15/12/2004
Guido Ercole, una intera vita
trascorsa nella redazione del
quotidiano torinese "La Stampa",
da ultimo come capo dei servizi
sportivi, prima di andare in
pensione da poche settimane, ed
esponente di primo piano del
panorama giornalistico sportivo
italiano si racconta e ci
racconta, una storia di
ordinaria quotidianità del mondo
del pallone, in un'intervista
fiume, ricca di spunti
interessanti sul pianeta
bianconero.
D - E' di qualche giorno fà la
notizia della sentenza di primo
grado che ha condannato il dott.
Agricola, medico sociale della
Juve, reo di aver somministrato
dosi in eccesso di creatina ai
giocatori bianconeri. Quali
saranno secondo te gli effetti
di questa storica sentenza sul
calcio italiano?
R - Non ci saranno riflessi
giudiziari, almeno a breve
termine, in quanto la Juve
appellerà certamente la
sentenza. Da un punto di vista
sportivo, ognuno resterà della
sua idea, cosi, chi credeva che
la Juve era innocente non subirà
alcun riflesso negativo dalla
lettura del dispositivo,
viceversa, chi era convinto
della colpevolezza della
"vecchia signora" resterà
anch'egli della propria
convinzione.
D - Ritieni sia credibile, o
possibile, che un amministratore
delegato di un grande club (Giraudo)
non sia a conoscenza
dell'operato di un propiro
dipendente?
R - Se il dipendente in
questione è un personaggio
illustre come Agricola, e
l'amministratore delegato fa
bene il suo lavoro, non credo
sia possibile non sapere; di
contro, se l'amministratore
delegato, delega ad altri i
controlli dell'operato dei
propri dipendenti, allora può
succedere di tutto. Credo,
comunque, che l'amministratore
delegato può non conoscere solo
le funzioni svolte dal custode
della sede sociale, non certo
quelle del medico del club.
D - L'assoluzione di Giraudo può
far esultare il mondo
bianconero?
R - Ognuno è libero di esultare
e di interpretare la sentenza a
modo suo, ma non bisogna
dimenticare che Giraudo è stato
assolto con una formula
dubitativa, che ricorda molto da
vicino la vecchia formula di
"insufficienza di prova"; non,
quindi, per non aver commesso il
fatto, ma perchè le prove
raccolte non erano state
sufficienti. Il giorno dopo la
lettura del dispositivo che ha
condannato Agricola e assolto
Giraudo, mi ha ricordato il
giorno dopo le elezioni
politiche in Italia, ove tutti
hanno vinto, e nessuno ha perso,
anche se poi i conti si faranno
più in avanti con la conta dei
deputati...
D - Insomma, si può discorrere
di mezza vittoria o mezza
sconfitta per casa Juve?
R - Certamente mezza sconfitta.
D - Alla luce della sentenza di
condanna del medico della Juve,
possiamo dire che la denuncia di
Zeman aveva un suo fondamento?
R - Credo che la denuncia di
Zeman avesse tantissimo
fondamento, chiedrei, però, alle
autorità competenti, sia
sportive che della giusitizia
ordinaria, di continuare a
indagare. Mi auguro che ci siano
altri Guariniello nelle diverse
Procure italiane; del resto ciò
che è successo nel laboratorio
della "Acqua Acetosa", in merito
allo scandalo doping, non
riguardava la Juve, ma l'intero
calcio italiano.
D - Gianfranco Zola ha
dichiarato che mentre lui
sgobbava, altri si dopavano
chiamando direttamente in causa
la Juve.
R - In realtà, Zola, in una
successiva intervista alla
Gazzetta dello Sport ha
precisato di non aver mai
nominato la Juve (ndr: quando
Zola giocava a Parma, negli anni
incriminati per doping, perse
uno scudetto contro la Juve)
anche se il riferimento alla
squadra bianconera era
chiarissimo. Mi lascia, in ogni
caso, molto perplessa la
retromarcia di Zola che è stato
alquanto ridicolo in questa sua
rettifica, arrivata subito dopo
le precisazioni del presidente
del cagliari Cellino, peraltro
mai chiamato in causa...!
D - Per concludere questa nostra
lunga chiacchierata ti chiedo,
quale avrebbe dovuto essere il
comportamento della FIGC in
seguito alla sentenza di
condanna che ha colpito il
medico della Juve, dott.
Agricola?
R - Ritengo che quantomeno la
FIGC avrebbe dovuto aprire un
procedimento in seguito alla
condanna della Juve, e acquisire
la sentenza da subito senza
dichiarare di voler apettare di
conoscere le motivazioni per poi
decidere il da farsi. Una
apertura di inchiesta doveva
esserci immeidatamente.
di Ferruccio Fiorito
INTERVISTA ESCLUSIVA TRATTA DAL
NUMERO DI DICEMBRE DEL MENSILE
DI PIANETAZZURRO. |