GLI
EX, ONORI ED ONERI
Quello
che è successo a Ciro Ferrara
durante l’ultima amichevole
Napoli-Juventus è
l’ennesimo episodio di una
lunga serie. Il difensore è
alla Juve dal ’94 e da
allora il suo ritorno a Napoli
con la maglia bianconera è
sempre stato “salutato”
con fischi ed insulti.
Ciro
esordì in campionato nel 1985
proprio contro la Juve, diede
del filo da torcere a Boniek,
facendo subito vedere di che
pasta era fatto; poi, a fianco
di Maradona e Careca, prima
guadagnò la convocazione in
Nazionale, poi si affermò in
Europa segnando a Stoccarda il
gol che diede il via ai
festeggiamenti per la
conquista della Coppa Uefa.
Chi lo ha insultato ha
dimenticato, oltre al suo
fondamentale apporto nel
Napoli più forte di sempre,
anche le sue dichiarazioni
che, pur se spedite da Torino,
indicano l’affetto con cui
sempre segue le sorti del club
della sua città.
Medesimo
trattamento fu riservato dai
tifosi di Lazio e Genoa a
Nesta ed Eranio. Romano il
primo, genovese il secondo,
ceduti entrambi al Milan,
quando ritornarono nei loro ex
stadi non furono certo accolti
con fiori sul prato.
Anche
Firenze si è resa
protagonista di episodi
analoghi; da Berti a Baggio
finendo con Batistuta, storie
di idoli divenuti poi nemici.
Qui,
però, occorre dire che non si
trattava di “figli
ingrati”. Nessuno di loro è
nato a Firenze, ma i
fiorentini sono fatti così;
li adottarono dando loro le
chiavi della città, ma non li
perdonarono quando si
sentirono traditi con la loro
scelta di andare via per poter
“vincere qualcosa”.
Feroce
anche la contestazione subita
da Luis Figo a Barcellona con
la maglia del Real Madrid. La
sfida nella sfida iniziò
quando il portoghese andò
verso la bandierina per
battere un corner; su quella
zona del campo cominciò a
piovere di tutto.
Figo
non si tirò certo indietro ed
affrontò la rabbia del
pubblico ostinandosi a voler
battere quell’angolo.
Risultato: partita sospesa per
una ventina di minuti ed una
marea di oggetti in campo tra
i quali spiccò la testa di un
maiale.
Parlando
di altri sport, analoghi
problemi e situazioni
imbarazzanti si crearono
allorché la geografia della
pallavolo fu stravolta dai
capitali di Benetton,
Berlusconi e Gardini.
Molte
ragazzine piansero quando le
mitiche Panini Modena e
Maxicono Parma furono
smembrate. Sia per Bernardi e
Vullo a Modena che per Zorzi a
Parma l’accusa di
mercenarismo fu la più lieve
che si sentirono gridare.
Non
si sa perché alcuni ex
vengono applauditi mentre
altri sono fischiati ed
insultati. Forse alcune
situazioni sono gestite male
dalla società o dal giocatore
o magari i tifosi si sentono
traditi da scelte
diametralmente opposte
rispetto a dichiarazioni
precedenti, fatto sta che
l’emozione di un ex alla
prima volta al ritorno davanti
al suo vecchio pubblico sta
proprio in questa domanda. Mi
fischieranno o mi
applaudiranno?
Ma
non è tutto; sputi ed insulti
irriferibili piovvero addosso
a Marlene Dietrich quando tornò
a Berlino per la prima volta
dopo aver ripudiato la
Germania nazista. Lei, a sua
volta, fu ripudiata per aver
acquisito la cittadinanza
americana e nella camera
dell’albergo dove alloggiò
le fecero trovare, come
cordiale benvenuto, persino
dei topi.
Divi
dello sport e dello spettacolo
uniti da questo destino: ora
nell’altare, ora nella
polvere. È l’altra faccia
(sbiadita) di una medaglia
(dorata).
Antonio
Gagliardi
27/08/2003