--------------------------IL PUNTO--------------

 

LIVORNO E CAGLIARI BOOM

GALIA E PIOLI A PICCO

Quarantunesima giornata di B nel primo sabato di maggio. Il campionato volge al termine fra la felicità delle mogli e delle fidanzate che avranno finalmente i propri mariti e boys liberi ogni sabato sera. La musica usuale quando c'è la B non cambia: tanti gol e colpi di scena.
 
Tanti scontri e tanto Livorno al Cibali. Il Catania affonda sotto i siluri di Lucarelli (2) e Protti, per il resto solo botte tra le opposte tifoserie. Gli etnei danno l'addio (se ancora era rimasta qualche speranza) alla massima serie, quella stessa che ora gli amaranto vedono viaggiando sulle ali del gol e di due attaccanti che da soli hanno portato in alto la squadra del presidente Spinelli.
 
Colpaccio del Cagliari in quel di Verona. Maddé si illude del facile successo guardando il suo Mazzola andare a segno, Reja lo riporta sulla terra e su un piano di reali valori con le prodezze dei suoi Suazo ed Esposito, che in zona Cesarini manda il Cagliari in orbita. Sardi vicinissimi alla serie A, mentre li scaligeri precipitano sempre più verso la C. E adesso è davvero durissima.
 
L'Atalanta fa harakiri a Bari: passa in vantaggio con Saudati ma poi i galletti riprendono e sorpassano gli orobici con Cordova e Bruno. Successo fondamentale per Pillon, diversamente il tecnico avrebbe dovuto fare i conti con una situazione terribile. Mandorlini dal canto suo fa i conti ancora una volta con i tanti alti e bassi e dice forse addio al primato, tenuto dal Palermo.
 
E proprio il Palermo impatta contro l'Albinoleffe. Rosa in vantaggio grazie ad un'autorete di Colombo, i lombardi con Raimondi rimediano alla frittata. I siciliani rimangono in vetta, mentre la Gustinetti-band si avvia a concludere il suo primo, storico campionato di B con una tranquilla (e strameritata, anche se miracolosa) salvezza. Complimenti.
 
Pioli, troppo distratto dalle voci che lo accostano ad importantissime panchine di massima serie, prende quattro schiaffoni a Treviso, campo infame per la Salernitana. Ai tifosi granata sarà tornato in mente il famoso 7-1 di qualche anno fa, stavolta i veneti si sono fermati al poker. Ganci (2), Parravicini e Gobbi mandano in salvo il Treviso e condannano al rogo i granata. Montarsi la testa fa sempre male. Se Pioli merita la A, non si capisce come molti allenatori siano ancora in serie C...
 
La Fiorentina spreca una favorevole occasione per restare agganciata al treno promozione. Al Franchi, l'Ascoli di Ammazzalorso strappa un risultato ad occhiali importante per la società marchigiana, vicina a conquistare la salvezza. I viola di Mondonico ora dovranno fare salti mortali: la situazione resta molto complicata, e a questo punto (come tempo fa) la A sarebbe davvero un miracolo.
 
Al Messina piace soffrire di corsa. Nell'anticipo, a Marassi il Genoa va avanti due volte con Milito e Caccia, ma gli uomini di Mutti sono lesti a riprendere il Grifone per le ali grazie alle segnature di Di Napoli e Zoro. Messina che resta ai vertici della serie A, Genoa non ancora al sicuro ed ancora in bilico. Preziosi ci penserà bene sulla riconferma di De Canio, che nonostante il gustoso triennale appare quantomai a rischio.
 
In punta di piedi c'è sempre la Triestina. Gli alabardati vincono ancora e si confermano la vera sorpresa del campionato, così come il loro allenatore Tesser. E' Moscardelli, giovane interessantissimo, a regalare tre punti al presidente Berti. Il povero Torino va incontro all'ennesima umiliazione, ed Ezio Rossi riceve una sberla anche in quello stadio che lo scorso anno lo vide protagonista. Se forse il Toro avesse cambiato prima...
 
Il Vicenza non corre più, ci mette più fiato il Pescara che coglie al Romeo Menti un punto utile anche se relativamente. Giampaolo porta avanti gli abruzzesi, ripresi da Margiotta. Il segno del destino, lo stesso che ha fatto sì che i biancorossi si salvassero e che la squadra di Iaconi (che salva la panchina) sarà forse costretta allo spareggio per tentare di conservare la categoria.
 
In un clima poco sereno, Napoli e Venezia si dividono la posta in palio in maniera equa. Fa tutto il Napoli: autogol (Carrera), gol (Dionigi) e rigore sbagliato (ancora Dionigi). Ennesimo pareggio dei partenopei con il tecnico Simoni felice per la prova della squadra ma scontento del clima che si respira all'ombra del Vesuvio. Il Venezia, dal canto suo, aggiunge un altro mattone al suo capolavoro che si chiama salvezza.
 
Strepitoso Avellino. Va a Como e stravince, tris firmato Tisci, Capparella e Sorrentino. Incredibile ma vero, gli ultimi due gol arrivano in pieno recupero. E incredibile ma vero come questo match sia stato disputato fra le ultime due della classe. I lupi "sognano" di chiudere penultimi sperando nel ripescaggio, almeno un po' di onore riuscirebbero a salvarlo. Non come il Como, vicino al doppio salto all'indietro. Uno sfascio totale.
 


 

Marco Santopaolo                                        8/5/2004

 

 

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