--------------------------IL PUNTO--------------

 

IL CALCIO DIVIDE L'ITALIA 

Prosegue la sorprendente corsa in testa del duo d'assi Triestina e Livorno, pareggio spettacolare tra Sampdoria e Messina. Tornano a correre Cagliari ed il ritrovato Ancona di Simoni. Drammatiche le posizioni in classifica delle squadre del sud (le ultime cinque sono compagini meridionali) a dimostrazione della crisi generale che sta attraversando l'intero panorama calcistico nazionale: forse neanche Berlusconi immaginava che il suo ingresso nel pianeta calcio avesse così gravemente pregiudicato gli equilibri in tutti i sensi tra Nord e Sud.

Nel posticipo serale del lunedì non ce l'ha fatta il Lecce a raggiungere la Triestina sul gradino più alto della classifica: ottimo infatti è stato il Cosenza nel chiudere tutti gli spazi soprattutto in una ripresa giocata in inferiorità numerica per l'espulsione di Tedoldi. Gara noiosa nel primo tempo, più veloce nella ripresa maggiormente prodiga di occasioni: la maggior parte per Chevanton, il migliore tra i padroni di casa.

La Triestina ha ripreso per i capelli un pareggio sul campo del Genoa al termine di una gara, bella, combattuta e ricca di emozioni. E' stata la squadra di Torrente a buttare via nel finale una vittoria che avrebbe meritato, per una indecisione della difesa e dopo avere sfiorato più volte il 3-1, ma la Triestina, che ha acciuffato il pari con il suo unico tiro in porta della ripresa, ha confermato però le doti che l'hanno portata in testa al campionato, velocità e organizzazione di gioco in primo luogo.

Quarto successo consecutivo per il Livorno che si insedia da solo al secondo posto della classifica in attesa del risultato del posticipo tra Lecce e Cosenza. Per i padroni di casa è stato comunque un successo ottenuto a fatica: nel primo tempo hanno subito la verve dei siciliani, i quali, da parte loro, hanno prima sfiorato il vantaggio al 27' con Oliveira, che ha scheggiato il palo alla sinistra di Aldegani, e poi sono andati in rete al 33' con un preciso colpo di testa di Taldo che ha sfruttato alla perfezione un calcio d'angolo. Il Livorno ha accusato il colpo e fino al riposo non è stato mai in grado di reagire. Nell'intervallo Donadoni cambia Ruotolo con Biliotti e la squadra torna in campo con una maggiore capacità offensiva. Ed è proprio da un diagonale del nuovo entrato al 5' della ripresa che arriva il gol del pareggio realizzato da Protti che mette dentro da pochi passi il traversone di Biliotti.

I padroni di casa mostrano di crederci: gli attacchi sono sempre più frequenti fino alla metà della ripresa anche se la retroguardia rossoblù sembra controllare senza troppi affanni. Poi il ritmo cala ma a 2' dal termine è ancora Biliotti con un preciso diagonale che batte Iezzo a regalare tre punti pesantissimi ai toscani. Per il Catania resta il rammarico di una sconfitta maturata allo scadere quando tutti ormai pensavano che il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.

Partita spettacolare tra un Messina coraggioso e una Sampdoria che ha confermato al Celeste di essere uno squadrone che difficilmente fallirà la promozione nella massima serie. Alla fine un pareggio tutto sommato giusto che ha premiato la volontà delle due squadre che non si sono risparmiate un attimo sin dal fischio d'avvio.

Un pareggio senza reti, che lascia l'amaro in bocca più al Palermo che al Verona. Sono stati, infatti, gli ospiti ad andare più vicini al gol anche se per volume di gioco la gara è stata equilibrata.

Torna alla vittoria l'Ascoli che, battendo 2-1 il Siena, si riporta in una zona tranquilla della classifica. La formazione di Papadopulo viene invece leggermente ridimensionata dalla seconda sconfitta consecutiva.

La pausa invernale giova all'Ancona, che ha riordinato le idee dopo le deludenti prestazioni prima di Natale e, dopo aver pareggiato lunedì a Napoli, oggi è tornato a vincere, segnando quattro reti sul campo del Venezia in serie positiva da quattro giornate. Doccia fredda per i lagunari, che in soli 5 minuti hanno concesso agli avversari di portarsi sul 2-0, con altrettante amnesie difensive di un Maldonado che ha risentito sin troppo dell'assenza per squalifica del suo compagno di linea Calori.

Si chiama ancora una volta Andrea Capone il salvatore della patria, in casa rossoblù. Il fantasista nato e cresciuto calcisticamente nel capoluogo sardo, classe 1981, aveva siglato il gol dell' ultima vittoria del Cagliari, a metà dicembre con la Sampdoria, in pieno recupero.
Oggi pomeriggio si è ripetuto, regalando i tre punti al Cagliari, protagonista di una prestazione tutt' altro che esaltante, con uno splendido gol a otto minuti dalla fine che ha condannato alla sconfitta un Bari meritevole almeno del risultato di parità.
Ritorna così al successo, dopo due sconfitte consecutive, la squadra di Ventura, scesa in campo con una formazione rivoluzionata per le assenze di Carrus, Cudini, Abeijon, Gorgone e Conti, e per l' esclusione, a sorpresa, di capitan Cammarata, che non sta attraversando un buon momento di forma. Ma Cagliari- Bari sanciva anche il ritorno della squadra sarda al Sant' Elia, dopo la squalifica per l' aggressione al portiere del Messina, Manitta.

Il Vicenza prosegue la sua marcia trionfale verso i quartieri altissimi della classifica, mentre la Salernitana sprofonda in una voragine senza fondo. Veramente poca roba la Salernitana che ha affrontato il forte undici di Mandorlini. Tanta confusione e mancanza totale di identità di gioco, con giocatori abulici e poco adeguati ad un torneo tanto quotato come la B. Nelle fila granata, bene solo l'ottimo terzino mancino, ex Puteolana, Cherubini e Bondi, l'attaccante brasiliano entrato solo a quindici minuti dalla fine della gara e che ha fatto patire ai difensori vicentini quello che per l'intera gara non avevano fatto Vignaroli ed un indisponente Baggio. La sensazione è che con Varrella, si sia finiti dalla padella (Zeman) alla brace (Varrella appunto) e che se non interverranno fatti nuovi nel mercato di gennaio, la squadra del presidente Aliberti dovrà dire addio alla cadetteria molto prima della fine del torneo. I vincitori invece possono essere soddisfatti: potranno recitare senz'altro un ruolo importante per la lotta alla A. Mandorlini continua a crescere con la forza del gioco. A centrocampo i veneti hanno offerto un grande repertorio di soluzioni, dietro Bordin ha fatto quadrare il cerchio con esperienza e intelligenza. Davanti Margiotta ha segnato nell'occasione più difficile dopo aver fatto rimpiangere - per almeno metà gara - il bomber Schwoch. 

Vincenzo Letizia      

                                                         12/01/2003

 

 

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