--------------------------IL PUNTO--------------

 

LA PRIMA VITTORIA DELL'AVELLINO

  

Venticinque. Il traguardo si avvicina (bugia) e ciò che è passato è rimpinguato da altri risultati (verità). A volte clamorosi, a volte scontati, ma che contribuiscono a fare del fattore campo un'arma bianca. Su undici gare giocate, solo due pareggi, per il resto il segno in colonna è "1".
 
Il più clamoroso è il più atteso: il risultato dell'Avellino lascia parecchi a bocca aperta. E non perché l'avversario si chiamava Triestina, squadra comunque in crescita e in grande spolvero. Il motivo dello sgomento è la prima vittoria - sul campo - dei lupi in questa stagione, la prima di Zeman a distanza di anni dalla sua ultima affermazione come tecnico. Kutuzov scaccia il terrore di chiudere il torneo a zero vittorie. Lungi dal dichiarare riaperto il discorso salvezza (ci vorrebbero un altro paio di colpi, e allora...), i tre punti contro gli alabardati sono una bella boccata di dignità.
 
Ha vinto quella che non vinceva, ha perso quella che non perdeva. Dopo una serie utile che durava ventiquattro turni cade l'Atalanta dei record, sconfitta inaspettata ma che non deve sorprendere più di tanto. Infatti era tanto che Mandorlini non convinceva gli addetti ai lavori, con quella serie di pareggi che aveva comunque consentito ai nerazzurri di mantenere la leadership. Parole di elogio per il Venezia, che con Poggi ha invertito il trend negativo ma soprattutto ha ritrovato speranza nella domenica più difficile. Chapeau.
 
Immenso Messina, che batte il Livorno in rimonta e vola al quarto posto, ad un solo punto dal Palermo che deve recuperare la gara con il Piacenza. Incedibile la maratona degli uomini di Mutti, sintetizzabile dalla gara contro gli amaranto. In svantaggio per il gol di Danilevicius, i giallorossi non si sono persi d'animo e hanno prima agguantato (Lavecchia) e poi superato (Coppola) gli avversari. Un capolavoro che conferma quanto scritto su queste pagine: se c'è una squadra che merita il salto, quella è il Messina.
 
Anche la Ternana meriterebbe il paradiso, ma quando sembra che nulla possa fermare la marcia di Beretta, ecco che arriva la sconfitta a complicare i piani e i calcoli degli addetti ai lavori. Festival del gol al Bentegodi, non illuda però il finale. I due gol della Ternana (Brevi e Corrent) sono stati frutto dell'orgoglio dopo che il Verona aveva dilagato con Salvetti, Dossena e Myrtaj. La cura Maddé ha indubbiamente giovato agli scaligeri, che possono orsa puntare ad una salvezza tranquilla pur passando tra altre mille trappole.
 
Giù il cappello bis per la Salernitana, che con un altro 2-0 mette sotto un'altra blasonata. All'Arechi è il Torino a finire nella polvere, con Pioli che si conferma bestia nera di Ezio Rossi (traballante). Come all'andata, i granata vincono e spiccano il volo in classifica. L'ex trainer della primavera del Chievo invita alla calma e a guardarsi le spalle, nel frattempo lo stesso Torino è ora sotto di due punti rispetto a Bombardini e Di Vicino, che con i loro gol hanno mandato in visibilio una tifoseria e hanno fatto felice il presidente Aliberti.
 
L'altra faccia della medaglia campana: il Napoli. Deludente a Como, il vecchio saggio Fascetti mette sotto il collega Simoni superato, nell'occasione, in sapienza. Una doppietta in scioltezza di Carparelli porta i lariani a due soli punti dal Napoli. Situazione impensabile fino a pochissimo tempo fa, la realtà però ci parla di un Como in gran forma e pronto a proseguire la marcia verso la salvezza e di un Napoli in piena zona C che dovrà fare ben altro per salvarsi. Cioè per evitare l'onta della C, altro che promozione.
 
Importante in zona salvezza il colpo del Bari, che respinge l'assalto del Vicenza. Veneti immediatamente in vantaggio con Margiotta, ma il gol non taglia le gambe ai galletti che grazie ad una doppietta di Cordova si risollevano e lasciano la zona rossa. Il Vicenza torna invece a vedere le streghe, discontinuo l'andamento della squadra di Iachini che dovranno lottare fino all'ultimo sangue per evitare amarissime sorprese. I pugliesi invece tornano a respirare, e confermano quella che è un'impressione duratura: ci sarà la salvezza.
 
Esposito e Suazo ridanno linfa al Cagliari, che batte il Catania. Delvecchio segna il gol della bandiera etnea che non serve a molto. Reja si rilancia in classifica e torna nella cerchia dei primi sei, il Catania invece lascia forse definitivamente il treno per la massima serie. I rossoazzuri devono comunque ritenersi soddisfatti di come stano affrontando un campionato che hanno seriamente rischiato di non disputare, i sardi invece tornano alla carica per una delle prime quattro posizioni con una vittoria importantissima.
 
L'Albinoleffe ritorna a vedere la luce dopo un periodo buio. 1-0 come contro il Napoli, partita che aveva forse esaltato eccessivamente i ragazzi di Gustinetti. Morfeo fa felice il tecnico e i suoi compagni della Val Seriana, per i quali una vittoria deve valere veramente molto. Sono tre passi verso la salvezza, è questo che il presidente Andreoletti starà pensando. Il Treviso cade senza farsi troppo male. I veneti restano nel limbo, considerati gli obiettivi di inizio stagione la dirigenza non può che essere entusiasta dell'operato di Buffoni.
 
Dopo la lunga rassegna delle vittorie casalinghe, ecco i due pareggi. Il primo a Genova dove De Canio è ancora alla ricerca dei giusti equilibri per far girare la squadra. Il Genoa impatta contro l'Ascoli, segno "x" griffato Pià e Milito. Preziosi comprende il momento e mugugna senza sonoro, sebbene la classifica resti molto critica. L'Ascoli invece coglie un punto importante che consente ad Ammazzalorso di guardare con serenità d un futuro fatti di altri piccoli passi per raggiungere una tranquilla e fondamentale salvezza.
 
Clamoroso il punto che il Pescara coglie al Franchi. La Fiorentina passa in vantaggio con un'autorete di Colonnello ma viene raggiunta dall'orgoglio biancoazzurro che si concretizza nella prodezza di Amerini. Brutto passo falso per l'armata viola che vede lontana la serie A. Gli abruzzesi colgono invece un punto insperato dopo quello dell'andata e si avvicinano al traguardo della salvezza dopo una settimana di veleni e polemiche orchestrata da alcune dichiarazioni del presidente Scibilia. Restare compatti è indispensabile.

 

 

Marco Santopaolo                                           26/1/2004

 

 

 

 

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