--------------------------IL PUNTO--------------

 

CIAO CIAO SERIE B
ECCO IL PAGELLONE DELL'ANNO

Chi pensava potesse finire, e finire così, si faccia avanti. Merita un premio. Ultimo ciak del torneo cadetto, ecco che andiamo tutti a casa. Sufficienti quarantasei partite per giudicare il torneo dell'infinito? Diremmo di sì, tant'è vero che già in altre analisi le attese sono state confermate. La B vinta dalle più forti e lasciata dalle più deboli. Sembra una banalità ma non lo è. Nessuna rimonta, nessun salto. Binario morto, ma ora è tempo di voti. Palermo, Cagliari, Livorno, Messina e Atalanta in A, Fiorentina allo spareggio con il Perugia. Como, Avellino, Pescara in C, il Venezia allo spareggio con il Bari.
 
CAGLIARI voto 9,5 Giampiero Ventura ha forse pagato lo scotto di non aver saputo instaurare un buon rapporto con lo spogliatoio. Di campionati ne ha vinti, e anche col Cagliari, ma Reja (altro santone della B) non è stato da meno e si è dimostrato più abile del predecessore nel mettere le ali alla squadra. Special guest di un campionato stupendo, Gianfranco Zola. This is football.
PALERMO voto 9,5 La vittoria della programmazione. La vittoria del progetto, più forte di un allenatore che cambia, più forte delle pressioni, sostenuto da un presidente, Zamparini, che quando vuole raggiungere un obiettivo ci riesce sempre. Spendendo fior di milioni. Filippini, Zauli, Toni, Jeda...grazie Palermo, ci hai deliziati.
LIVORNO voto 8,5 Non ce ne voglia Walter Mazzarri se non lo portiamo in Paradiso, ma se il Livorno è volato in A lo deve essenzialmente ad Igor Protti e a Cristiano Lucarelli. Ventiquattro gol l'uno, ventisette l'altro: anche il peggior allenatore del mondo con questi due là davanti così motivati riuscirebbe a raccogliere senza seminare molto.
MESSINA voto 9 Il capolavoro firmato Botolo Mutti. Ha preso una squadra ultima in classifica, rovinata dalla gestione di un allenatore - Patanìa - ancora acerbo per la B. Anche grazie ad un presidente che gli ha regalato Re Artù (Di Napoli) ha messo il turbo ad un Messina che con il suo pubblico è una sola cosa. Spettacolo, gol e vittorie: un'annata storica, una rivincita del sud.
ATALANTA voto 7,5 Poteva essere una cavalcata trionfale dopo una partenza a razzo, senza sconfitte. Poi un crollo che rischiava addirittura di compromettere la promozione. Va comunque dato atto a Mandorlini di aver saputo lavorare con un gruppo giovane cui è riuscito ad infondere un gioco. Merito anche di una società che nel vivaio ha sempre creduto.
FIORENTINA voto 7 In B non doveva starci, ma ha accettato in silenzio l'ennesimo cadeau del Palazzo e dei suoi simpatici capitani, allestendo però una formazione anonima per una piazza come Firenze. Ha pagato Cavasin, Mondonico ha colto i frutti di un mercato di riparazione da UEFA che ha consentito ai viola di operare una grande rimonta. Ora c'è lo spareggio con il Perugia: chissà.
TERNANA voto 6,5 Ha compromesso un avvio di torneo esaltante con un periodo nero che, come nelle stagioni passate, è finito per costare caro alla simpatica squadra umbra. Rovinata da una confusione societaria invernale e del solito calo che le squadre di Beretta hanno in quel periodo. Maciste Bolchi non è riuscito a risollevare un club che ancora una volta dovrà rifare tutto daccapo.
PIACENZA voto 6,5 Probabilmente a Cagni all''inizio della stagione non era stata chiesta la promozione. Un gruppo giovane, molto giovane che è comunque riuscito a togliersi parecchie soddisfazioni. L'amarezza nel finale, quando i biancorossi hanno mollato, è però grande. La base per ripartire però c'è tutta, basta non distruggere quanto costruito in un anno comunque positivo.
CATANIA voto 7 Non era da serie A e non poteva esserlo una squadra ripescata e rifatta in fretta e furia in pochi giorni dopo l'agonia passata fra tribunali regionali e gli studi legali. Va però dato atto a Stefano Colantuono (promesso sposo del Perugia) di aver costruito un gruppo che non solo si è tolto soddisfazioni ma ha anche dato dimostrazione di saper giocare al calcio. Vedremo se Pulvirenti riuscirà a raccogliere più dei Gaucci.
TRIESTINA voto 7 Splendida la stagione condotta grazie alla sapiente regia di Attilio Tesser, un allenatore che non ha accusato il colpo del doppio salto (dalla C2 alla B). Partito con qualche difficoltà, grazie anche alla fiducia del presidente Berti, l'ex tecnico dell'Alto Adige ha saputo rivitalizzare uno dei gruppi più giovani della B confermando la Triestina fra le prime dieci per il secondo anno consecutivo.
TORINO voto 4,5 Un fallimento la stagione dei granata. Partiti con ambizioni da vertice, scelte inopinate della società hanno rotto un giocattolo di qualità. Non esente da colpe neanche Ezio Rossi, un cuore Toro che non ha avuto lo spirito giusto per ordinare il cambio di rotta ai suoi. Con una situazione societaria in fase di stallo è difficile pensare positivo per una rinascita del glorioso club.
ASCOLI voto 6,5 Aldo Ammazzalorso è riuscito a fare quello che il presidente Benigni gli aveva chiesto: proseguire con tranquillità il lavoro lasciato a metà da Dominissini, esonerato (perché?) a stagione in corso. Candidamente il tecnico di Escobar ha salvato i bianconeri senza avere a disposizione un grande organico e senza neanche strappare la riconferma per un altro anno. La gratitudine...
VICENZA voto 7 Il miracolo di Beppe Iachini, un allenatore che merita tanto. E' riuscito a salvare un gruppo di sbarbatelli dopo che la società, per esigenza di bilancio, fu costretta a cedere i pezzi migliori poco prima che scattasse il campionato. Senza parlare troppo ma lavorando tantissimo, il tecnico e i suoi ragazzi si sono salvati con largo anticipo dimostrando che con costanza e applicazione (anche se con pochi soldi) si possono fare grandi cose.
NAPOLI voto 5 Un anno maledetto che si è chiuso nel peggiore dei modi. Nata male, proseguita peggio e aggiustatosi solo a stagione in corso, il campionato degli azzurri è stato un calvario, un mix tremendo fra illusione, paura e anonimato. Il risultato: un disamorarsi crescente dei tifosi verso la squadra e verso la società.
TREVISO voto 6 Annata sufficiente, vissuta senza grossi palpiti ma tutto sommato gestita con tranquillità dai bravi Buffoni e Giampaolo. Ottenere di più da un gruppo qualitativamente molto carente e alla prima esperienza in serie B era davvero impossibile.
GENOA voto 5,5 Una salvezza raggiunta in maniera sofferta, un anno vissuto sempre nei bassifondi nonostante una rosa che, seppur non eccelsa, è partita con pedine buone per poi essere degnamente completata a gennaio. Troppi i passi falsi di De Canio. Preziosi ne terrà conto l'anno prossimo quando, affidata al tecnico di Matera una squadra da serie A, alla prima mossa errata farà cadere le prime teste proprio in panchina.
SALERNITANA voto 6 C'era qualcuno che pensava concretamente ad una squadra da A già dopo il ripescaggio, ipotesi suffragata dai risultati invernali. Poi il crollo e lo spettro della C: il voto sintetizza ambizioni e possibilità di un gruppo che si è salvato con merito.
ALBINOLEFFE voto 6,5 Un altro miracolo fatto di uomini, stile Castel di Sangro o Chievo Verona. Solo che, a differenza di altri esempi, la maggior parte dei calciatori di questa simpatica matricola hanno la Val Seriana nel sangue. Fattore probabilmente decisivo nella realizzazione di un miracolo in cui è ben visibile la mano di Gustinetti.
BARI voto 5 Sindacabile la scelta di ripartire con Tardelli in panchina senza un progetto ben definito. Il ciclo dei Matarrese è finito, non il campionato del Bari che se la vedrà brutta fino alla fine rischiando la serie C. Difficile comunque che la squadra pugliese possa finire declassata, visto ciò che si dice nei corridoi del Palazzo.
VERONA voto 5 Gestione societaria superficiale, squadra approssimativa, conduzioni tecniche mediocri. E' la sintesi di un'altra stagione di sofferenza per un club che ha rischiato di concludere male la sua parabola discendente cominciata qualche anno fa. Il solo Maddè è riuscito a dare la svolta a stagione in corso, fermandosi ma poi riprendendosi. 
VENEZIA voto 5 Alla società andrebbe un voto peggiore visto il materiale umano messo a disposizione del buon Gregucci, che ha fatto miracoli fino alle ultime battute del torneo quando i suoi hanno mollato clamorosamente. I problemi del club sono tanti anche in chiave finanziaria, l'esito dello spareggio sarà decisivo per il futuro.
PESCARA voto 4,5 La squadra per salvarsi la aveva, solo che un eccessivo rilassamento ha fatto perdere il controllo della situazione un po' a tutti. A partire da Ivo Iaconi, passando per la squadra per arrivare al presidente Scibilia, che passerà la mano. Chiamare Di Mascio qualche giornata prima forse sarebbe valso salvare l'Abruzzo in B.
AVELLINO voto 4 Continuiamo a non capire cosa il teorema di Casillo possa dimostrare. Allestire una squadra evidentemente destinata alla C affidandola tra l'altro a Zeman è già un suicidio, sbandierare un ripescaggio con pignoramenti vari e messe in mora all'orizzonte che ti tolgono il respiro è incomprensibile. Chissà Don Pasquale a cosa vuole arrivare. Per ora, e con largo anticipo, è atterrato in terza serie.
COMO voto 2 In cinque anni, prima dalla C1 alla A, poi dalla A alla C1, senza fermarsi più di un anno nella stessa categoria. Dagli anni d'oro di Preziosi, contraddistinti dal suo impegno nel Como, alla parabola discendete targata ancora Preziosi. Dopo le liti di Misterr Toys con il Palazzo, è cominciato il calvario del Como, che quest'anno sembra davvero aver voluto retrocedere di propria spontanea volontà. Le ultime mosse della società sono state eloquenti.
 
Arrivederci, serie B. Ci vediamo l'anno prossimo. Forse.

 

  

 

 


 

Marco Santopaolo                                        12/6/2004

 

 

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