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GENOA E VENEZIA COLPI DI CODA, SALERNITANA ORMAI QUASI IN C

Stop casalingo per il Bari ad appena cinque giorni dall'impresa corsara in quel di Trieste. Inguardabile davvero i 'galletti' di Marco Tardelli al cospetto di un Venezia mirabilmente organizzato tatticamente. Gran bell'ingranaggio quello di Bellotto, tecnico poco pubblicizzato ma dalle indubbie capacità, che ha presentato in campo un Venezia perfetto. Sterile l'azione offensiva del Bari al quale inspiegabilmente la bizzarria di Tardelli privava della verve e dell'inventiva del cileno Cordoba che l'ex tecnico interista costringeva inizialmente in panchina. Di nome, ma male assortita la coppia gol del Bari con due punte centrali, Godeas e Spinesi a pestarsi i piedi, rendeva gioco facile alla retroguardia lagunare con i due centrali Gargo e Calori, baluardi insuperabili sui palloni alti. Meravigliosa anche la prova del laterale destro del Venezia, Maurizio Rossi, che al 9' del primo tempo, dopo una partenza a razzo dei suoi, sbloccava il match favorito da un liscio inverecondo del giovane Armenise, schierato a sorpresa da Tardelli al posto di Mora. Nonostante la rete subita il Bari, incapace di reagire adeguatamente, per tutta la gara mostrava tutti i suoi limiti di gioco e di tenuta psicologica. Un Bari dunque che dimostra ancora una volta le sue deficienze quando è chiamato a far gioco, meglio invece in trasferta dove l'atteggiamento attendistico di Tardelli può risultare più produttivo. Per il Venezia tre punti importanti dopo aver annientato domenica scorsa il Cagliari, che lo rilanciano in classifica, in una posizione decisamente più tranquilla rispetto ad un mese fa.

La Sampdoria si è aggiudicata lo scontro diretto per la serie A con il Palermo grazie a un'autorete di Conteh al sesto minuto del primo tempo: al termine di una irresistibile discesa sulla destra di Flachi, il difensore rosanero ha anticipato involontariamente il proprio portiere Sicignano marcando il gol dei blucerchiati. Rispetto alla gara di Livorno, la squadra di Novellino ha riproposto Flachi dal primo minuto, mentre Arrigoni ha tenuto in panchina Maniero dando fiducia a La Grotteria, salvo poi inserire il capocannoniere all'inizio del secondo tempo al posto di un evanescente Di Napoli. Il Palermo avrebbe potuto pareggiare il conto al 35' quando un errore di Palombo ha propiziato il contropiede di Morrone, la cui conclusione ha scheggiato il palo. Ma alla fine il risultato del campo che premia gli uomini di Novellino è quello giusto.

Vittoria scacciacrisi per il Verona che incamera a Cosenza tre punti salutari. Doveva essere la domenica del Cosenza e invece a far festa sono i veneti. La vittoria porta la firma di Malesani che, nella seconda parte della gara, con due mosse azzeccate ha stordito Mondonico. E' stata una gara piacevole, a tratti intensa, nonostante il freddo pungente e il terreno pesantissimo. Primo tempo tutto a vantaggio dei calabresi che hanno, praticamente, costretto il Verona a difendersi. Sfortunati i silani in più di un'occasione. Nella ripresa è ancora il Cosenza a spingere sull'acceleratore, ma poi Malesani decide di osare: fuori Dossena per Abbruscato. Mossa vincente. E' lo stesso nuovo entrato che al 15' di sinistro trafigge Ripa e porta in vantaggio il Verona e la gara si chiude con la vittoria dei gialloblù.

La sorpresona della giornata è sicuramente la sconfitta della Ternana al Liberati,che non vince da sei turni maltrattata da un Genoa depauperato dal mercato che gli ha tolto Carparelli e Codrea. Ne è venuta fuori una gara inguardabile, soprattutto nel primo tempo, resa interessante solo dalla messe di reti prodotta dalle due squadre in campo. Per la Ternana una mazzata tremenda al morale, per il Genoa un iniezione di fiducia che comunque non deve ingannare: sulla sua strada non ci saranno sempre squadre così in crisi come gli uomini di Beretta.

Rinnovata per otto undicesimi al calcio mercato di riparazione, la Salernitana dimostra carattere e voglia di vincere, ma non va oltre il pari contro un Messina, messo alle corde per larga parte dell'incontro. Grinta e caparbietà, compattezza nei reparti non bastano ai granata per mettere a segno la prima vittoria della gestione Varrella. Il punticino va stretto, serve poco alla Salernitana, che resta relegata sul fondo della classifica, con le speranze di salvezza che si assottigliano sempre più.

Il Vicenza non si ferma più e grazie alla vittoria per 2-1 conquistata contro l’Ascoli si lancia ai vertici della classifica del campionato cadetto. Troppo forti i veneti per un Ascoli comunque ben organizzato. Dopo 45’ di gioco il Vicenza è già sopra di due reti grazie a Fissore e Jeda. Solo al 90’ con Bonfiglio arriva il gol della bandiera ascolana. Nonostante la sconfitta, i marchigiani restano in una posizione di classifica favorevole. Per i biancorossi si preannuncia un torneo in pompa magna.

Cagliari e Livorno danno vita ad un match combattuto per tutti i 90’. Passano prima i toscani con Cannarsa che infila Pantanelli dopo solo 2’ di gioco del secondo tempo, ma al 70’ Abeijon acciuffa il gol del definitivo 1-1 con una botta dal limite. Il Livorno resta agganciato al pullman delle pretendenti alla promozione mentre il Cagliari resta inchiodato a 29 punti e con una forma deficitaria che non è più quella di inizio campionato.

Anche il Lecce perde una buona occasione per restare in scia alle prime e sul terreno del Catania incassa una sconfitta pesante. Un 2-1 che permette alla formazione siciliana di lasciare il quart’ultimo posto al Napoli di Scoglio. Il primo tempo si chiude sul 2-0 per i padroni di casa grazie al solito Oliveira e ad una rete di Zeoli. Solo al 90’ il gol del 2-1 di Cirillo, per un Lecce che potrà comunque riprendersi nel prosieguo del torneo.

Nel posticipo del lunedì, il Siena piega la Triestina (1-0) appaiando in cima al torneo cadetto proprio i giuliani e la Sampdoria. Una vittoria maturata al termine di una gara non bellissima, ma intensa dal punto di vista agonistico. Alla luce delle occasioni avute e della qualità tecnico-tattica espressa, il Siena ha legittimato la conquista dei tre punti, ma la Triestina - che comunque non esce ridimensionata dal "Franchi" - ha fondate ragioni di recriminazione: l'arbitro Castellani infatti non ha concesso un evidente rigore agli alabardati e soprattutto la mancato di espellere il difensore senese Martinelli, già caricato di un'ammonizione ed ingenuo nel meritarsi la seconda con un macroscopico fallo di mano.

 

31/1/03

Vincenzo Letizia

 

 

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