Luciano ha venduto la squadra di B, il Catania, quando il Perugia poteva salvarsi (perché?), ha caricato ad arte la squadra per lo spareggio, ha fatto due sfuriate dopo le brutte prestazioni (troppo brutte, non vi pare?) e si è intascato 5 milioni, allontanando altresì ogni sospetto sulle possibilità di ripescaggio che ha la sua squadra. "Ma quale ripescaggio, ci sono altri davanti a noi!" diceva Gaucci in queste settimane. Altri. Ma chi? No, per la A in caso di esclusione (per come sono andate le cose ce ne sarà al massimo una...) c'è solo il Perugia. Che tornerebbe in paradiso con cinque milioni in più. In ogni caso, abbandonando discorsi un po' pindarici, restiamo sulla Fiorentina, che dopo l'1-1 del Franchi sempre bellissimo e colmo di passione torna in A a soli due anni dal fallimento. Record dei record, ma la Fiorentina è sempre la Fiorentina. Dal derby con l'Aglianese allo scontro con il Milan, ventiquattro mesi lampo. Come vola il tempo a Firenze...

 

Ma chi non avrebbe detto "il Bari è sempre il Bari"? E anche qui si apre la sagra del sospetto. Perché Matarrese ostentava sempre tranquillità sul fatto che la sua squadra non avrebbe fatto la C? Chiaro, oramai da un po' di anni a questa parte i verdetti del campo vanno controfirmati dal giudice, ma il Bari in serie C vi è andato ufficialmente. Matarrese dixit: "Tranquilli, l'anno prossimo facciamo la B". Per chi non l'aveva capito, ciò non implicava la salvezza sul campo. Il buon Tonino, evidentemente, già sa che qualcosa non andrà e che verrà ripescato. Anche se un tempo, il Bari "lo avrebbero salvato" (si dice così, giusto?". Evidentemente, per una squadra scarsa non basta un arbitro. Onore e gloria, invece, al Venezia. Che con i mezzi dei poveri ma con un gruppo unito ed un buon allenatore è riuscito a centrare il miracolo. Certo, ai vertici della piramide c'è sempre un Franco Dal Cin. Che sostiene - ricordiamolo - che le "squadrette" non dovrebbero esistere. Oggi però lui non è presidente - amministratore delegato, pardon (...) - di una grandissima società. Sicuramente, di una grande squadra.

 

 

 

 

  

Marco Santopaolo                                        21/6/2004

 

 

 

 

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