Nell' estate
del 1986 il Napoli dopo gli acquisti
di Carnevale e De Napoli
sembrava ormai fatto per tentare l'
ennesima scalata al tricolore.
Ma ecco irrompere un fulmine a
ciel sereno: Eraldo Pecci per motivi
che ufficialmente non vuole rendere
pubblici dichiara di non poter rimanere
in riva al Golfo e cerca in
tutti i modi (riuscendoci
anche) di tornare nella
"sua" Bologna. In seguito
si saprà che dietro alle sue
insistenze ci saranno motivi
sentimentali.Vani sono i
tentativi della Società per farlo
recedere dalla sua posizione.
Bianchi però non intende
assolutamente rinunciare al regista,
ma i tentativi di acquistare Paulo
Roberto Falcao detto "l'
Ottavo Re di Roma" e il
centrocampista Argentino del Lecce
Beto Barbas per un motivo o per l'
altro non si conretizzano. Inizia il
campionato, gli azzurri
marciano spediti ma Ottavio Bianchi
insiste: vuole un regista.
Comincia a circolare così il none
di Francesco Romano, Napoletano di
Saviano dove nasce il 25-4-1960
attuale leader della Triestina
militante in serie B. Cresciuto a
Reggio Emilia dove quando lui era
piccolissimo il padre si era
trasferito per lavorare in un
prosciuttificio (la sua è una
famiglia assai numerosa: 3
fratelli e tre sorelle), inizia a
tirare i primi calci con la maglia
granata della Reggiana
giungendo al debutto in serie C
a soli 17 anni. Dopo un campionato
da titolare (1978-'79) viene
acquistato dai Campioni d' Italia
del Milan dietro segnalazione di Edmondo
Fabbri. Il suo é un debutto da far
tremare i polsi; il 7 ottobre 1979
un' ora prima del fischio d' inizio Massimo
Giacomini gli comunnica che dovrà
sostituire come terzino di fascia Aldo
Maldera nel match contro la Juventus
marcando nientemeno che Antonio
Cabrini. "Me la cavai
discretamente ed alla fine il Milan,
il mio Milan vinse per 2-1; erano
nove anni che i rossoneri non
battevano la Juventus e negli
spogliatoi brindammo a
champagne". Francesco viene
impiegato sempre più stabilemnte
nell' undici titolare, il Milan
arriva terzo ma scoppia lo
scandalo del calcio-scommesse
che trascina per la prima volta
nella sua storia i rossoneri in
serie B. Il ritorno in serie A è
immediato ma altrettanto repentino
è il ritorno nella serie cadetta al
termine di una stagione avvelenata
dalle polemiche interne. Nel
1982-'83 la scalata verso la serie A
è addirittura trionfale ma Francesco
subisce un gravissimo infortunio che
ne limita rendimento e condizione
atletica. E' di questa stagione un
suo storico gol dopo una serie di 3
palleggi consecutivi seguiti da una
conclusione potentissima di collo
destro tutto al volo. Molti fans del "Diavolo"
ancora ricordano quella
inguagliabile prodezza. Per il
1983-'84 per Romano sembra
esserci spazio soltanto in panchina
e così accetta di buon grado il
trasferimento in serie B a
Trieste.Qui disputa tre campionati
stupendi insieme al suo grande amico
anche lui napoletano di Pomgliano
Francesco De Falco, tanto da
sfiorare la serie A nel 1985; a
riprova del suo altissimo rendimento
viene insignito per ben 3 volte
dell' "Alabardato dell'
Anno" trofeo assegnato al
miglior giocatore Triestino della
stagione. Molte società di serie A
gli strizzano l' occhio ma alla fine
é Pierpaolo Marino a spuntarla.
Debutta a Roma il 26-10-1986 in una
gara vinta dagli azzurri per 1-0
grazie a D.A. Maradona; subito si
inserisce negli schemi grazie al suo
stile sobrio ed efficace unito ad
una classe fuori dall' ordinario.
Inoltre dimostra di possedere doti
atletiche non proprio comuni per un
centrocampista di regia. Mette la
sua firma in due incontri, fra i
quali quello contro la Juventus
vinto per 2-1. Ragazzo schivo ed
educato eccelle anche nelle
pubbliche relazioni tanto da essere
uno dei più gettonati come numero
di interviste. Ventiquattro e
ventisei le sue presenze nel biennio
1986-'88 corredate da quattro reti.
Il 7 settembre 1988 nella gara di
Coppa Uefa contro i greci del Poak
Salonicco subisce in un duro
contrasto di gioco un secondo
grave infortunio questa volta alla
tibia destra. Praticamente la sua
avventura partenopea si chiude qui
visto che disputerà in gran parte
spezzoni di partita nel finale del
torneo. A fine stagione verra'
ceduto al Torino di Eugenio Fascetti
dove conquista la terza promozione
in carriera. Il suo ritorno in
"Patria" ornato da uno
scudetto, una Coppa Italia e una
Coppa Uefa è stato breve ma
intenso.Peccato che la sfortuna si
è accanita sul ragazzo di Saviano
impedendogli una milizia più
lunga a fianco di Maradona e c.,
che, vista la sua impeccabile
professionalità ed applicazione
avrebbe senz' altro meritato.