Ingiustizia
è fatta! Alla fine il tormentone
del derby fantasma si è concluso
con nulla di rilevante, ovvero con
una maximulta alla Lazio, quale
società ospitante ed un turno di
squalifica alla Roma per invasioni
di alcuni suoi tifosi. La novità
più importante è che però il
derby si rigiocherà subito dopo
Pasqua ed ancora all’Olimpico.
Sembra chiaro che il giudice
torinese Laudi abbia usato due
pesi e due misure rispetto alla
decisione presa sui tragici fatti
dello scorso settembre ad
Avellino. Tutti i tifosi
napoletani ricorderanno che il
Napoli oltre ad avere il campo
squalificato per 5 giornate per
un’ingiusta e discutibile
responsabilità oggettiva, ebbe
anche la partita persa per tre
reti a zero. Al Napoli fu impedito
dalla giustizia sportiva nei suoi
tre gradi di giudizio, di poter
rigiocare come giusto che fosse,
l’incontro sul campo contro
l’Avellino. E’ inconcepibile
come in un caso simile, in cui la
decisione di sospendere la partita
provenga
dalla stessa persona ovvero
il presidente della lega Adriano
Galliani, e soprattutto su una
questione giudiziaria di cui è
investito lo stesso giudice, si
possa procedere ad emettere un
provvedimento difforme da quello
assunto in precedenza. In
giurisprudenza, i giudici
investiti di questioni che hanno
un substrato di fattispecie simili
o affini, devono applicare il
principio della “analogia
legis” in virtù del
quale a casi simili vanno
applicate le stesse norme, allo
scopo di non avere giudicati
contrastanti e facilmente
appellabili. Il giudice Laudi
però stavolta ha clamorosamente
disatteso una sua precedente
decisione finendo per contraddire
anche se stesso, con la
conseguenza che d’ora in avanti
rischia di coprirsi di ridicolo e
di essere poco credibile per le
decisioni che sarà tenuto ad
intraprendere come giudice
sportivo della Lega calcio di
serie A e B. Quindici giorno
orsono ,così come in quella calda
notte di fine settembre al
Partenio, il presidente Galliani
ordinò la sospensione di entrambi
match e allo stesso tempo si
dichiarò favorevole a che i due
incontri venissero rigiocati. Il
sig. Laudi però decise a sorpresa
di dare partita persa al Napoli
senza che il match fosse mai
iniziato. Per assurdo il match
dell’Olimpico che si e’
giocato per un tempo, poteva
essere rigiocato partendo dal
secondo tempo( è il caso di una
partita della coppa del re di
Spagna, che si è rigiocata per
appena 7 minuti dopo essere stata
sospesa),
ad Avellino invece dove non
si era disputato nemmeno un minuto
di gioco, è inspiegabile come una
squadra debba perdere a tavolino
senza nemmeno entrare in campo. Si
è detto che a suo tempo il
giudice Laudi volle dare una
punizione esemplare, si può
essere d’accordo se il caso
fosse rimasto isolato e avesse
fatto da monito per prevenire
ulteriori casi di violenza
all’interno degli stadi, dato
che ciò non è avvenuto ed anzi
all’Olimpico è successo per
certi aspetti qualcosa di più
incredibile e paradossale di
quello che avvenuto ad Avellino
– si esigeva una punizione per
le due compagini romane, superiore
o quanto meno pari a quella subita
dal Napoli. Non vorremmo che il
giudice sportivo nella decisione
assunta, si sia fatto condizionare
più che dalle norme del diritto,
da eventuali sommosse dei tifosi
delle due squadre capitoline, a
seguito di eventuali decisioni
disciplinari negative, quali ad
esempio la partita persa ad
entrambe le squadre e/o da molti
movimenti di opinione che hanno
fatto cassa di risonanza per i
loro interessi economici affinché
il derby si rigiocasse. La
decisione di stasera lascia
l’amaro in bocca non solo ai
tifosi del Napoli che devono
sentirsi beffati e raggirati dal
provvedimento assunto sul derby
fantasma ma lascia basiti tutti
gli amanti del calcio, che
potranno rendersi conto da ciò
che accaduto stasera, come sulla
giustizia sportiva del calcio
italiano si estenda la longa
manus del potere, Visto
che l’estate del calcio si
annuncia caldissima soprattutto
nelle aule di giustizia, c’è da
rabbrividire, se si pensa
all’iniquità e al marcio
presente “nelle stanze della
giustizia di questo calcio
malato.”
Luigi
Giordano