--------------------------IL PUNTO--------------
IN TESTA FRENA LA FIORENTINA Tutto cambi perché nulla cambi. La si può riassumere gattopardescamente la giornata appena trascorsa nel campionato cadetto, la 37^ di un torneo lungo come non mai, che vede mutare relativamente poco il quadro della classifica. Cambia poco nelle zone alte, dove l’unico risultato particolarmente rilevante è rappresentato dal passo falso della Fiorentina, caduta a Marassi sotto i colpi di Marco Rossi e Gemiti, che vede allontanarsi le posizioni di vertice dopo cinque successi consecutivi che ne avevano rilanciato le quotazioni. Per la formazione di Mondonico, la gara di sabato prossimo al “Partenio” di Avellino assume già il sapore di un’ultima spiaggia al cospetto di una formazione, quella biancoverde, che non ha saputo approfittare in alcun modo dello stop generale nelle zone basse della graduatoria, perdendo malamente a Bergamo contro un Albinoleffe ormai quasi a riparo da brutte sorprese. Ma andiamo con ordine. In testa, detto del passo falso dei gigliati, colgono tutte e tre ottimi pareggi le prime della classe, lontano dalle mura amiche ed in campi non propriamente agevoli. 1-1 all’insegna del volemose bene al “San Paolo” fra gli azzurri ed il Palermo, che rimonta grazie ad Antonio Filippini l’iniziale vantaggio partenopeo di Dionigi, per un X tanto scontato da non rientrare neppure nelle quotazioni d’agenzia (…). Buon pari a reti bianche colto dal Messina al “Bentegodi”, contro una formazione, quella scaligera, desiderosa di riscatto dopo i sei ceffoni rimediati ad Avellino. Un punto che, se da un lato porta i gialloblu di Maddè a compiere un importante passo avanti verso la permanenza in cadetteria, visti i risultati delle altre pericolanti, fa sì che i peloritani di Bortolo Mutti appongano un altro mattoncino verso il cammino che porta alla massima serie. Discorso analogo per il Livorno, che fa 1-1 a Treviso, contro di un avversario che, per i labronici, si rivela sempre particolarmente ostico, a causa di una rivalità fra le due tifoserie da sempre particolarmente accesa. Rivalità acuita anche da anni e anni di battaglie sui campi di terza serie. Vince 2-1 il Piacenza (reti di Riccio e Beghetto), che inguaia ulteriormente il Pescara (gol di Calaiò) di Ivo Iaconi (in bilico?). Lo stesso fa il Cagliari, che s’impone a Venezia e coglie tre punti importantissimi verso la A. Si rilancia l’Atalanta, che va in riva al Lario a sommergere con tre gol e con un Saudati finalmente ritrovato un Como ormai rassegnato a tornare in terza serie, mentre neppure il cambio di panchina, ricetta che il più delle volte si rivela controproducente, giova alla Ternana, che nonostante la doppietta di Zampagna rimedia un 3-2 ad Ascoli che sembra pregiudicarne quasi del tutto le speranze di lottare per la promozione. Gettando uno sguardo alla parte bassa della graduatoria, il fatto rilevante viene dal San Nicola di Bari, dove i tre squilli dei biancorossi di Pillon spengono, almeno per il momento, le contestazioni dei tifosi, rilanciando i galletti nella lotta alla salvezza ed acuendo ancor di più i mali di una Salernitana in caduta libera cui occorerebbe una scossa nel più breve tempo possibile. Le altre pericolanti, come detto, perdono tutte: dal Como al Venezia, passando per il Pescara e l’Avellino. Contro gli irpini un conto aperto sembra avercelo Roberto Bonazzi: 36 anni, una carriera interamente trascorsa fra C/1 e C/2, quattro gol messi a segno in questa stagione tutti, scherzo del destino, contro l’Avellino: tre all’andata, uno al ritorno. Se non ci fosse stato lui, se pur non c’è controprova, gli uomini di Zeman qualche punticino in più potrebbero avercelo. A chiudere il quadro della giornata, il successo 2-0 del Catania ai danni di un Torino da rifondare ed il pareggio fra Vicenza e Triestina.
Paolo Bordino 10/4/2004
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