• INDAGINE DELL'ANTITRUST SULLA GEA WORLD DI ALESSANDRO MOGGI •

26/2/2005
(Milano – Rino Scialò) Tanto, troppo potere nel manovrare calciatori e giocatori, al punto da essere in odore di conflitto d’interessi. A farla da padrone nel mercato del calcio è la Gea World, società fondata nel 2001 da Alessandro Moggi, figlio del direttore generale della Juventus e indiscusso re del supermarket di calciatori e tecnici, Luciano Moggi.
Secondo il quotidiano Milano Finanza, il sospetto che ci sia un conflitto d’interessi nelle attività della Gea ha spinto il presidente dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, il napoletano Antonio Tesauro, a sentire, in diverse audizioni, alcuni tra tecnici e giocatori gestiti dalla Gea.
Che vi sia una ragnatela fin troppo fitta di interessi nei rapporti tra la Gea e numerosi personaggi del calcio italiano lo aveva già denunciato, in passato, il presidente della Roma Franco Sensi.
Della società di Moggi fanno parte Chiara Geronzi, figlia di Cesare, presidente di Capitalia, Davide Lippi, rampollo dell’allenatore della Nazionale, Marcello, Riccardo Calleri e Giuseppe De Mita, ex portavoce della Lazio. Altri nomi illustri ne sono usciti, come Andrea Cragnotti e Francesca Tanzi.
Calibri grossi anche tra gli assistiti: si va da Mancini a Del Neri, da Tacchinardi a Oddo, da Di Vaio a Nesta. In tutto sono circa 300, un numero che per molti operatori è troppo elevato per permettere uno svolgimento libero e corretto del mercato.
Alla denuncia di Sensi, avvenuta nel 1998, quando il fenomeno stava avendo origine, ne sono seguite altre, più recenti, come quelle di Zeman, Simoni e Pieroni, quest’ultimo poi denunciato da Luciano Moggi.
Per la Figc la Gea opera del tutto legittimamente ed in piena correttezza, ma ora l’Antitrust vuole vederci chiaro. Da qui l’indagine in corso.
Una cosa è certa: se Alessandro Moggi decide di fare un affare con la Juve sarà di certo agevolato, rispetto ad un altro procuratore, visto che suo padre è il direttore generale della società sabauda. Se questo non è conflitto d’interessi e posizione dominante, cos’è?
Nell’attività forense un avvocato non può esercitare nel territorio della Corte d’Appello dove il padre faccia il magistrato.
Per la Figc, invece, è tutto in regola, anche perché è stato cambiato il regolamento dell’attività dei procuratori nel dicembre 2001. Che coincidenza: è lo stesso anno di nascita della Gea.
Con il nuovo regolamento basta preventivamente avvisare l’assistito che esiste un conflitto d’interessi e che questi lo accetti. Da quel momento in poi diventa tutto regolare.
 

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