--------------------------IL PUNTO--------------

 

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di Vincenzo Letizia

 

IL BIG MATCH FINISCE IN PARITA'

Gran bella gara quella tra Cagliari e Lecce disputatasi allo stadio Flaminio di Roma per la squalifica del campo dei sardi. Finisce 1-1 (con reti allo scadere del primo tempo di Lucenti e di Vucinic al 60' per il Lecce) ma a recriminare per la vittoria non ottenuta crediamo sia soprattutto il Cagliari che ha dimostrato un più armonioso e collaudato impianto di gioco e sfoggiato un Esposito davvero devastante sull'out di destra, un lusso per la serie cadetta. La gara era subito dominata dagli isolani che andavano più volte al tiro, trovando però il gol solo per una giocata di gran classe del folletto Esposito che schizzava sulla destra e serviva un cross al bacio per la semplice deviazione in gol di Lucenti. Il Lecce, che nel primo tempo comunque non era stato solo a guardare soprattutto con un indiavolato Chevanton, nella ripresa cambiava marcia e Delio Rossi azzeccava la mossa giusta. Dentro Vucinic che dava velocità alla fase offensiva e trovava un gol fantastico, botta terrificante di destro da fuori area, dopo aver saltato due difensori rosso-blu. Dopo una fase favorevole ai salentini, galvanizzati dal pareggio, accadeva l'episodio che avrebbe potuto dare una svolta alla gara. Suazo scattato sul filo del fuorigioco superava Generoso Rossi in disperata uscita che non poteva fare altro che mettere a terra l'honduregno lanciato a rete. L'arbitro espelleva l'estremo difensore del Lecce, e da quel momento iniziava l'assedio del Cagliari. Ma la partita non si schiodava dall'uno a uno, complici anche i clamorosi errori sotto porta di Lucenti.

Il Livorno continua a sorprendere e questa volta batte il Genoa di Torrente, che era dato in buona forma, per 2-0: i gol tutti nella ripresa di Protti e Tulli.

Vince 1-0 al San Nicola la corazzata rosa-nero ed è una vittoria a trazione anteriore quella del Palermo, a volte un po' troppo sbarazzino, a volte distratto, a volte persino sulla soglia dell'autolesionismo. Il Bari cade per la seconda volta in casa in questa stagione, ed è ancora una squadra del sud, dopo il Napoli, a svelare le contraddizioni della squadra di Perotti.

Priva di Flachi (squalificato) e Palombo (infortunato), la Sampdoria non è riuscita a superare una Triestina grintosa e ben organizzata, che nel finale, con i blucerchiati in dieci uomini per l'espulsione di Gasbarroni, avrebbe anche potuto vincere.

L'Ancona bissa con il Messina la vittoria di Salerno e ora vede la vetta. I biancorossi si assicurano la vittoria con una doppietta di Maini, migliore in campo che regala i tre punti ai padroni di casa nonostante il Messina abbia giocato una buona gara, sfiorando più volte il pareggio nel secondo tempo dopo essere passata in vantaggio fortunosamente nel primo.

Uno strepitoso gol di Borgobello, siglato al termine di un'azione da manuale, ha ridato il sorriso alla Ternana, dopo Ascoli, riproponendo i rossoverdi nell'alta classifica. Ternana e Cosenza hanno dato vita a un incontro tirato, tecnicamente e tatticamente ben giocato sia sul campo che dalle panchine.
Molti i meriti, al di là del risultato, della squadra di casa, che ha impostato una gara offensiva, al contrario degli ospiti votati al contenimento, salvo cercare di rimediare il risultato inutilmente nelle ultime fasi.

L'avevano dipinta come la partita della rinascita (da Verona) e della svolta (da Vicenza). Ma il derby tra scaligeri e palladiani riesce a far sorridere solo i padroni di casa che ridicolizzano i cugini per 4 reti a due, costretti probabilmente da domani a trovarsi un nuovo tecnico.

Una bomba di Maldonado che si infila al sette, rendendo vano il tuffo dell'incolpevole Marruocco, consente al Venezia di sfatare il tabù del Penzo, dove non aveva mai vinto, rendendo più pesante la situazione di classifica della Salernitana, ancora a secco in trasferta e traballante la panchina di Zeman.

A Caltanissetta per il pericolo Etna, il Catania pareggia con l'Ascoli, e Pellegrino rischia. L'ultimatum di Riccardo Gaucci al suo allenatore non basta ai rosso-azzurri per tornare alla vittoria. Dopo la secca sconfitta di Trieste, il presidente catanese aveva promesso un cambio alla guida tecnica della squadra in caso di mancata vittoria: il pareggio con i marchigiani fa quindi traballare la panchina etnea. La società non si è ancora pronunciata ufficialmente, ma potrebbe farlo a breve per comunicare drastiche decisioni.

 

 

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