JOSE'
GUIMARAES DIRCEU,
“LO
ZINGARO DEL GOL”
Troppo,
davvero troppo presto, il destino ci
ha tolto la possibilità di continuare
a vedere quel suo inconfondibile
sorriso. José Dirceu, che
vogliamo ricordare in questa rubrica
come giocatore di Ascoli e Napoli, era
nato a Curitiba (Brasile) il
15/06/1952 e nella sua città natale
arriva in prima squadra all’età di
18 anni, dopo aver fatto l’intera
trafila nelle squadre giovanili.
Solo
2 anni dopo viene acquistato dal
Botafogo (la squadra che fu di
Garrincha), poi dal Fluminese, ed
infine conclude il suo personalissimo
“tour” nel Paese natio disputando
due stagioni nel Vasco Da Gama.
Nel
frattempo disputa due Mondiali
(Germania ’74 e Argentina ’78) con
la “chicca” del famoso gol da
fuori area che tante contestazioni
procurò a Dino Zoff nella finale del
3º posto ai Mondiali sudamericani.
Oltre
a quel gol, nei turni preliminari
infila per 2 volte la porta del Perù,
realizzando alla fine della
competizione ben 3 reti in 6 partite.
Alla fine di quel mondiale lascia il
proprio paese allettato dalle offerte
dell’America di Città del Messico.
Un
anno più tardi eccolo in Europa ad
indossare la “camiseta”
biancorossa dell’Atletico Madrid.
Trascorre un triennio in Spagna, e
dopo il mondiale del 1982 (disputato
però questa volta da riserva)
finalmente il funambulico
“carioca” arriva in Italia
mettendo i suoi servigi a disposizione
del neopromosso Verona di Osvaldo
Bagnoli.
Inizialmente
“il mago della Bonvisa” mal
digerisce il suo arrivo, temendo che
la presenza di un così famoso
campione potesse destabilizzare gli
equilibri interni dello spogliatoio.
Ma poi, visto lo straordinario apporto
del brasiliano (il Verona arrivò 4º
disputando anche la finale di Coppa
Italia), i dubbi del tecnico milanese
si sciolsero come neve al sole.
Il
neo Napoli di Totonno Iuliano lo
sceglie come “leader” di una
squadra di non eccelsa levatura
offrendogli un sostanzioso contratto
da 700.000 $ l’anno.
Furono
la bellezza di 5.000 tifosi ad
accoglierlo in una calda giornata di
agosto all’aeroporto di Capodichino.
Con
5 gol ed una regia sempre lineare fu
tra i maggiori protagonisti della
sofferta salvezza conquistata
nell’ultimo anno ante l’era
Maradona. Si preferì accompagnare
Diego al suo esordio con un
connazionale (D. Bertoni) e così José
è costretto nuovamente a fare le
valigie, destinazione Ascoli (siamo
nel 1984).
Ma
uno zingaro è uno zingaro, e Dirceu
nelle due ultime stagioni nel bel
Paese muta nuovamente divisa,
indossando le casacche di Como ed
Avellino, con Luis Vinicio allenatore.
Tanta
la sua voglia di divertirsi e di
vivere la vita, che lo ritroviamo
quasi quarantenne a sorridere appresso
ad un pallone tra i dilettanti nelle
file dell’Ebolitana.
Mezzala
di limpidissima classe, in grado anche
di aperture di 40 metri, dotato di un
tiro forte e preciso che gli consentì
di realizzare diverse reti da fuori,
riusciva a ben assemblare la sua
tecnica con un dinamismo continuo in
tutte le zone del campo.
Tornato
in patria, ha terminato la sua breve
felice parentesi terrena in un
maledetto incidente stradale nel 1994.
Chissà
se anche lassù guarda ancora il mondo
con quell’aria perennemente allegra
e scanzonata.
Ciao,
José.
Emanuele
Orofino
28/2/2004