IL NAPOLI CHE NON C'E'

 

 

Seduto comodamente ad un fresco tavolino estivo di un bar del centro, alternavo sorsi di un drink colorato alla lettura di quotidiani sportivi gentilmente concessi senza tasse aggiuntive. Alle mie spalle mi incuriosiva l’amabile chiacchiericcio di due anziani signori e non mi vergogno a confessare di essermi trattenuto in quel luogo per ascoltarli fino alla fine. Ovviamente i loro discorsi erano incentrati sulla squallida situazione del calcio a Napoli, i paragoni su altri tempi d’oro si sprecavano, le parole impronunciabili e colorite pure. La totale mancanza di ottimismo e la convinzione di un inevitabile fallimento su tutta la linea mi trovavano d’accordo, tant’è che dopo un po’ mi sarei unito a loro nello sfogo generale. Al ritorno a casa avevo la testa leggera e sgombra da qualsiasi illusione giornalistica, così da poter formulare ipotesi realistiche sull’imminente futuro del Calcio Napoli. In questo periodo il calciomercato regna indisturbato, riempie l’immaginario collettivo, accontenta tifosi di alcune squadre ed altri un po’ meno. I tifosi napoletani sono fuori dal giro, hanno altro a cui pensare. In questo scorcio estivo molte squadre sono pronte per amalgamarsi in ritiri montani e freschi, sotto la guida di nuovi allenatori vogliosi di tatticismi mai provati. Il Napoli è fuori dal giro, non ha un allenatore, né giocatori da amalgamare. I presidenti promettono centrocampisti arcigni e robusti, attaccanti stellari, stranieri immuni da infortuni. Il presidente del Napoli è fuori dal giro, non promette ancora nulla. Il presidente del Napoli non esiste. Allora mi viene da pensare che il Napoli non esiste. Il Napoli è già fallito. Se pure il sig. Gaucci o chi per lui dovesse ricorrere in extremis a qualsiasi rito vudù per far sì che vada in porto l’iscrizione al campionato cadetto, la squadra e la società si troverebbero con gravi handicap di partenza. Le altre città della cadetteria sono già in combutta per i migliori giocatori, per i più quotati allenatori, per le amichevoli di prestigio del precampionato. A noi toccherebbe lo scarto, un altro anno di sofferenze, un presidente soffocato dai debiti e dal mancato risanamento. Qualsiasi soluzione, qualsiasi manovra economica non cambierebbe la grave e triste situazione di una città  ormai orfana del calcio che conta. Una città sofferente, una metropoli alla ricerca di una squadra che non c’è o che si è nascosta bene.

 

 

 Salvatore Maiorino 

                                     12/7/2004

 

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