Mi
tocca scrivere
ancora una volta,
purtroppo, di una
persona, un grande
giornalista, che
non c’è più:
ci lascia Nando
Martellini. Il
telecronista per
eccellenza,
quantomeno per la
mie generazione e
quelle seguenti,
era ricoverato in
terapia intensiva,
non ha superato il
momento critico. A
lui tutti hanno
dedicato come
ultimo tributo le
sue tre
invocazioni: “
Campioni del
mondo! Campioni
del mondo!
Campioni del
mondo! “, non lo
voglio fare
anch’io, come
tante volte ho
scritto è facile
scadere nella
retorica.
Martellini
non è
stato solo questo.
Commentava la
sintesi della gara
di serie A, quando
non esistevano le
dirette, ogni
domenica sera.
Seguì diversi
mondiali, promosso
a seguire la
nazionale
italiana, grazie
anche ad una gaffe
di Carosio, nei
mondiali 70’ ,
raccontò le
imprese ed anche
alcune sconfitte
clamorose, degli
azzurri fino ai
mondiali
dell’86’; ci
fu pure in quelli
del 90’, ma non
commentò le
partite
dell’Italia. Per
due anni, messo in
un angolo dalla
RAI, commentò
partite di coppa
per Mediaset, la
sua voce ci
accompagna per
qualche tempo e,
dopo la pensione,
lo troviamo di
nuovo
occasionalmente in
video. Non seguì
solo il calcio,
olimpiadi ed altre
gare avranno come
commento la sua
chiara e sicura
voce. Lui fu un
giornalista sempre
pacato,
tranquillo, mai
frenetico nel
racconto, mai
severo ed
avventato nei
giudizi, molto
semplice nel suo
stile. Lascia un
buon ricordo a
tutti, una
generazione di
telesportivi, non
è banale, che non
c’è più. Non
era facile una
volta raccontare,
per televisione o
per radio, gli
avvenimenti in
diretta, ci si
doveva molte volte
arrangiare con i
mezzi a
disposizione e la
tecnica non era
quella di oggi,
quando tutto
sembra più bello,
ma forse non è
così. Grazie per
aver accompagnato
la mia adolescenza
sportiva.