16/2/2005
(Luigi Petagna) - Fra tutti gli episodi nel mondo dello sport dell’ultimo weekend quello che mi ha più impressionato, purtroppo in maniera negativa è avvenuto nel campionato spagnolo. Durante la partita fra Real Saragozza e Barcellona il centravanti dei blaugrana ETO'O, camerunese, è stato per diversi istanti della gara insultato dai tifosi di casa per essere “coloured”. La cosa non è, ahimè, una novità, se non che dopo essere andato in gol, il giocatore del Barça è stato oggetto di un lancio di noccioline: alla squallida trovata dei tifosi (?) del Saragozza ETO'O ha reagito esultando e ballando con l’imitazione di uno scimpanzé, replicando così al razzismo con ironia. Se il gesto è una risposta adeguata ai malati di mente che popolano gli stadi, anche da noi, la cosa è senz’altro triste. Anche perché sembra che la federazione calcio spagnola non abbia preso nessuna misura e colpito neanche con una sanzione i responsabili. Ora se il razzismo deve essere combattuto, se anche nel consiglio della Fifa lo si è detto, quando avvengono questi infelici episodi, perché tutto si lascia correre? Sono passati non so quanti decenni dalla soppressione dello schiavismo, ma un giocatore di colore è bersaglio di ululati da scimmia in troppe occasioni. Molti che sono stati interpellati risposero: “Non è per razzismo, ‘è gente di colore cha fa il tifo con noi è per farli sbagliare “. Scuse un po’ flebili, il fatto è che forse questi individui non lo faranno per razzismo, ma sicuramente alla base di ogni cosa brutta, c’è l’ ignoranza. Se uno non conosce le cose, non sa che è offensivo insultare un altro per il colore della pelle, è ignoranza. L’ ignoranza è l’origine di tutte le negatività e purtroppo in questo insieme di ignoranti vanno anche coloro che non prendono provvedimenti in merito. Fin quando non si interromperanno le partite e si ripeteranno a porte chiuse quando succedono fatti del genere sarà sempre così. Siamo nel 2005 eppure ci sono ancora queste cose.